ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01775

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 150 del 27/03/2019
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 27/03/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIDANZA CARLO FRATELLI D'ITALIA 27/03/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 27/03/2019
Stato iter:
28/03/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/03/2019
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2019
Resoconto DEL RE EMANUELA CLAUDIA ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 28/03/2019
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/03/2019

SVOLTO IL 28/03/2019

CONCLUSO IL 28/03/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01775
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 27 marzo 2019, seduta n. 150

   DELMASTRO DELLE VEDOVE e FIDANZA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia da sempre intrattiene rapporti diplomatici con Taiwan anche per il tramite di un proprio ufficio di rappresentanza nell'isola;

   la realtà di Taiwan è sempre stata tutelata dall'Italia perché rispetta lo Stato di diritto e i diritti umani;

   il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping ha sempre coltivato l'idea di «riunificare» i due sistemi di Pechino e Taiwan in una «unica Cina»;

   Xi Jinping non ha mai rinunciato ufficialmente nemmeno alla possibilità di usare la forza militare per riunificare Taiwan al continente;

   l'isola di Taiwan gode di una indipendenza di fatto e di un governo con un presidente eletto dal popolo dal 1949;

   da allora, la Cina considera Taiwan come una provincia ribelle, che necessita di essere riportata sotto la sfera di influenza di Pechino a qualsiasi costo;

   la Cina non riconosce internazionalmente Taiwan come entità politica separata, basando le sue relazioni diplomatiche con gli altri Paesi sul principio «una Sola Cina», ovvero qualsiasi Stato istituisca rapporti con la Repubblica Popolare Cinese non può averne con Taiwan;

   nel suo discorso sulla «questione taiwanese», il presidente Xi Jinping ha ipotizzato l'applicazione all'isola del principio «un Paese, due sistemi»;

   secondo Xi Jinping, la via di «un Paese, due sistemi» sarebbe l'unica possibile per «sistemare la realtà taiwanese e salvaguardare gli interessi e i benefit dei taiwanesi»;

   Xi Jinping ultimamente continua a fare riferimento a «una Sola Cina», ma omettendo sapientemente di fare riferimento alla pur respinta ipotesi di «due sistemi», evidentemente avanzando una più aggressiva prospettiva annessionistica;

   il 23 marzo 2019, al termine dell'incontro tra Governo italiano e Governo cinese, è stato diramato un «Comunicato Congiunto tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese sul rafforzamento del partenariato strategico globale» con cui si precisa che «l'Italia conferma la sua adesione alla politica di una sola Cina»;

   è evidente che si tratta di un salto di qualità nella politica annessionistica della Cina che viene gravemente avallata dall'Italia;

   è rilevante che tale posizione intervenga a seguito degli incontri sulla Nuova Via della Seta –:

   se il Governo con il comunicato sopra richiamato abbia voluto avallare la nuova politica di Xi Jinping relativa ad «una Sola Cina» senza più alcun voluto riferimento ai cosiddetti «due sistemi» o se si sia trattato di quella che appare agli interroganti una imperdonabile e gravissima svista politico-istituzionale.
(5-01775)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 marzo 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01775

  Come sapete, la posizione dell'Italia è stata tradizionalmente quella del riconoscimento del principio di «Una sola Cina», non è una novità. Il nostro Paese, infatti, al pari degli altri Stati membri dell'Unione europea, aderisce alla politica «Una sola Cina» («One-China Policy»), che riconosce esclusivamente la Repubblica Popolare cinese, nella sua integrità e sovranità territoriale, quale unica entità statuale della Cina. Questa politica costituisce, infatti, l'assunto fondamentale che Pechino pone alla base dei propri rapporti con le controparti in ambito Internazionale.
  Tale politica è quindi lontana dall'essere «nuova». La menzione citata dall'Onorevole interrogante del Comunicato Congiunto adottato dal Presidente del Consiglio Conte e dal Presidente della Repubblica Popolare cinese Xi Jinping si inserisce in una linea di continuità con tale posizione ultradecennale del Governo italiano. Non si tratta, diversamente da quanto indicato dall'Onorevole interrogante, di una posizione nuova, né tantomeno di un approccio adottato successivamente o in funzione della recente visita in Italia del Presidente della Repubblica Popolare cinese.
  A testimonianza dell'adesione alla politica di «una sola Cina» anche i numerosi comunicati tra la UE e la Cina adottati in occasione degli annuali vertici bilaterali tra Bruxelles e Pechino, di cui l'ultimo risale al luglio 2018 ove, al paragrafo 3, è espressamente indicato che «The EU reaffirmed its one-China policy».
  La «One China Policy» non conosce alterazioni di sostanza nemmeno nella formula «Un Paese, due sistemi» («One country, two systems»). Va comunque precisato che tale ultima locuzione fa più propriamente riferimento allo status delle regioni Amministrative Speciali (RAS) di Hong Kong e Macao.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

relazioni diplomatiche

capo di Stato