ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/02308

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 191 del 18/06/2019
Firmatari
Primo firmatario: ZOLEZZI ALBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE 07/11/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 18/06/2019
Stato iter:
07/11/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2019
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/11/2019
Resoconto BARZOTTI VALENTINA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/06/2019

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 07/11/2019

DISCUSSIONE IL 07/11/2019

SVOLTO IL 07/11/2019

CONCLUSO IL 07/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02308
presentato da
ZOLEZZI Alberto
testo presentato
Martedì 18 giugno 2019
modificato
Giovedì 7 novembre 2019, seduta n. 254

   ZOLEZZI, BARZOTTI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Belleli Energy Critical Process Equipment S.r.l. è una società con sede in via Taliercio a Mantova, controllata dal gruppo Tosto dall'agosto 2016, dopo l'acquisto da Exterran in una procedura non sempre trasparente;

   la società occupa 277 lavoratori da visura camerale; nel bilancio 2017 risulta un credito verso la controllante Water Tosto Spa di 3.597.161 euro nel 2017, cioè un impegno di Belleli per Tosto e non il contrario; la controllante riceve denaro da Belleli; il 2017 (interamente a gestione Tosto), ha chiuso il bilancio con una sensibile riduzione sia dei ricavi sia degli utili rispetto al 2016; sempre nel 2017 (da bilancio) gli occupati risulterebbero in leggera diminuzione rispetto al 2016;

   generalmente, la storia lo insegna, certi bilanci non promettono un futuro sereno per l'azienda e i suoi lavoratori se tra l'altro i margini di redditività delle commesse acquisite sono bassissimi o addirittura azzerati;

   negli ultimi mesi si sono svolti numerosi scioperi con elevata partecipazione dei lavoratori, a seguito del mancato rinnovo sul contratto integrativo sui risultati dell'azienda e con denuncia pubblica dei lavoratori di un atteggiamento intimidatorio della proprietà nei loro confronti; infatti, la protesta è fra l'altro contro quella che i sindacati definiscono una strategia antisindacale da parte del gruppo Tosto; sarebbero state infatti comminate sanzioni contro i delegati sindacali e della sicurezza e risulterebbero pressioni implicite ed esplicite per fare revocare l'iscrizione al sindacato;

   negli ultimi anni Mantova e la sua provincia hanno perso oltre 15.000 posti di lavoro, molti nel settore tessile;

   in particolare l'area sito di interesse nazionale (Sin) (polo chimico e laghi di Mantova) ha visto la chiusura della raffineria IES nel 2013 trasformata in deposito di idrocarburi gestito dalla multinazionale ungherese MOL (http://www.altramantova.it) che impiega 40 persone a fronte dei 350 dipendenti precedenti; negli ultimi mesi è stata data notizia di un ulteriore depotenziamento delle attività;

   il processo di parziale ricollocamento degli ex dipendenti IES procede lentamente;

   la cartiera Burgo ha licenziato i 169 dipendenti dopo la chiusura nel 2013 e la vendita a Pro-Gest. In questi mesi vi sono state accuse di numerosi abusi edilizi, accumulo di rifiuti in aree non impermeabilizzate e le polemiche e ricorsi amministrativi legati alla volontà di costruire un inceneritore in un'area segnata da 89 decessi all'anno per le polveri sottili (dati ATS Valpadana) e con la percentuale di malformazioni congenite più elevate non solo del resto d'Italia, ma anche fra tutti i Sin nazionali (4,88 per cento dei nati, studio Sentieri MC firmato da Paolo Ricci) pongono dubbi sulla sostenibilità e il futuro di questa attività;

   il Governo del cambiamento ha di recente sbloccato 117 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali dei lavoratori delle aree di crisi (oltre 60 mila) purché in presenza di un piano occupazionale con politiche attive per il ricollocamento dei lavoratori –:

   se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per verificare la situazione produttiva degli stabilimenti più importanti della provincia di Mantova, in particolare di Belleli Energy Cpe;

   se si intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, per l'istituzione dell'area di crisi industriale complessa per Mantova e parte della provincia.
(5-02308)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02308

  Il Governo pone particolare attenzione alle situazioni di crisi industriali e alle problematiche ad esse connesse, come dimostra – da ultimo – la conversione in legge del cosiddetto Decreto Crisi Aziendali (DL 101 del 2019).
  Sulla specifica situazione della società Belleli Energy CPE è stato aperto un tavolo di crisi nel 2016 presso il Ministero dello sviluppo economico. Il tavolo ha visto diversi incontri, ai quali hanno partecipato: rappresentanti aziendali, rappresentanti della società Exterran – allora controllante della Belleli Energy – il sindaco del Comune di Mantova, il Presidente della Provincia di Mantova, i Rappresentanti della Regione Lombardia, Mediobanca, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria e le RSU. Il confronto ha riguardato il processo di vendita e la richiesta di intervento degli ammortizzatori sociali.
  Come noto, il tavolo di crisi può essere riattivato su richiesta delle parti. Totale è infatti la disponibilità del MiSE a riaprire il tavolo di confronto, nel caso in cui venisse avanzata richiesta.
  Per quello che attiene alla specifica richiesta di istituire l'area di crisi industriale complessa per Mantova e parte della Provincia, si rappresenta che le modalità per il riconoscimento delle crisi industriali complesse sono disciplinate dal decreto MiSE 31 gennaio 2013.
  Ai fini del citato decreto, le crisi industriali complesse sono quelle che riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio.
  Il decreto prevede espressamente che sia la Regione con propria delibera di Giunta a presentare al MiSE, per la prevista istruttoria, formale istanza di riconoscimento di area di crisi industriale complessa, con la descrizione dei fattori di complessità dell'area, l'elenco dei territori interessati secondo il parametro statistico dei Sistemi locali del lavoro (SLL), i settori coinvolti, la situazione occupazionale.
  È previsto, altresì, che tale documento istruttorio sia accompagnato da una proposta di massima di progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) che metta in luce i fabbisogni dell'area e le azioni da attuare per promuoverne lo sviluppo e la riqualificazione o riconversione.
  Se l'istruttoria termina positivamente, il MiSE emana apposito decreto ministeriale di riconoscimento.
  È dunque necessario che la Regione presenti istanza di riconoscimento con dossier istruttorio per dare evidenza delle gravi criticità del territorio. Solo successivamente il MiSE potrà valutare se siano presenti i requisiti per riconoscere l'area di crisi. Ad oggi, non risulta presentata alcuna istanza da parte della Regione.
  Infine, per quello che riguarda i 117 milioni di euro richiamati dall'Onorevole interrogante, specifico che si tratta di risorse a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, assegnate per il 2019 alle Regioni Lazio, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Molise, Marche, Abruzzo, Sardegna e Umbria, ai fini della concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale, nonché della concessione del trattamento di mobilità in deroga. Le risorse sono state ripartite proporzionalmente tra le citate Regioni, secondo le aree di crisi industriale complessa riconosciute, con decreto firmato il 24 aprile 2019 dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

licenziamento collettivo

immagazzinaggio di idrocarburi