ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02860

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 235 del 09/10/2019
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/10/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/10/2019
Stato iter:
07/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2019
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/11/2019
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/10/2019

DISCUSSIONE IL 07/11/2019

SVOLTO IL 07/11/2019

CONCLUSO IL 07/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02860
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Mercoledì 9 ottobre 2019, seduta n. 235

   BENAMATI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la Divertor Tokamak Test Facility (Dtt) è una importante opportunità colta grazie al concorso di diversi attori istituzionali con il fine ospitare in Italia, con tutte le rilevanti ricadute del caso, un esperimento internazionale a supporto del percorso verso la produzione di energia elettrica da fusione nucleare, una forma di energia sicura, pulita, sostenibile e praticamente inesauribile;

   la Dtt è una macchina di ricerca che integra ricerche di fisica e tecnologia, e che accompagnerà Iter durante la sua fase operativa e contribuirà alla progettazione e alla costruzione del reattore dimostrativo Demo, supportando test sui materiali innovativi e soluzioni tecnologiche per lo smaltimento del carico termico sui componenti affacciati al plasma;

   questa macchina ha poi la chiara ambizione di mantenere la comunità scientifica italiana in una posizione di leadership nel campo della fusione e di permettere, al contempo, al sistema industriale nazionale di confermare il livello di competitività dimostrato nel caso della costruzione di Iter;

   l'impatto occupazionale, come stimato da Enea, è valutato in circa 2000 posti di lavoro;

   il costo complessivo del progetto è di 500 milioni di euro così suddivisi:

    progettazione: 30 milioni di euro;

    investimenti: 445 milioni di euro;

    imprevisti: 25 milioni di euro;

   le risorse derivano, per 250 milioni di euro da contributi istituzionali e contributi europei e di partner internazionali, mentre i restanti 250 milioni di euro fanno parte di un prestito della Banca europea degli investimenti (Beis), da restituirsi in 25 anni e garantito dal Governo italiano;

   quindi oltre alla Banca europea degli investimenti con 250 milioni, vi sono istituti italiani con 30 milioni di euro, partner internazionali (contributo in forniture principalmente cinese) con 30 milioni di euro, un contributo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca di 40 milioni di euro, del Ministero dello sviluppo economico di 40 milioni di euro, dell'Enea di 25 milioni di euro, della regione Lazio di 25 milioni di euro, di EUROfusion (a partire dal 2022) di 60 milioni di euro;

   il bilancio economico del progetto viene stimato essere largamente positivo grazie ai contributi degli utilizzatori internazionali. Il progetto prevede dei tempi di realizzazione che vanno dal luglio 2018 al dicembre 2025 secondo quanto dichiarato da Enea;

   a tale realizzazione dovrebbe provvedere un Consorzio, di cui è importante oggi capire la composizione, la natura e lo stato di approntamento. Come è altresì importante capire quale sia lo stato di approntamento del gruppo di progetto, quali risorse umane siano allocate e dove vengano reperite e come il prestito erogato dalla Beis sarà gestito da Enea nell'ambito del nascente Consorzio. È, inoltre importante, chiarire lo stato dell'adeguamento infrastrutturale presso il Centro di ricerca Enea di Frascati, anche alla luce dei vincoli posti nel bando che ha portato alla scelta del sito di Frascati –:

   se quanto sopra citato risulti corretto e quale sia lo stato di avanzamento del progetto Dtt rispetto ai tempi previsti, anche in relazione alle questioni aperte sollevate in premessa;

   quale ruolo avranno gli altri centri Enea nello sviluppo del progetto stesso e quale sarà l'impatto del progetto Dtt sugli altri progetti nazionali in ambito EUROfusion e Iter e se Enea abbia sufficienti risorse umane.
(5-02860)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02860

