ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02588

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 214 del 24/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 24/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI 24/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 24/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02588
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Mercoledì 24 luglio 2019, seduta n. 214

   MURONI e PASTORINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   venerdì 28 giugno 2019 la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell'ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura;

   ora bisogna pensare come smaltire le 50.000 tonnellate di cemento armato appena abbattute, alle quali vanno sommate le ventimila tonnellate del crollo del 14 agosto 2018;

   l'Ispra, organo tecnico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sostiene che data la presenza di amianto, le macerie del Morandi devono essere trattate come rifiuti speciali e pericolosi, con quel che ne consegue nella loro gestione, più lunga e costosa;

   l'ente che aveva chiesto il parere tecnico dell'Ispra è la città metropolitana di Genova, presieduta dal sindaco Marco Bucci. La replica affidata all'Arpal e alle Asl sostiene invece che i paletti fissati da Ispra sono troppo stretti, e andrebbero bene solo per i detriti a cui l'amianto «è stato intenzionalmente aggiunto», inserendo tubi e lastre di Eternit;

   quindi il Morandi, costruito tra il 1962 e il 1967, quando l'amianto era considerato un normale materiale edile, non rientrerebbe nella categoria. In questo caso, sarebbero da considerarsi come rifiuti misti, e la soglia di pericolosità scatterebbe solo con una presenza di amianto superiore dello 0,1 per cento dell'intero manufatto;

   nella perenne bufera governativa è passata quasi sotto silenzio una dichiarazione del Ministro dell'interno resa pochi giorni fa, pubblicata anche in un video postato sul sito de La Repubblica (https://video.repubblica.it): «Non può esserci qualche burocrate a Roma che rallenta la promessa fatta ai genovesi e agli italiani». La faccenda, quindi, appare più complessa di una semplice questione burocratica. I comitati civici della zona rossa chiedono certezze e al momento sono sulla linea del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

   lo smaltimento «speciale» del ponte Morandi costerebbe 230 euro in più a tonnellata. Sembra un'inezia, ma moltiplicato per almeno 70.000 sono quasi diciassette milioni di euro. L'intero appalto per la demolizione ne vale 19 milioni di euro;

   la presenza di amianto tra le macerie preoccupa gli abitanti del Campasso che chiedono giustamente garanzie a tutela della loro salute, sono preoccupati dalla presenza di amianto e chiedono ulteriori interventi;

   gli abitanti delle zone interessate chiedono altresì che la bonifica delle macerie avvenga nei tempi e nei modi giusti, perché si tratta di rifiuti speciali, forse con tracce di amianto, dunque prima di parlare di riutilizzo è bene procedere a una accurata bonifica –:

   se la decisione dell'Ispra di trattare come rifiuto speciale e pericoloso le 70.000 tonnellate di macerie sia condivisa dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e nel caso, se non ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza, in collaborazione con la regione Liguria e l'Arpa Liguria, per il loro corretto smaltimento in modo da scongiurare qualsiasi pericolo per la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente;

   se il Governo non intenda assumere iniziative di competenza per potenziare il monitoraggio per la verifica della presenza di polveri, fibre d'amianto e altri cancerogeni in modo da prevenire eventuali pericoli per la salute dei cittadini e per l'ambiente e nel caso avviare immediatamente la necessaria messa in sicurezza dei luoghi.
(5-02588)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sostanza pericolosa

amianto

rifiuti