ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02473

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 206 del 10/07/2019
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 10/07/2019


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 10/07/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/07/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02473
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Mercoledì 10 luglio 2019, seduta n. 206

   GEMMATO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si evince da fonti di stampa, sembrerebbe che molti enti locali stiano affrontando forti difficoltà dovute a un problema causato da alcune disposizioni della legge di bilancio 2018 in merito all'accantonamento di risorse del fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde);

   sono molteplici le segnalazioni di questa problematica e, tra le tante, si rilevano quelle di Elena Brunetto, componente Anutel nonché dirigente finanziario del comune di Torino, di Daniela Ghiandoni, dirigente finanziario del comune di Ancona e di Elena Masini, responsabile finanziario del comune di Coriano;

   il problema è stato segnalato all'interrogante anche dall'assessore al bilancio del comune di Cassano delle Murge (Bari), Annamaria Caprio;

   la legge di bilancio 2018, all'articolo 1, comma 882, prevede una ulteriore gradualità di applicazione del fondo crediti di dubbia esigibilità per venire incontro alle difficoltà degli enti, ed in particolare: annualità 2018 accantonamento minimo pari al 75 per cento; annualità 2019 accantonamento minimo pari all'85 per cento (ulteriormente ridotto all'80 per cento in presenza di determinati requisiti con la legge di bilancio 2019); annualità 2020 accantonamento minimo pari al 95 per cento; annualità 2021 e successive accantonamento a regime per l'importo totale del 100 per cento;

   con le modifiche di cui sopra, l'entrata a regime dell'accantonamento del 100 per cento a bilancio del Fcde, prima previsto per il 2019, risulta rinviato di due annualità;

   tali norme, tuttavia, non risultano coordinate con la tempistica prevista per l'accantonamento del Fcde a rendiconto con il «metodo semplificato» la cui possibilità di applicazione è scaduta con il rendiconto per l'anno 2018;

   tale metodo semplificato è stato introdotto per le stesse finalità, ovvero andare incontro alle difficoltà di applicazione dei nuovi principi riguardanti la gestione dei residui attivi e del Fcde. Infatti, il decreto ministeriale 20 maggio 2015 ha modificato il punto 3.3 del principio contabile allegato 4/2 al decreto legislativo n. 118 del 2011, consentendo di calcolare il fondo, fino al rendiconto dell'esercizio 2018, in maniera semplificata senza prendere in considerazione il volume dei residui finali. Tale metodo, definito «sintetico», determina il Fcde sommando le risorse disponibili sulla base di quanto precedentemente accantonato con il risultato di amministrazione dell'ultimo rendiconto approvato e dell'accantonamento disposto in via definitiva nel bilancio di previsione, al netto delle cancellazioni dei crediti per inesigibilità;

   risulterebbe necessario, dunque, prorogare fino al 2020 la possibilità di applicazione del metodo «semplificato» per l'accantonamento del Fcde a rendiconto, in considerazione del fatto che, una mancata proroga, oltre a creare un disallineamento con la tempistica prevista per l'accantonamento a regime nel bilancio del 100 per cento a titolo di Fcde, comporterebbe grosse difficoltà agli enti che riscontrano di aver accantonato con il metodo semplificato somme insufficienti rispetto a quanto avrebbero dovuto applicando il metodo ordinario, senza, tuttavia, avere a disposizione lo stesso arco temporale di rientro accordato per la gradualità della percentuale, con il rischio di ritrovarsi in disavanzo;

   la distorsione normativa appena evidenziata comporterebbe nel breve termine problematiche rilevanti per gli enti locali obbligati a porre in atto misure tempestive per recuperare i minori accantonamenti eseguiti già in occasione della salvaguardia degli equilibri di luglio: gli enti, infatti, potrebbero non disporre più delle risorse necessarie a garantire i servizi essenziali o potrebbero addirittura trovarsi in situazione di disavanzo; il tutto anche in considerazione della più volte annunciata e mai realizzata riforma della riscossione delle entrate locali che metta a disposizione degli stessi efficienti sistemi di riscossione, con riduzione delle somme da accantonare al Fcde e possibilità di maggiori somme da destinare a garantire i servizi essenziali –:

   se il Governo non intenda adottare un'iniziativa di tipo normativo volta, nel breve termine, a prorogare fino al 2020 la possibilità di applicazione del cosiddetto metodo «semplificato» per l'accantonamento del Fcde a rendiconto.
(5-02473)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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