  L'Onorevole interrogante fa riferimento al progetto Divertor Tokamak Test Facility (DTT), la cui elaborazione è stata affidata all'ENEA.
  In particolare, la DTT si pone l'obiettivo di dare alcune risposte tecnologiche nell'ambito della Road Map europea sulla fusione nucleare, attraverso la realizzazione di un impianto sperimentale presso i laboratori dell'ENEA di Frascati, la cui costruzione è prevista entro la fine del 2025 per renderlo operativo all'inizio del 2026.
  Di fatto, il progetto DTT entra a far parte dei programmi di ricerca europei coordinati dal Consorzio Eurofusion e dall'Agenzia europea Fusion for Energy, che gestisce il contributo europeo del progetto ITER. In questo contesto, l'Italia ha già una considerevole partecipazione alle attività di ricerca su tematiche altamente strategiche, come ad esempio lo sviluppo del Test Blanket Module e della Radial Neutron Camera.
  L'attuazione di questo importante progetto di ricerca nel settore energetico, considerata la particolare natura e il suo alto valore di sperimentazione tecnico-scientifica, richiede il contributo di tutta la comunità scientifica impegnata nel campo. Tale presupposto ha suggerito di affidare a una Società Consortile a responsabilità limitata, già autorizzata dal Ministro dello sviluppo economico in data 20 giugno 2019, il compito di realizzare e gestire la DTT.
  Nelle premesse dell'atto in esame, l'Onorevole interrogante si sofferma sulla questione afferente la composizione, la natura e lo stato di approntamento del medesimo Consorzio.
  A tal proposito, informo che la suddetta società è stata costituita il 10 settembre 2019 tra ENEA e il Consorzio « CREATE» (costituito dalle Università di Napoli «Federico II» e «Partenope», dalle Università di Cassino, della Campania, della Basilicata e di Reggio Calabria, nonché da Ansaldo Energia). Sono in procinto di aderire anche altre istituzioni pubbliche e private che a breve completeranno gli iter decisionali e gli adempimenti amministrativi necessari.
  La Società sarà presto totalmente attiva e potrà contare, a regime, su un Gruppo di Progetto composto da circa 140 persone, organizzato secondo uno schema di fatto già operativo.
  ENEA deterrà almeno il 70 per cento delle quote societarie, garantendo i finanziamenti necessari per gli investimenti, pari a 470 milioni, mentre i costi di progettazione esecutiva della DTT (30 milioni) e quelli di gestione della Società saranno sostenuti dai soci in proporzione alle loro quote di partecipazione.
  Nelle more della costituzione della Società, il progetto è stato portato avanti da ENEA con una task force che si è avvalsa del supporto di gruppi dei partner ENEA nel programma Eurofusion, molti dei quali hanno in precedenza espresso ufficialmente l'interesse di partecipare alla Società e sono ora in procinto di entrare.
  In merito alla richiesta di conoscere lo stato di avanzamento del progetto in parola, ENEA riferisce i seguenti step raggiunti o in fase di completamento:
   in aprile 2019 è stato redatto il primo rapporto di progetto (Green Book) e determinato il piano dettagliato della costruzione della DTT;
   in luglio 2019 è stato congelato il progetto dei componenti che richiedono un più lungo tempo di realizzazione ed è stato assegnato il primo contratto per la fornitura dei fili superconduttori;
   entro la fine del 2019 sono previste tre importanti gare di appalto per la fornitura dei cavi superconduttori, le bobine superconduttrici e le strutture di contenimento;
   sono in corso di progettazione gli edifici che dovranno integrare l'area destinata alla costruzione della DTT, considerato che beneficerà di tutta l'area oggi occupata dalla macchina FTU, attualmente in esercizio a Frascati;
   è in fase di ultimazione la documentazione per la richiesta della licenza d'uso.

  Riguardo, poi, alla richiesta di chiarimenti sullo stato di adeguamento infrastrutturale presso il sito ENEA di Frascati, il Comune di Frascati e la Regione Lazio, sulla base dello schema architettonico, hanno confermato la compatibilità con i regolamenti urbanistici ed ambientali delle opere civili da realizzare e, in particolare, l'estensione della sala sperimentale che dovrà ospitare la DTT. L'Agenzia ha già identificato le infrastrutture e gli edifici che saranno messi a disposizione della Società Consortile.
  Per quanto riguarda le risorse umane destinate alla DTT, ENEA ha comunicato che il piano di sviluppo prevede 60 unità: di queste, 40 sono individuate tra il personale interno che da tempo lavora su DTT e fra quello acquisito recentemente, mentre altre 20 saranno reclutate attraverso apposite procedure selettive entro i primi sei mesi del 2020.
  A queste ultime, si aggiungeranno le risorse che entreranno in ENEA per il ripristino del turnover, fondamentale per il mantenimento degli attuali livelli di partecipazione ai vari programmi di ricerca in ambito Eurofusion e Iter, nonché per le attività di supporto alla DTT.
  Si può, perciò, prevedere che le risorse da destinare alla DTT impatteranno positivamente sulle attività dell'Agenzia e che DTT costituirà per diversi Centri di Ricerca ENEA, principalmente quelli di Frascati e del Brasimone, un'opportunità molto importante di ulteriore sviluppo.
  Il Centro di Frascati supporterà il Consorzio DTT principalmente per le attività di fisica, per la progettazione delle diagnostiche, per le verifiche neutroniche, per le tecnologie relative ai componenti ad alto flusso, per la criogenia, per la sicurezza, per la superconduttività e per il ciclo del combustibile, oltre a fornire tutta la logistica.
  Il Centro del Brasimone contribuirà alle attività di sviluppo per il «divertore», il componente cardine della DTT: sviluppo di nuovi materiali; prove funzionali di sistemi innovativi anche a metallo liquido; sviluppo di sistemi per il rivestimento dei componenti che si affacciano al plasma; sviluppo di sistemi di manutenzione remota.
  In conclusione, il progetto DDT è in fase attuativa: l'obiettivo è quello di centrare il target di produrre energia sicura e pulita, anche grazie alla ricerca sulla fusione nucleare.
  Proprio in funzione di tale «prezioso» traguardo da raggiungere, il Ministero dello sviluppo economico monitorerà l'operato di ENEA affinché le attività progettuali, in parte già indirizzate, siano in linea con il cronoprogramma, nel rispetto degli impegni sottoscritti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

BEI

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