ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01968

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 165 del 17/04/2019
Trasformazioni
Trasformato il 18/11/2019 in 4/04108
Firmatari
Primo firmatario: BRAGA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/04/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/04/2019
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 06/05/2019
Stato iter:
18/11/2019
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/04/2019

TRASFORMA IL 18/11/2019

TRASFORMATO IL 18/11/2019

CONCLUSO IL 18/11/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01968
presentato da
BRAGA Chiara
testo di
Mercoledì 17 aprile 2019, seduta n. 165

   BRAGA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   Villa Emo è una villa veneta realizzata nei pressi della località di Fanzolo, nel comune di Vedelago, in provincia di Treviso, dal famoso architetto Andrea Palladio. L'opera, costruita probabilmente a partire dal 1558 fu commissionata dalla nobile famiglia Emo di Venezia, famiglia di cui è rimasta nelle disponibilità fino al 2004, cedendola poi alla Banca di Credito Trevigiano. È una delle più compiute ville palladiane. Dal 1996 è stata inserita dall'Unesco nella lista dei patrimoni dell'umanità, assieme alle altre ville palladiane del Veneto e a Vicenza «città del Palladio»;

   detto capolavoro architettonico è incorniciato da due lunghe barchesse colonnate che ospitavano originariamente le strutture per le attività agricole, secondo un progetto di struttura produttiva analogo a quello di Villa Badoer e di buona parte dei progetti palladiani di villa in tutto il Veneto;

   come riportano recentemente il quotidiano La Repubblica e l'autorevole blog di storia dell'arte «ArtTribune», il consiglio di amministrazione della sopraddetta Banca di Credito Trevigiano, il 28 gennaio 2019, ha messo ai voti il destino della villa e ha deciso per la sua alienazione sulla base di una poco dettagliata offerta, perlomeno negli importi e nelle modalità della transazione, di uno sconosciuto magnate straniero;

   come racconta la Tribuna di Treviso, che descrive la battaglia di più di un migliaio di liberi cittadini riunitisi nel comitato «No VendEMO» e coordinati da Fiorenza Morao, la vendita del complesso di Villa Emo Capodilista inevitabilmente causerà un frazionamento del complesso artistico snaturandolo e creando un danno con relativa perdita di valore inestimabile per tutto il territorio;

   il World Heritage Committee dell'Unesco, l'organismo di controllo che vigila sulla corretta conservazione dei beni culturali riconosciuti patrimonio dell'umanità, ha aperto un'indagine per valutare se la vendita di Villa Emo – in particolare scorporando l'antica fattoria sede della banca – garantirebbe o meno il prestigioso logo di cui si fregia la villa. È già pervenuta al comitato «No VendEMO» una lettera, firmata dalla responsabile del settore culturale del World Heritage Centre delle Nazioni Unite;

   quanto sopra descritto risulta peraltro un paradosso, poiché i firmatari della petizione per la tutela di Villa Emo nella sua interezza e contro l'alienazione sono soci, clienti della banca e semplici cittadini che riconoscono in Villa Emo il bene più rappresentativo della loro comunità. Un bene acquisito da una banca, il Credito Trevigiano, strettamente legata al territorio e che su di esso ha come mandato quello di reinvestire. Una banca della comunità che non può non considerare ciò che la sua comunità vuole. Nel 2014 il Credito Trevigiano fu commissariato dal Ministero dell'economia e delle finanze su indicazioni della Banca d'Italia per perdite oltre i 42 milioni e altre irregolarità nella gestione dell'istituto, ora l'istituto è uscito dalla sua crisi e quanto si apprende è in equilibrio finanziario;

   il complesso architettonico, comprese le pertinenze, di Villa Emo Capodilista, in Fanzolo, è sottoposto a vincolo conservativo ai sensi della legge n. 1089 del 1939 –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda intraprendere il Governo, anche per il tramite degli uffici territorialmente competenti come la Soprintendenza regionale del Veneto, per conoscere i dettagli e le condizioni della prospettata alienazione del bene in questione, anche al fine di valutare quali saranno gli impatti paesaggistici e architettonici e l'eventuale rischiosa perdita di valore del bene che è tutelato dalla normativa nazionale vigente.
(5-01968)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

tutela dei soci

Unesco