ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02672

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 220 del 01/08/2019
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/08/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 01/08/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/08/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02672
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Giovedì 1 agosto 2019, seduta n. 220

   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il Jcpoa è l'accordo nucleare stipulato nel 2015 dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu più la Germania e l'Unione europea con l'Iran, nato con l'obiettivo di limitare il programma di ricerca nucleare di Teheran, offrendo in cambio una revoca delle sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza. Tuttavia, l'uscita dal Jcpoa degli Stati Uniti nel 2018 e la conseguente reintroduzione delle sanzioni hanno reso questo accordo vulnerabile e hanno accentuato le tensioni tra Stati Uniti ed Iran;

   le sanzioni primarie hanno impedito alle società americane qualunque tipo di commercio con società iraniane, ma soprattutto le sanzioni secondarie – che consistono nel negare l'accesso al mercato statunitense a soggetti di Paesi terzi che conducono attività commerciali o finanziarie con la Repubblica Islamica e nel congelare o sequestrare i fondi di aziende che abbiano filiali o siano presenti negli Stati Uniti e che intrattengono scambi con l'Iran – hanno fatto in modo che molte aziende internazionali abbiano interrotto ogni rapporto commerciale con l'Iran per il timore di restare esclusi dal mercato Usa;

   nel mese scorso, l'Unione europea ha annunciato la messa a punto del Instrument in Support of Trade Exchanges (Instex), ovvero un meccanismo di scambio di beni tra aziende europee ed iraniane senza il ricorso a transazioni finanziarie e che opera al di fuori del sistema di pagamenti internazionali Swift dominato dal dollaro americano;

   la Francia, la Germania e il Regno Unito hanno giocato un ruolo attivo e di primo piano nella messa a punto del meccanismo;

   nella prima fase, Instex provvederà ad attuare quanto già deciso dalla Corte internazionale di giustizia il 3 ottobre 2018, ovvero vendere i beni «umanitari» (cibo, prodotti agricoli, medicinali e dispositivi medici), gestendone i relativi flussi finanziari. Successivamente, questo sistema di pagamento potrebbe essere utilizzato anche per gli altri scambi commerciali e potrebbe essere importante soprattutto per le le piccole o medie imprese, poco esposte agli interessi economici con gli Usa;

   secondo i dati Eurostat nel 2016, il primo anno in cui l'accordo Jcpoa ha consentito alle imprese internazionali di riallacciare i rapporti con l'Iran, sono state 640 le imprese italiane importatrici e ben 4.943 quelle esportatrici di prodotti dal Paese mediorientale: rispettivamente, un aumento del 16,7 per cento e del 17,4 per cento rispetto all'anno precedente. In particolare l’export di macchinari, apparecchiature elettriche e prodotti chimici ha contato nel 2017 per circa il 69,5 per cento delle esportazioni italiane verso l'Iran. Un valore totale, secondo i dati Istat elaborati dalla Farnesina, di oltre 1 miliardo e 734 milioni di euro e in crescita rispetto al 2016 di circa il 12,3 per cento –:

   quale sia la posizione del Governo in merito al meccanismo Instex.
(5-02672)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Corte internazionale di giustizia

relazioni economiche

accesso al mercato