ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01570

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 133 del 26/02/2019
Firmatari
Primo firmatario: BARELLI PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/02/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/02/2019


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/02/2019
Stato iter:
27/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/02/2019
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/02/2019
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 27/02/2019
Resoconto SQUERI LUCA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/02/2019

SVOLTO IL 27/02/2019

CONCLUSO IL 27/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01570
presentato da
BARELLI Paolo
testo di
Martedì 26 febbraio 2019, seduta n. 133

   BARELLI e SQUERI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con decreto della direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 430 del 22 novembre 2018 è stato avviato il riesame complessivo dell'autorizzazione integrata ambientale (Aia) per i grandi impianti di combustione;

   in particolare, si prevede, all'articolo 2, comma 2, che entro i «termini previsti dall'art. 29-quater del D.Lgs. n. 152/06» (di cui non è chiarissima la scadenza), gli impianti a carbone per rinnovare l'Aia devono «espressamente prospettare la cessazione definitiva dell'utilizzo del carbone ai fini di produzione termoelettrica entro il 31 dicembre 2025, dettagliando il piano di fermata definitiva... corredato del relativo cronoprogramma»;

   decorsi anche i termini per i poteri sostitutivi, la mancanza degli elementi sopra citati nell'Aia potrebbe comportare anche il fermo dell'impianto;

   in Sardegna questo decreto ha provocato sconcerto, in quanto lo sviluppo del chimico di Porto Torres, di Alcoa ed Eurallumina, oltre alla sicurezza energetica dell'isola, è legato agli impianti a carbone di Fiume Santo e Portoversme;

   in un documento unitario approvato dal consiglio regionale (gennaio 2019) è stato osservato che secondo la Sen 2017, per uscire dal carbone in Sardegna occorrono «investimenti per la realizzazione di un nuovo elettrodotto (2-2,4 miliardi di euro), l'installazione di 400 MW di potenza elettrica a gas (280 milioni di Euro) oltre a 500 milioni per infrastrutture di approvvigionamento del gas, tutte opere che al momento non sono state ancora progettate ed autorizzate»;

   l'Italia, che oggi copre con il carbone il 15 per cento del proprio fabbisogno elettrico (Polonia: 80 per cento, Germania: 40 per cento) è tra i pochi Paesi dell'Unione che ha stabilito una data di uscita dal carbone, peraltro tramite le Sen 2017, un documento programmatico in corso di revisione, la cui base normativa non è fondata su alcuna norma primaria;

   i piani nazionali «energia-clima» trovano invece la loro base giuridica nel regolamento (UE) n. 2018/1999, ma sono in corso di predisposizione da parte degli Stati membri;

   il citato decreto n. 430 del 2018, peraltro di mera natura dirigenziale, non appare dunque avere base giuridico legale sufficiente ad imporre i complessi adempimenti sopra citati, né per stabilire la chiusura degli impianti a carbone a fine 2025 –:

   quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato per garantire la sicurezza energetica e lo sviluppo delle attività produttive nella regione Sardegna.
(5-01570)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01570

  Rispondo all'atto in discussione rappresentando quanto segue.
  Occorre premettere che l'aggiornamento della normativa europea sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per i grandi impianti di combustione richiede che il Ministero dell'ambiente verifichi entro il 16 agosto 2021 l'adeguatezza di tutte le AIA (autorizzazioni integrate ambientali) nazionali rispetto a queste nuove BAT; a tal fine il MATTM ha disposto, con il decreto n. 430 del 22 novembre 2018, richiamato dagli interroganti, l'avvio del riesame delle AIA interessate.
  Tra le AIA oggetto di riesame, vi sono anche quelle relative alle centrali elettriche a carbone per le quali il MATTM, richiamando l'obiettivo di phase out dal carbone previsto dalla SEN, ha chiesto ai gestori degli impianti a carbone di presentare entro il 31 gennaio scorso, nell'ambito dei documenti per il riesame, anche il piano di fermata definitiva degli impianti entro il 31 dicembre 2025, corredato del relativo cronoprogramma.
  La necessità di adeguamento delle autorizzazioni delle centrali alle BAT deve essere vista in relazione agli obiettivi di riduzione delle emissioni che l'Italia si è data e agli impegni politici che sono stati assunti a livello programmatico dalla SEN e che ora trovano rafforzata conferma nello schema di Piano integrato energia e clima, circa la graduale cessazione della produzione elettrica da carbone entro il 2025.
  Per coniugare tali obiettivi con la necessaria sicurezza energetica, è necessario realizzare contestualmente un articolato programma di interventi che, in un ambito di forte crescita della penetrazione delle energie rinnovabili comprenda anche nuova capacità convenzionale a gas e/o sistemi di accumulo, la gestione della domanda e lo sviluppo delle reti, da realizzare nei tempi definiti attraverso azioni che accelerino le procedure autorizzative e favoriscano la riconversione dei siti.
  Il programma di interventi è descritto nel Piano energia e clima, che è stato inviato in versione preliminare alla fine del 2018 alla Commissione europea e che sarà oggetto nei prossimi mesi di VAS e consultazione pubblica, in modo da consolidare il testo, anche sulla base dei commenti della Commissione europea entro il 2019.
  Riguardo la Regione Sardegna, il phase-out dal carbone sarà compensato da una nuova interconnessione elettrica Sardegna-Sicilia-Continente, oltre a nuova capacità di generazione rinnovabile e di generazione a gas o capacità di accumulo localizzata nell'isola.
  Le opere di rete della trasmissione elettrica sono già comprese nel Piano di Sviluppo 2018 di TERNA, attualmente sottoposto a procedura di VAS da parte del Ministero dell'ambiente, e nei Piani di difesa sempre di TERNA.
  La nuova capacità di generazione a gas e i sistemi di accumulo necessari faranno invece parte dei nuovi investimenti a supporto della transizione, i quali saranno sollecitati attraverso appositi meccanismi di remunerazione dei nuovi investimenti (capacity market).
  Tali elementi sono stati rappresentati al MATTM, con il quale il Ministero dello sviluppo economico ha già concordato l'avvio, a breve, di un coordinamento politico e tecnico sul tema del phase out e delle misure necessarie, per un'azione di monitoraggio sull'andamento delle diverse istruttorie autorizzative e dello stato di avanzamento delle nuove realizzazioni.
  Verrà così accertato nel tempo il verificarsi delle condizioni compensative che rendono sostenibile la chiusura degli impianti alimenti a carbone, senza ripercussioni negative per il servizio elettrico e per i territori interessati.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

approvvigionamento d'energia

gas naturale

politica comunitaria dell'ambiente