Legislatura: 18Seduta di annuncio: 234 del 08/10/2019
Primo firmatario: DURIGON CLAUDIO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 08/10/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GARAVAGLIA MASSIMO LEGA - SALVINI PREMIER 08/10/2019
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/10/2019
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/10/2019
DURIGON e GARAVAGLIA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
il pane italiano è famoso nel mondo per il suo pregio, la sua bontà, i suoi sapori. La grande e vasta cultura panaria nazionale è riconducibile alle diverse abitudini locali, alle stesse varietà culturali-cerealicole territoriali e a specifiche tradizioni culturali;
in Italia esistono circa 41 mila imprese operative nel settore della panificazione che offrono lavoro a quasi 180 mila occupati. Di queste, circa tre su quattro operano nella produzione di pane e affini e una su quattro opera nel commercio;
la produzione artigiana, con una presenza capillare in tutti i comuni italiani, è realizzata da più di 24.000 imprese che impiegano oltre i 100.000 addetti, con un fatturato totale che supera i 5 miliardi di euro; questa deve, però, fare i conti con il prodotto industriale, che grazie alle economie di scala e alla presenza nella grande distribuzione organizzata, abbatte i costi di produzione e di commercializzazione;
il settore della panificazione nazionale da qualche tempo è entrato in una profonda crisi, in quanto non solo subisce la concorrenza di produttori di altri Paesi membri dove, in molti casi, la normativa verticale di prodotto non è così restrittiva come quella italiana, dando così più libertà allo sviluppo di prodotti e dinamicità alla produzione, ma deve fare anche i conti con la diminuzione del consumo di pane che negli ultimi 25 anni si è ridotto di circa il 40 per cento, riduzione dovuta anche dai mutati stili di vita (attenzione alle diete, intolleranze/allergie, celiachia e altro). Infatti, i consumi annui pro capite si attestano intorno ai 31 chilogrammi livello decisamente inferiore rispetto agli altri Paesi europei;
i panificatori, per rispondere alle richieste di consumatori sempre più attenti ed esigenti, hanno sviluppato nuovi prodotti alimentari alternativi al pane ma pur sempre riconducibili ai prodotti derivati dai cereali e rientranti nella più generale produzione panaria italiana nella quale si esalta la professionalità dei panificatori;
dal 2008 ad oggi si contano almeno 3 mila imprese che hanno cessato la loro attività, e almeno 1.000 punti vendita che hanno chiuso e si registrano prezzi del pane costantemente al di sotto dell'indice medio di incremento dei prodotti alimentari a fronte di tariffe per le utenze (acqua, luce, gas) in aumento;
i consumi di pane diminuiscono, i prezzi sono fermi da tempo, il grano perde valore, il costo delle farine è in aumento e i costi di produzione sono divenuti, soprattutto per i medi e piccoli imprenditori, insostenibili;
questa situazione ha portato a una contrazione sia del numero di imprese che dei livelli occupazionali nel settore della panificazione che risente anche di uno scarso ricambio generazionale –:
quali iniziative urgenti intendano adottare, per quanto di competenza, per rilanciare il settore della panificazione in particolare rivalutando le produzioni di qualità e di filiera nazionale e per sostenere le imprese del settore in crisi, nonché tutelare i lavoratori ivi impiegati con interventi, anche normativi, che salvaguardino i posti di lavoro e che permettano un necessario ricambio generazionale.
(5-02838)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):ricambio generazionale
conservazione del posto di lavoro
calcolo dei costi