ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02865

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 235 del 09/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: CUNIAL SARA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PLANGGER ALBRECHT MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE 09/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/10/2019
Stato iter:
10/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 10/10/2019
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2019
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 10/10/2019
Resoconto CUNIAL SARA MISTO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/10/2019

SVOLTO IL 10/10/2019

CONCLUSO IL 10/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02865
presentato da
CUNIAL Sara
testo di
Mercoledì 9 ottobre 2019, seduta n. 235

   CUNIAL e PLANGGER. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il cementificio/co-inceneritore dell'industria Giovanni Rossi spa a Pederobba (TV) – a meno di cinque chilometri in linea d'aria da Valdobbiadene – è autorizzato dal 1996 a bruciare pneumatici fuori uso sino a 60.00 tonnellate annue. I cittadini di Pederobba e dei comuni limitrofi, preoccupati per i rischi sanitari, hanno chiesto fin dal 2007 uno studio epidemiologico;

   nel febbraio 2018 la provincia di Treviso, con riferimento ai materiali autorizzati all'incenerimento nel cementificio, ha autorizzato l'ampliamento della categoria merceologica a tutte le tipologie di plastica previste dal codice Cer 19 dicembre 2004, per 60.000 tonnellate annue;

   prima di dare l'autorizzazione, a giugno 2017, l'amministrazione aveva commissionato al professor Paolo Crosignani uno studio epidemiologico caso-controllo per valutare l'impatto sulla salute di tale ulteriore combustione;

   nell'udienza pubblica del 5 luglio 2017 il sindaco aveva annunciato l'iniziativa, per una spesa di circa 20.000 euro per sei mesi di studio, tempistica che avrebbe consentito di stabilire eventuali impatti sanitari prima dell'autorizzazione di Via (avvenuta nel febbraio 2018); il metodo prescelto avrebbe inoltre permesso di stabilire la correlazione tra la fonte emissiva e l'impatto sanitario nell'area di ricaduta della stessa;

   tuttavia, sempre a luglio 2017, tale studio viene annullato e sostituito con uno studio «di coorte» – che non consente la correlazione tra fonte e relativo impatto sanitario – i cui costi e risultati non sono ancora noti;

   secondo lo studio del servizio epidemiologico regionale relativo a cause di morte e ricoveri ospedalieri nei nove comuni interessati, emerge che «Pederobba presenta una mortalità generale superiore alla media regionale in entrambi i sessi (...) si osserva una mortalità per cause circolatorie maggiore rispetto alla media regionale in entrambi i sessi. (...) Nelle donne si osserva un tasso di mortalità superiore alla media regionale sia per malattie di Alzheimer che per le altre forme di demenza. (...) Nei Comuni contermine è da segnalare un più elevato tasso di mortalità per malattie del fegato negli uomini e per demenze in entrambi i sessi» (www.ser-veneto.it) –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, in particolare per tutelare dall'inquinamento la zona di produzione del prosecco, divenuta patrimonio dell'Unesco e minacciata dalla presenza di un co-inceneritore di tutte le plastiche e, in generale, per aggiornare il quadro normativo relativo alle attività e ai limiti di emissioni attualmente consentiti ai cementifici.
(5-02865)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02865

  Con riferimento alle questioni poste, sulla base degli elementi informativi acquisiti dalla competente provincia di Treviso, si rappresenta che quest'ultima, con il provvedimento congiunto di Autorizzazione Integrata Ambientale — A.I.A. e Valutazione di Impatto Ambientale — V.I.A. n. 118/2018, ha rilasciato il parere di compatibilità ambientale e l'autorizzazione all'esercizio per l'attività di produzione cemento e coincenerimento di rifiuti plastici alla società Cementi Giovanni Rossi S.p.A. con sede produttiva a Pederobba. Con tale autorizzazione vengono confermate le quantità annue e massime giornaliere di rifiuti combustibili, costituiti da pneumatici triturati, già in precedenza autorizzate, e si approva l'utilizzo in coincenerimento di una nuova tipologia di rifiuto, avente medesimo codice EER dei pneumatici, costituita dai residui plastici che esitano da processi industriali o dalla raccolta differenziata di rifiuti urbani.
  Sempre secondo quanto riferito dalla provincia, l'attività di coincenerimento di tali nuovi rifiuti, ad oggi, non è stata ancora avviata, essendo, tra l'altro, tuttora in corso le operazioni di collaudo e messa a punto degli impianti e della strumentazione di analisi e controllo prevista per l'utilizzo di tale rifiuto combustibile. L'autorizzazione vigente fissa, infatti, una serie di prescrizioni, procedure di controllo e valori limite di emissione che risultano più restrittivi di quelli previsti dalla normativa italiana ed europea per l'attività di coincenerimento di rifiuti nella produzione di cemento. In particolare, le emissioni prodotte sono presidiate da un doppio sistema di misura degli inquinanti emessi che campiona, analizza e registra, in continuo, tutta una serie di parametri e sostanze, tra cui i microinquinanti organici (diossine, IPA, PCB) e il mercurio.
  La provincia ha segnalato, altresì, che le emissioni dello stabilimento vengono annualmente controllate dall'ARPAV, la quale, ad oggi, non ha registrato superamenti dei valori limite di emissione stabiliti con le autorizzazioni ambientali rilasciate dalla provincia medesima.
  Da ultimo si segnala, con specifico riferimento alla normativa sulle emissioni degli impianti di cui trattasi, che la stessa è di derivazione comunitaria e pertanto i limiti di emissione attualmente vigenti sono confrontabili con quelli applicati negli altri Stati membri. Peraltro, occorre evidenziare che, nell'ambito del rilascio dei titoli autorizzativi, le competenti Autorità possono comunque prevedere e stabilire nelle rispettive autorizzazioni, come nel caso in esame, valori limite di emissione più restrittivi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

epidemiologia

rischio sanitario

materia plastica