ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02643

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 218 del 30/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: CIABURRO MONICA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 30/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARETTA MARIA CRISTINA FRATELLI D'ITALIA 30/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 30/07/2019
Stato iter:
31/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/07/2019
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2019
Resoconto PESCE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E TURISMO)
 
REPLICA 31/07/2019
Resoconto CIABURRO MONICA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/07/2019

SVOLTO IL 31/07/2019

CONCLUSO IL 31/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02643
presentato da
CIABURRO Monica
testo di
Martedì 30 luglio 2019, seduta n. 218

   CIABURRO e CARETTA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   gli attacchi dei grandi predatori ai greggi ed al bestiame non accennano in alcun modo a diminuire. I pastori maggiormente colpiti sono naturalmente coloro i quali esercitano il proprio mestiere in zone montane, e dunque «in alpeggio»;

   una delle regioni maggiormente colpite da questi attacchi è sicuramente il Piemonte. Lo certifica l'ultimo episodio avvenuto a Frabosa Soprana (CN), nel vallone della Penna, tra la vai Corsaglia e il territorio di Prato Nevoso, dove nella giornata del 25 luglio 2019 un giovane allevatore ha subito un attacco di un branco di lupi. Il conto dei danni è impietoso: su oltre 30 pecore, solo 8 sono riuscite a salvarsi;

   oltre al lupo, adesso i pastori che salgono con le greggi sulle montagne piemontesi hanno un nuovo nemico: la lince. Quella che viene definita «cacciatrice silenziosa» ha colpito alcuni giorni fa, in data 20 luglio 2019, sui pascoli di Bobbio Pellice (TO), dove ha ucciso due capre. Dunque sui pendii di Villar e Bobbio Pellice, dove prosperano ancora 14 alpeggi con migliaia di capi, i margari sono tutt'altro che tranquilli;

   questi continui attacchi stanno preoccupando chi svolge agricoltura, allevamento e alpeggio. Molti pastori sono costretti ad abbandonare il territorio montano, mentre gli allevatori dell'area pedemontana hanno deciso di tutelarsi tenendo i capi in stalla. La situazione in Piemonte, come nel resto d'Italia, sta diventando sempre più preoccupante e le istituzioni devono immediatamente intervenire per cercare di contenere gli attacchi di questi predatori che stanno causando ingenti danni alle aziende –:

   quali iniziative urgenti di competenza abbia intenzione di porre in essere al fine di prevenire ed arginare i continui attacchi di lupi e linci che in questi anni stanno creando disagi enormi ai pastori ed agli allevatori, non solo piemontesi, ma di tutto il territorio italiano, in modo tale da tutelare e preservare il lavoro di questi ultimi, il quale rischia di estinguersi.
(5-02643)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 31 luglio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-02643

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  mi preme innanzitutto ribadire che la gestione della fauna selvatica è un tema da tempo all'attenzione delle Amministrazioni centrali e regionali, una problematica che richiede l'individuazione di soluzioni condivise e di opzioni, utili a trovare risposte ad una serie di criticità di vario ordine, in primo luogo volte a garantire la sicurezza delle persone.
  È necessario agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci quanto prima possibile che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo al fine di salvaguardare le nostre produzioni agricole e agroalimentari e riuscire a trovare – ove possibile – soluzioni che vedano una serena convivenza del lupo con le comunità antropiche.
  Nello specifico evidenzio che la specie lupo (Canis lupus) è tutelata in modo rigoroso dalla normativa nazionale in virtù della legge 11 febbraio 1992 n. 157 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio» e, a livello comunitario, dalla Direttiva 92/43/CEE (Habitat), recepita con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357.
  Peraltro, come noto, a livello nazionale sono stati avviati alcuni progetti cofinanziati dalla Commissione Europea nell'ambito del programma LIFE + quali i progetti « Life Medwolf» e « Life Wolfaps», con la finalità di individuare strategie funzionali atte a consentire la convivenza tra il lupo e le attività antropiche, la cui competenza è incardinata in capo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MAATM).
  Quest'ultimo ha infatti incaricato l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza dello Stato – con la collaborazione dell'Unione Zoologica Italiana (UZI) – di redigere un «Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia», trasmesso alla Conferenza Stato-regioni, discendente da ampi confronti con le regioni, gli esperti e i portatori di interesse.
  Il piano prevede azioni da modulare e combinare in forma appropriata alle esigenze specifiche del territorio.
  È sì necessario tutelare la fauna, ma devono esserci anche delle limitazioni, perché dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, nelle campagne e nei centri abitati, oltre ovviamente ai campi e ai raccolti, frutto del lavoro di chi vive ogni giorno di questo.
  Va inoltre evidenziato che la problematica dei danni al settore zootecnico provocati dagli animali carnivori è stata portata più volte all'attenzione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura a livello Ue e, in tale contesto, è stato chiesto alla Commissione di avviare specifiche iniziative volte alla realizzazione di un monitoraggio oggettivo, aggiornato ed omogeneo a livello Ue, anche per disporre di informazioni attendibili sulla reale consistenza e diffusione della popolazione di lupi e, conseguentemente, condividere le modalità di gestione delle problematiche segnalate.
  Pertanto, confermo l'impegno già in atto da parte del Ministero ad approfondire le varie problematiche connesse alla tematica della fauna selvatica, congiuntamente alle altre competenti Amministrazioni centrali e periferiche, in modo da poter poi individuare soluzioni utili, da attivare sia a livello strettamente normativo – dimensione su cui già ci si sta adoperando – sia a livello operativo sul territorio.
  A questo riguardo voglio anche qui ricordare l'esito positivo dell'azione che è stata condotta a Bruxelles per il riconoscimento dei danni da lupi, e dopo il passaggio in conferenza Stato regioni, il decreto è pronto per la sua adozione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

allevamento

coltivatore

gruppo di produttori