ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02997

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 247 del 28/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 28/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA 28/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA' E LA FAMIGLIA
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/10/2019
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/10/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/11/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02997
presentato da
UNGARO Massimo
testo di
Lunedì 28 ottobre 2019, seduta n. 247

   UNGARO e ANNIBALI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   i casi più recenti, come raccontano alcuni articoli apparsi sul Sole 24 ore, sulla stampa nazionale e sulla rete, riguardano alcuni blasonati calciatori di serie A, ma il fenomeno globale degli hate crimes – ovvero i cosiddetti crimini d'odio – tocca tutti, dalla politica, i cittadini comuni o le fasce più deboli e trova terreno fertile nella quasi totalità dei casi nella rete e nei social network;

   in Italia, inoltre, secondo quanto lamentato da alcune associazioni che combattono tale piaga, i crimini d'odio sono in costante aumento in Italia e riguardano soprattutto gli stranieri. Sebbene siano percentualmente pochi i casi in cui questi crimini si traducono in aggressioni fisiche, l'impatto psicologico verso le vittime è devastante;

   a censire internazionalmente questi crimini è l'Odihr, ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani istituito all'Osce, organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Questo ente si occupa di censire gli hate crime in diversi Paesi del mondo. Dati che, per l'anno corrente, sono stati recentemente aggiornati con i numeri relativi al 2017. Numeri che certificano un incremento dei crimini d'odio denunciati alle autorità di polizia italiane;

   stando a questi numeri, gli hate crimes commessi in Italia sono sostanzialmente raddoppiati, passando dai 473 del 2013 ai 1.048 del 2017. È però bene precisare che questa potrebbe essere una stima al ribasso. Odhir spiega infatti che il codice penale italiano non offre una definizione di crimine d'odio. Esiste, è vero, la legge Mancino del 1993 che punisce l'odio razziale. Ma non ci sono previsioni specifiche per i crimini motivati dall'odio verso disabili o persone che appartengono alla comunità Lgbt. È possibile dunque che questa sia una delle motivazioni per le quali i crimini d'odio commessi verso gli stranieri siano preponderanti rispetto al resto;

   la stragrande maggioranza dei crimini d'odio registrati in Italia ha avuto come motivazione l'odio razziale. Si tratta di oltre il 79 per cento dei reati segnalati, in pratica quattro casi su cinque. Vale la pena di ribadirlo: questa preponderanza dei reati motivati dalla xenofobia potrebbe semplicemente spiegarsi con il fatto che non esiste una legislazione dedicata ai crimini d'odio verso disabili e persone Lgbt;

   nel 2016, la Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (Ecri), istituita dal Consiglio d'Europa, aveva raccomandato all'Italia di dotarsi al più presto di una banca dati nazionale sui crimini d'odio. Anche per dar conto alle varie richieste di informazioni e dati presentate dagli organismi internazionali come Osce e il Consiglio d'Europa;

   ad oggi non risulta agli interroganti che né il Ministero della giustizia né l'Unar abbiano provveduto a dotarsi di una banca dati ufficiale con una lettura estensiva dei crimini d'odio perpetrati in Italia –:

   se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per istituire, anche di concerto con l'Istat, la banca nazionale dei dati sui crimini d'odio, comprendendo anche la fattispecie di minaccia non contemplata dalla legge 25 giugno 1993, n. 205 e se intenda altresì fornire l'aggiornamento temporalmente più puntuale sul numero dei citati crimini in Italia.
(5-02997)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

diritti umani

OSCE