ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02923

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 239 del 15/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: BARELLI PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 15/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/10/2019
Stato iter:
16/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/10/2019
Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2019
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 16/10/2019
Resoconto PORCHIETTO CLAUDIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/10/2019

SVOLTO IL 16/10/2019

CONCLUSO IL 16/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02923
presentato da
BARELLI Paolo
testo di
Martedì 15 ottobre 2019, seduta n. 239

   BARELLI e PORCHIETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   nel 2017 la domanda europea di materie plastiche ha toccato i 51,2 milioni di tonnellate. Nella produzione la Germania occupa la prima posizione con il 24,6 per cento delle plastiche trasformate, seguita dall'Italia (14 per cento);

   l'industria europea delle materie plastiche, nella UE28 conta 60 mila aziende, la maggior parte delle quali di piccola e media dimensione, che danno lavoro direttamente a oltre 1,5 milioni di persone. Il giro d'affari ha toccato 355 miliardi di euro, con una bilancia commerciale in attivo per oltre 17 miliardi di euro;

   la legge di delegazione europea 2018 recepisce diverse direttive sugli imballaggi di plastica. Sulla base della «Strategia europea per la plastica nell'economia circolare», l'Unione europea ha emanato la direttiva 2019/904/UE che prevede il divieto di immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso, a decorrere dal luglio 2021, il che non impedisce un recepimento anticipato;

   tale norma è accolta con favore dagli ambientalisti, ma per le aziende nazionali di settore (3 mila dipendenti e fatturato da 1 miliardo) potrebbe essere un duro colpo;

   la manovra in corso di presentazione prevede, per limitarne il consumo, una imposta di 20 centesimi per chilogrammo di plastica posta in commercio;

   dal complesso delle norme in corso di approvazione traspare una impostazione non corretta del problema: si sta spostando l'inefficienza del riciclo sui produttori e sui trasformatori di materie plastiche con danno alle imprese e rischi per i posti di lavoro. Occorrono invece incentivi per la riconversione degli impianti produttivi ed un percorso rigoroso ma con temporalità concordata per ridurre l'utilizzo della plastica;

   la Germania, pur essendo la maggior produttrice di plastica, non ha adottato al momento alcun provvedimento restrittivo e sta valutando una procedura per ridurre gli impatti delle nuove normative dell'Unione europea sulle imprese di settore;

   il comparto della plastica in Italia si sta muovendo per adeguarsi ai nuovi indirizzi dell'Unione europea, sia in termini di riciclo – il Consorzio nazionale riciclo plastica (COREPLA) ha raccolto nel 2018 1,219 milioni per tonnellata di plastica evitando l'immissione in atmosfera di 916 mila tonnellate di CO2, sottraendo alle discariche 34 milioni di metri quadrati, sia in termini di adeguamento degli impianti in termini di sostenibilità –:

   quali iniziative intenda adottare per ridurre gli impatti delle nuove norme dell'Unione europea sull'uso della plastica sulle imprese nazionali di settore, promuovendo provvedimenti positivi, sia in termini di riconversione industriale sia in termini di benefici per chi conferisce correttamente i materiali plastici.
(5-02923)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02923

  Gli Onorevoli interroganti denunciano il rischio che le politiche, giuste e doverose, di tutela ambientale e della salute umana si traducano in misure eccessivamente onerose per i produttori e trasformatori di materie plastiche, con danno alle imprese e all'occupazione di un settore, il petrolchimico, di rilievo nel quadro del sistema produttivo nazionale.
  Invero, si informa che la politica del MiSE per il settore è finalizzata alla qualificazione e alla reindustrializzazione dei poli chimici, al rafforzamento strutturale e allo sviluppo ecocompatibile delle PMI trasformatrici esistenti. Infatti, la sostenibilità ambientale rappresenta condizione irrinunciabile per lo sviluppo del sistema industriale e le attività di ricerca e innovazione segnano la strada obbligata da seguire per coniugare industria, ambiente e competitività delle imprese.
  Certamente, per raggiungere l'ambizioso traguardo nazionale e unionale di inversione delle crescenti tendenze di consumo di plastica, si deve far leva anche su misure di disincentivazione all'impiego della stessa.
  Ma è necessario sottolineare che quelle di disincentivazione sono solo una parte delle misure messe in atto dal legislatore e dal Governo italiano.
  Numerose sono infatti le misure propositive, che fanno leva sull'incentivazione e lo stimolo alla rinnovazione.
  In primo luogo si ricorda la misura del credito d'imposta inserita dall'articolo 1, commi da 96 a 99, della legge di Bilancio 2018. Si tratta del credito d'imposta del 36 per cento delle spese sostenute dalle imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali derivati da plastiche miste, provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o da selezione di rifiuti urbani residui.
  In secondo luogo, si ricordano le misure introdotte con il Decreto Crescita, specificamente: le agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell'ambito dell'economia circolare; le disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi; le agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso. Le misure introdotte con il Decreto Crescita saranno a breve attuate con decreti di prossima emanazione del MATTM, di concerto con MEF e MiSE.
  Lo stesso MATTM sta lavorando ad altre iniziative sui rifiuti di plastica, tra le quali si ricorda: il regolamento recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto in caso di prodotto sottoposto a un'operazione di recupero.
  Ricordo inoltre l'iniziativa Global Start Up Program con la quale il MiSE sostiene start up titolari di brevetti non ancora presenti sui mercati internazionali, impegnate nello sviluppo di nuove idee ad alto contenuto tecnologico. Uno dei settori su cui si concentra il progetto è quello della «circular economy» e intende incentivare le emissioni low carbon, nonché la produzione e l'uso di materiali innovativi sostitutivi della plastica.
  Pertanto, confermo l'impegno del Governo a portare avanti una politica plastic free attraverso diverse iniziative, anche normative, che garantiscano il giusto bilanciamento di tutti gli interessi in gioco (e specifico che una delle sedi in tal senso potrà essere anche la legge di Bilancio per il 2020 di cui si è discusso ieri notte al Consiglio dei Ministri).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria delle materie plastiche

materia plastica

politica comunitaria