ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02533

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 210 del 17/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: ANZALDI MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/07/2019
Stato iter:
23/10/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/10/2019
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 23/10/2019
Resoconto ANZALDI MICHELE ITALIA VIVA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/07/2019

DISCUSSIONE IL 23/10/2019

SVOLTO IL 23/10/2019

CONCLUSO IL 23/10/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02533
presentato da
ANZALDI Michele
testo di
Mercoledì 17 luglio 2019, seduta n. 210

   ANZALDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   da oltre tre lustri lungo la strada statale SS 407 Basentana in prossimità dell'area ricadente al chilometro 72 della carreggiata in direzione Metaponto in territorio di Ferrandina, al confine con quello di Pisticci, sono ubicati numerosi Big Bag contenenti amianto legati alla attività dell'ex sito Materit;

   suddetta ubicazione individuata come deposito temporaneo nel corso dell'anno 2002 è ancora lì in attesa di smaltimento del suddetto materiale e della bonifica dell'area;

   nei giorni scorsi l'Associazione italiana esposti amianto Val Basento, denominata Aiea Vba, ha chiesto alle istituzioni competenti un intervento urgente per porre fine alla presenza di quei Big Bag in quell'area a tutela dell'ambiente e della salute;

   in ritardo risulta essere tutto il processo di bonifica del sito della Valbasento, nonostante la presenza delle risorse;

   i teloni di copertura e gli stessi sacchi contenenti l'amianto sono oggettivamente deteriorati e questo pone grave pregiudizio per la salubrità dell'area, perché è elevatissimo il rischio di dispersione di fibre di amianto –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della richiamata criticità e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, in tempi rapidissimi, anche promuovendo una verifica da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, per la rimozione dei suddetti sacchi contenenti amianto e per la messa in sicurezza dell'area.
(5-02533)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 ottobre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-02533

