ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01349

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 117 del 30/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: ZANGRILLO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/01/2019
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/01/2019
FATUZZO CARLO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/01/2019
POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/01/2019
Stato iter:
31/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/01/2019
Resoconto GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 31/01/2019
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 31/01/2019
Resoconto GIACOMONI SESTINO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/01/2019

SVOLTO IL 31/01/2019

CONCLUSO IL 31/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01349
presentato da
ZANGRILLO Paolo
testo di
Mercoledì 30 gennaio 2019, seduta n. 117

   ZANGRILLO, GIACOMONI, FATUZZO e POLVERINI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   con la legge finanziaria 2002 (legge 28 dicembre 2001, n. 448) l'allora Governo Berlusconi disponeva, ai sensi dell'articolo 38, l'incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati con decorrenza dal 1° gennaio 2002, intervenendo concretamente a favore delle fasce più deboli con quasi venti anni di anticipo rispetto all'attuale compagine governativa;

   grazie a tale misura l'Esecutivo prevedeva la maggiorazione dei trattamenti pensionistici in favore dei soggetti di età pari o superiore a settanta anni fino a garantire un reddito proprio pari a 516,46 euro al mese per tredici mensilità, cioè per un importo pari a 1 milione di lire;

   il medesimo beneficio incrementativo viene concesso ai soggetti di età pari o superiore a sessanta anni, che risultino invalidi civili totali o sordomuti o ciechi civili assoluti titolari di pensione o che siano titolari di pensione di inabilità;

   risulta agli interroganti che vi siano situazioni di pensionati di età superiore a settantanni che, nonostante abbiano tutti i requisiti per poter beneficiare dell'incremento pensionistico già disposto a decorrere dall'anno 2002, subiscano trattamenti differenziali e discriminatori, essendo privati dell'Inps della maggiorazione cui hanno diritto a norma di legge;

   a tal fine si segnala, in particolare, il caso di una persona nata il 19 settembre 1940 che già alla fine del 2017 diffidava Inps ad adempiere alla maggiorazione sociale ex articolo 38, della legge n. 448 del 2001;

   il 28 gennaio 2019 è stato pubblicato il decreto-legge n. 4 del 2019 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni che dovrebbe, a detta dei promotori, incrementare i trattamenti pensionistici subordinandolo alla presenza di una folta serie di requisiti stringenti. Appare evidente come sia difficile se non impossibile, almeno in una condizione come quella che ha visto e vede le amministrazioni e gli enti competenti non in grado di applicare adeguatamente una normativa già in vigore dal 2002, rendere effettivamente applicabile una nuova misura di incremento pensionistico, per quanto al momento solo presunta;

   varrebbe la pena che il Governo provvedesse, pertanto, a intervenire prima su tali soggetti per garantirle il beneficio cui hanno diritto e successivamente implementare ulteriori misure –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere al fine di garantire il riconoscimento concreto della misura di maggiorazione sociale ai pensionati italiani aventi diritto, come introdotta dal Governo Berlusconi già nel 2002.
(5-01349)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 31 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-01349

  Come ricorda l'onorevole interrogante, assai spesso accade che vi siano degli ostacoli nel riconoscimento di determinati diritti soggettivi, necessari per avere accesso anche alle prestazioni sociali, assistenziali e previdenziali.
  Voglio, però, evidenziare che, nella maggior parte dei casi, i problemi applicativi trovano la loro origine in quadri normativi disomogenei, frammentari e contraddittori.
  In questa prospettiva voglio ricordare che è interesse di questo Governo, così come confermato più volte dal Ministro Di Maio, giungere all'elaborazione di un Testo Unico in materia di lavoro, quale insostituibile strumento di chiarezza, per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, necessario per trovare risposte certe ai vari problemi applicativi che possono derivare da normative nebulose e confusionarie.
  Prescindendo dal problema riguardante il pensionato citato dall'Onorevole interrogante, rispetto al quale esprimo la mia disponibilità a ricevere ulteriori elementi, necessari per verificare se vi sia stata o meno un effettivo disconoscimento di un diritto soggettivo, preme in questa sede evidenziare che è proprio per evitare situazioni del tipo di quella che è stata prospettata che abbiamo ritenuto di dover procedere, con lo strumento della decretazione d'urgenza, all'introduzione delle Riforme chiave di questo Governo.
  Abbiamo, infatti, ravvisato la straordinaria necessità e urgenza di dare delle risposte immediate ai cittadini, dando attuazione a importantissimi interventi in materia pensionistica finalizzati, non solo all'introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato, negate dalla legge Fornero, ma anche e soprattutto necessari strumenti di integrazione salariale per le fasce più deboli di pensionati, che stentano ad arrivare alla fine del mese.
  Analogamente al reddito di cittadinanza, da intendersi quale misura di politica attiva del lavoro e non già di mero assistenzialismo come troppo spesso si sente dire, la «Pensione di cittadinanza» assolverà ad una funzione fondamentale, vale a dire quella di sostenere le fasce più deboli di pensionati, che assai spesso vivono purtroppo in situazioni di vero e proprio disagio sociale.
  La tutela dei pensionati è stata da sempre al centro delle varie campagne elettorali, ma mai nessun Governo è riuscito in soli 8 mesi dal proprio insediamento a dare delle risposte chiare e nette ai propri cittadini, come invece si sta attuando con i provvedimenti presentati dall'attuale Governo.
  Abbiamo ricevuto un mandato chiaro dal nostro elettorato: porre rimedio a tutti gli squilibri provocati, in ambito previdenziale, dalla legge Fornero.
  È stata, quindi, agevolata l'uscita dal mercato del lavoro per tutte quelle categorie di lavoratori fino a questo momento escluse, ed attraverso la Pensione di cittadinanza verrà fornito un concreto sostegno economico per coloro che ricevono un assegno pensionistico di importo inferiore a 780 euro mensili.
  Infine vorrei rasserenare l'onorevole interrogante rappresentando il fatto che il decreto-legge in materia di reddito e pensione di cittadinanza prevede, al fine di consentire ai beneficiari di presentare la domanda per avere accesso ai benefici riconosciuti dalla legge, l'assistenza da parte dei CAF in convenzione con l'INPS.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato