Legislatura: 18Seduta di annuncio: 202 del 03/07/2019
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/07/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 PAGANO UBALDO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 DE LUCA PIERO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 MOR MATTIA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 PIZZETTI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 GADDA MARIA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 GIACOMELLI ANTONELLO PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 03/07/2019
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 03/07/2019
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/07/2019
CARNEVALI, DE FILIPPO, RIZZO NERVO, UBALDO PAGANO, BRAGA, BURATTI, DE LUCA, MOR, PEZZOPANE, PIZZETTI, SCHIRÒ, VISCOMI, GADDA, GIACOMELLI, SERRACCHIANI, CARLA CANTONE e GRIBAUDO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
come riportato dallo stesso articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 4 del 2019 istitutivo della misura del reddito di cittadinanza, a decorrere dal mese di aprile 2019 il reddito di cittadinanza diventa misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, nonché misura volta a favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro;
la misura reddito di cittadinanza presenta un impianto complesso che vede una pluralità di attori in campo (comuni, centri per l'impiego, Inps, Anpal, altri servizi territoriali e altro) e che pertanto presuppone una forte concentrazione e una governance ben strutturata, affinché i comuni possano adempiere efficacemente e con risorse adeguate ai compiti che sono loro affidati;
fino a giugno 2019, secondo i dati Inps, sono state presentate 1.252.148 domande; di queste ne sono state accolte 674.000 e respinte 277.000 (pari al 26 per cento) mentre 9000 devono ancora essere lavorate per un importo medio pari a 540 euro;
al di là di questi dati però non è stata ancora data applicazione all'articolo 6 del decreto-legge n. 4 del 2019 relativo all'istituzione di piattaforme digitali per l'attivazione e la gestione dei patti volti al coordinamento tra i vari soggetti in campo;
in particolare, il comma 1 dell'articolo 6 prevede l'istituzione di un sistema informativo del reddito di cittadinanza nel cui ambito dovrebbero operare due apposite piattaforme, una presso l'Anpal, e una presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il coordinamento con i comuni;
tali piattaforme sarebbero dovute diventare il portale delle comunicazioni tra i centri per l'impiego, i soggetti accreditati di cui all'articolo 12 del decreto legislativo n. 150 del 2015, i comuni, l'Anpal il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Inps;
con l'introduzione del reddito di cittadinanza, scompare il modello di welfare locale unitario del reddito di inclusione, che assegnava a un solo soggetto – i comuni coordinati a livello di ambito territoriale – la gestione dell'accesso alla misura e la definizione della tipologia del percorso d'inclusione per ogni famiglia; inoltre lo stesso comune era subito informato dell'esito della domanda e dell'eventuale importo ricevuto;
ora, infatti, le domande possono essere presentate a Caf, Poste, patronati e online ma non più ai comuni e, questi ultimi non svolgono più il pre-assessment di tutti i nuclei per decidere verso quale tipo di percorso inviarli;
la non attivazione di tali piattaforme fa sì che i comuni ad oggi, a cinque mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, non siano ancora in grado di sapere quante siano le persone che nel proprio territorio ricevano il reddito di cittadinanza, il suo ammontare o altre prestazioni sociali erogate dall'Inps e quindi non abbiano la possibilità di coordinare i necessari interventi comunali di presa in carico delle situazioni per i quali il bisogno complesso e multidimensionale comporta la sottoscrizione dei patti per l'inclusione sociale –:
quale sia, ad oggi, l’iter per l'istituzione delle due piattaforme di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 4 del 2019; se e quali comuni abbiano stipulato dei patti per l'inclusione sociale, visto che la povertà è un fenomeno multidimensionale legato anche ad aspetti diversi dal lavoro o dal mero sussidio economico.
(5-02427)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):integrazione sociale
ufficio del lavoro
comune