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta, in via preliminare, che il sito industriale ex Materit ricade nel perimetro del sito di interesse nazionale «SIN Tito e Valbasento» per il quale, in data 19 giugno 2013, è stato stipulato tra il Ministero dell'ambiente, il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Basilicata un apposito Accordo di Programma Quadro, che prevede la realizzazione di diversi interventi di caratterizzazione e bonifica nelle aree di Tito e Valbasento. Nell'ambito di tali attività, il Ministero dello sviluppo economico svolge attività di vigilanza e garantisce l'erogazione delle risorse, il Ministero dell'ambiente in qualità di autorità procedente nel SIN garantisce lo svolgimento delle istruttorie tecniche per l'approvazione degli interventi previsti dall'Accordo, e la Regione Basilicata ha il ruolo di soggetto attuatore e garantisce l'esecuzione degli interventi previsti dall'Accordo medesimo.
  Si segnala, tuttavia, che l'area posta al chilometro 72 della strada statale SS407 Basentana, in direzione Metaponto, non ricade all'interno del perimetro del SIN.
  Fermo restando quanto esposto, la Regione Basilicata ha fatto presente che il sito in argomento, nel territorio del Comune di Ferrandina in località Finocchio, risulta censito come sito di abbandono di materiali e rifiuti contenenti amianto dal Piano Amianto approvato con legge regionale n. 6 del 2 febbraio 2001, insieme ad altri quattro siti.
  La Regione Basilicata ha evidenziato, altresì, che anche l'ARPAB, all'esito del sopralluogo effettuato in data 10 agosto 2005, ha segnalato diversi siti nel territorio del Comune di Ferrandina con presenza di cumuli di rifiuti di eternit, già individuati dal Comune medesimo. Per tali siti, il Comune ha anche emesso, a suo tempo, specifiche ordinanze di rimozione e smaltimento a carico dei rispettivi proprietari. Per il sito in località Finocchio l'intervento di bonifica è stato candidato a finanziamento ai sensi della legge regionale n. 27 del 1999 per l'annualità 2009 e riproposto per l'annualità 2012 da parte del Comune di Ferrandina. Tuttavia, sempre secondo quanto riferito dall'Amministrazione regionale, tale finanziamento non è stato concesso per mancato invio, da parte del Comune proponente, delle integrazioni richieste dall'apposita Commissione di valutazione. Dalla documentazione allegata alle predette candidature a finanziamento regionale risulta inoltre che il Comune di Ferrandina ha acquisito l'area dall'ALSIA e che nel corso del 2007 e 2008 ha affidato ad apposita ditta i lavori di rimozione e smaltimento dei cumuli presenti nel sito. I suddetti lavori si sono conclusi nel corso del 2008 con l'insaccamento del materiale rinvenuto in 97 big bags che sono rimaste in loco.
  Sempre secondo quanto riferito dalla Regione, nel permanere del rischio per la salute pubblica, la stessa ha sollecitato il Comune, con nota del 23 febbraio 2016, a procedere alla rimozione e smaltimento dei predetti rifiuti, ai sensi dell'articolo 192 del decreto legislativo n. 152 del 2006, rappresentando l'opportunità di accedere ai contributi regionali disciplinati dalla Dgr. 8 maggio 2012, n. 551. Il sollecito è stato reiterato con nota del 21 dicembre 2017.
  In ultimo, con nota del 12 luglio 2019, l'Ufficio regionale Prevenzione e Controllo Ambientale ha sollecitato nuovamente il Comune ad adempiere agli obblighi di rimozione, avvio a recupero e smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi che l'articolo 192 del Codice dell'ambiente pone in capo all'Ente comunale e al proprietario, ribadendo la possibilità di accedere ai contributi regionali previsti per la rimozione di rifiuti abbandonati disciplinati dalla richiamata Dgr. n. 551.
  Il Comune di Ferrandina, da parte sua, ha fatto presente che, con contratto pubblico del 22 febbraio 2008, con il quale è stato trasferito ex lege a favore del Comune medesimo il terreno in questione, l'ALSIA si è accollata integralmente l'onere finanziario della bonifica da amianto, in ragione della titolarità dell'area. Ad ogni modo, anche il Comune ha evidenziato di aver provveduto ad eseguite un intervento di MISE mediante insaccamento del materiale rinvenuto (amianto friabile) in 97 big-bags e contestuale confinamento dell'area, al fine di prevenire e tutelare la salute pubblica. L'Ente comunale ha, inoltre, rappresentato di aver trasmesso, con nota del 30 gennaio 2009, alla Regione Basilicata il progetto relativo agli interventi di smaltimento delle big-bags e alla definitiva bonifica dell'area in località Finocchio. Il progetto veniva escluso dal finanziamento per mancanza del parere ASM, sebbene, a detta del Comune, fosse stato formalmente richiesto. Con nota dell'11 marzo 2010, l'Ente ha inoltrato diffidato l'ALSIA, invitandola, in qualità di originario proprietario, ad adempiere all'obbligo della definitiva bonifica dell'area, in quanto l'onere finanziario computato inizialmente risultava insufficiente allo scopo. In un successivo incontro tecnico, il Comune ha sollecitato la Regione a farsi carico delle problematiche relative alla bonifica dei siti contaminati da amianto, a partite dalla annosa questione ex Materit.
  Il Comune ha ribadito, ad ogni modo, di ritenere responsabile l'ALSIA, in qualità di proprietario originario oltre che per ragioni di contaminazione storica dell'area in argomento. L'Ente comunale ha dato comunque indirizzo ai propri uffici di procedere all'aggiornamento del progetto già a suo tempo presentato alla Regione Basilicata, che sarà sottoposto ad ALSIA, in modo da ripresentarlo all'Amministrazione regionale al fine di accedere ai finanziamenti dedicati.
  Alla luce delle considerazioni esposte, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente, per quanto di competenza, continuerà a tenersi informato al fine di monitorare la messa in sicurezza e bonifica del sito in parola e sollecitare l'eventuale coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali competenti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

amianto

sostanza pericolosa