ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/02605

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 214 del 24/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: ROSTAN MICHELA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 24/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/07/2019
Stato iter:
25/07/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/07/2019
Resoconto ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 25/07/2019
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 25/07/2019
Resoconto ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/07/2019

SVOLTO IL 25/07/2019

CONCLUSO IL 25/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-02605
presentato da
ROSTAN Michela
testo di
Mercoledì 24 luglio 2019, seduta n. 214

   ROSTAN. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la sicurezza delle cure rientra tra gli indicatori per la valutazione della qualità di un sistema sanitario;

   i pazienti hanno diritto a terapie appropriate e sicure ed è pertanto di interesse sia per la politica sanitaria che per quella economica, un'attenzione particolare alle attività di farmacovigilanza;

   la farmacovigilanza nasce con lo scopo di garantire un utilizzo appropriato e sicuro dei farmaci; tale disciplina è definita dall'Organizzazione mondiale della sanità come «la scienza atta alla rilevazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro evento correlato al farmaco»; essa consta nel monitoraggio della sicurezza di tutti i farmaci, inclusi i rimedi a base di erbe, le terapie tradizionali, i vaccini ed i prodotti di origine biologica/biotecnologica;

   la farmacovigilanza si propone di: migliorare la cura e la sicurezza del paziente in relazione all'uso dei farmaci e di tutti i dispositivi medici; contribuire alla valutazione di efficacia e rischio dei farmaci; migliorare le attività di comunicazione agli operatori sanitari e al pubblico, al fine di consentire un uso più razionale del farmaco;

   la farmacovigilanza e la rilevazione delle reazioni avverse hanno non solo una rilevanza dal punto di vista clinico ed epidemiologico, ma anche rilevanti ricadute economiche, visto il notevole impatto sul sistema sanitario dell'insieme delle reazioni avverse;

   circa la metà dei ritiri di farmaci dal commercio e la maggior parte delle azioni per la sicurezza derivano da evidenze emerse proprio grazie alle attività di farmacovigilanza;

   il mancato riconoscimento o l'errata interpretazione di un sospetto evento avverso rappresentano un ulteriore fattore di rischio per il paziente; la mancata diagnosi di una reazione avversa, infatti, ha importanti ricadute cliniche;

   in alcune regioni, come la Toscana, la farmacovigilanza è stata individuata come indicatore di un corretto e appropriato uso dei medicinali, inserendola tra gli obiettivi di qualità dei direttori generali delle aziende sanitarie;

   la farmacovigilanza rappresenta uno strumento semplice, utile ed economico per favorire l'efficienza e l'efficacia nell'uso delle risorse disponibile e, al contempo, garantire la tutela del diritto a terapie efficaci, sicure e personalizzate per i cittadini e per questo motivo andrebbe inserita nei Lea, senza ulteriori costi per il servizio sanitario nazionale –:

   se non ritenga, alla luce di quanto esposto in premessa, di assumere le iniziative di competenza al fine di inserire la farmacovigilanza nei livelli essenziali di assistenza.
(5-02605)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 luglio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-02605

  È indubbio che la Farmacovigilanza costituisce un insieme di attività che contribuiscono alla tutela della salute pubblica, in quanto finalizzate all'identificazione, alla valutazione, alla comprensione e prevenzione degli effetti avversi e di qualsiasi criticità emersa correlata all'utilizzo dei medicinali, allo scopo di garantire un rapporto beneficio/rischio favorevole alla popolazione.
  I dati sulla sicurezza dei farmaci possono essere ricavati da fonti differenti, quali le segnalazioni di sospette reazioni avverse, gli studi clinici, la letteratura scientifica, i rapporti trasmessi dalle aziende farmaceutiche.
  In tale ambito, l'Agenzia Italiana del Farmaco promuove fin dal 2007 una serie di programmi e di studi rivolti alla Farmacovigilanza attiva, con l'obiettivo di aumentare le conoscenze sui medicinali e di definire la loro sicurezza d'uso, nonché di migliorarne le modalità di utilizzo, e stabilire un profilo di sicurezza che meglio risponda alla reale pratica medica per descrivere in maniera più realistica le caratteristiche dei pazienti in trattamento farmacologico.
  In relazione allo specifico quesito posto, va ricordato che già il decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, all'articolo 48, comma 2, nel disporre che «...il farmaco rappresenta uno strumento di tutela della salute e che i medicinali sono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale in quanto inclusi nei livelli essenziali di assistenza...» ha inteso ricomprendere, nell'ambito delle prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, anche le attività di Farmacovigilanza quale aspetto fondamentale della gestione della sicurezza dei medicinali a tutela dei pazienti.
  Tanto premesso, a conferma della piena condivisione del Ministero in relazione alla tematica prospettata, desidero evidenziare che nel recente documento sulla Governance Farmaceutica, uno specifico focus ha riguardato proprio la valorizzazione della farmacovigilanza.
  È stato infatti evidenziato che la spesa per le attività di ricerca e di informazione indipendente rappresenta un investimento del SSN finalizzato all'acquisizione di conoscenze sull'efficacia comparativa e sugli effetti avversi dei farmaci, e alla promozione dell'appropriatezza d'uso. Per questo motivo è necessario concentrare le attività di ricerca indipendente su temi di rilevante interesse per la salute dei cittadini, a prescindere dall'interesse commerciale, tenendo anche in considerazione le potenziali ricadute nell'attività regolatoria dell'Aifa.
  In particolare, dovranno essere sostenuti studi clinici sperimentali, studi osservazionali e revisioni sistematiche. A tal fine, i bandi, inclusi quelli finalizzati a sostenere le attività di farmacovigilanza proattiva regionale, dovranno avere luogo regolarmente, con una cadenza almeno annuale e, infine, le regioni dovranno rafforzare i flussi di informazioni di farmacovigilanza.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

sorveglianza dei medicinali

attrezzature medico-chirurgiche