ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 193 del 20/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: PICCOLI NARDELLI FLAVIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSSI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2019
CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 20/06/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 20/06/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02327
presentato da
PICCOLI NARDELLI Flavia
testo di
Giovedì 20 giugno 2019, seduta n. 193

   PICCOLI NARDELLI, ROSSI e CIAMPI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   sono dei giorni scorsi, in occasione dell'inaugurazione di Pitti Uomo a Firenze, le dichiarazioni del Ministro per i beni e le attività culturali circa l'intenzione di declassare dalla lista dei «super musei» la Galleria dell'Accademia di Firenze, il Parco archeologico dell'Appia antica, il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia e il Museo storico e Parco del Castello di Miramare e abolire i consigli di amministrazione dai musei autonomi;

   si tratta, dalle parole del Ministro «(...) di un provvedimento che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio per evitare storture di budget. Da quel momento i musei avranno un'approvazione del bilancio che sarà direttamente collegata al ministero e non sarà più delegata a un Cda, di cui, per quel che ho visto, non ho verificato l'efficacia»;

   il provvedimento, che avrà inevitabili ricadute sull'autonomia dei grandi musei, fa parte di una più ampia revisione della riforma, la cui stesura definitiva sembrerebbe essere prevista per fine giugno 2019;

   abolire l'autonomia delle istituzioni museali comporterà inevitabilmente la fine della libertà di movimento dei direttori che, proprio grazie alla possibilità di impegnare localmente gli introiti, erano stati incentivati a promuovere iniziative culturali, di promozione e formazione nei territori, ottenendo ottimi risultati in termini di numero di visitatori e di innovazione culturale;

   l'accentramento delle risorse presso il Ministero, attraverso il controllo e la gestione diretta dei bilanci, appare all'interrogante piuttosto un'esigenza per fare cassa con i finanziamenti della cultura;

   sin dall'attuazione della riforma, il precedente Governo ha cercato di riportare gli istituti della cultura italiani in linea con quelli del mondo, cercando di dare una svolta e di superare l'obsolescenza che affliggeva alcuni musei italiani;

   come dimostrano i dati più recenti, il bilancio della riforma dei musei è stato eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31 per cento) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53 per cento);

   a fronte di un aumento degli introiti di circa 20 milioni di euro (+11,7 per cento), sono aumentati anche i visitatori non paganti (+15 per cento) e tale aumento è ascrivibile alla riforma e al successo delle prime domeniche del mese che, nel solo 2017, hanno portato più di 3,5 milioni di persone gratuitamente nei luoghi della cultura statali;

   l'autonomia a un istituto come il museo ha fatto in modo che questo si potesse rendere più autonomo e padrone di intraprendere delle strategie mirate. La possibilità per un museo di provvedere con i propri mezzi alla valorizzazione e alla conservazione ha dato maggiore competitività –:

   se il Ministro interrogato intenda confermare l'avvio di un processo di declassamento della Galleria dell'Accademia di Firenze, del Parco archeologico dell'Appia antica, del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, del Museo del Castello di Miramare e – altresì – l'intenzione di adottare iniziative per abolire i consigli di amministrazione dai musei autonomi e, in tal caso, se non intenda indicare le motivazioni che inducono a tale scelta e avviare un confronto con il settore.
(5-02327)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

archeologia

consiglio d'amministrazione