ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01292

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 112 del 23/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 23/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/01/2019
Stato iter:
24/01/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/01/2019
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/01/2019
Resoconto DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 24/01/2019

SVOLTO IL 24/01/2019

CONCLUSO IL 24/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01292
presentato da
DELMASTRO DELLE VEDOVE Andrea
testo di
Mercoledì 23 gennaio 2019, seduta n. 112

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:

   è stato firmato in data 22 gennaio 2019 il «Trattato di Aquisgrana» di cooperazione tra Francia e Germania;

   il Trattato rinsalda l'asse franco-tedesco sulle politiche energetiche, della sicurezza, della cooperazione militare sino alla creazione di una zona franca di confine per gli scambi commerciali;

   il predetto Trattato evidentemente apre un capitolo inedito e inquietante nel contesto europeo, delineando ulteriormente una Europa a due velocità istituzionalizzata nell'interesse nazionalistico delle due nazioni e contrariamente allo sbandierato principio di cooperazione europeo;

   il Trattato, per espressa dichiarazione dei firmatari, assume anche una valenza politico-ideologica contro forze nuove che si affermano nelle singole nazioni europee e a giudizio dell'interrogante, segnatamente contro forze presenti anche in Italia, terza potenza europea;

   il Trattato incrina il percorso europeo e rende scoperto il progetto di egemonia franco-tedesco sull'Europa;

   il Trattato prevede smaccatamente che Francia e Germania si consultino preventivamente rispetto ad ogni vertice europeo per assumere posizioni comuni;

   la zona franca di libero scambio potrebbe avere effetti distorsivi sulla libera concorrenza in tutto il mercato europeo –:

   ponendosi ad avviso dell'interrogante il Trattato sopracitato in contrasto con lo spirito europeo se conseguentemente l'Italia intenda pretendere immediati chiarimenti in sede europea valutando se sussistano i presupposti per richiedere l'avvio di una procedura di infrazione in relazione a quanto evidenziato in premessa.
(5-01292)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 24 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-01292

  La cooperazione fra Germania e Francia non è certo una novità ad Aquisgrana ma affonda le proprie radici in un lungo percorso iniziato con il Trattato dell'Eliseo del 1963, la cui firma fu tappa fondamentale del riavvicinamento franco-tedesco e della riconciliazione dopo le due guerre mondiali.
  Il Trattato di Aquisgrana si prefigge di rafforzare tale cooperazione e di aggiornarla sulla base del mutato contesto europeo e internazionale. È strutturato in cinque aree prioritarie di cooperazione, con una dimensione europea più elaborata rispetto agli anni Sessanta, confermando nel contempo la propensione a svolgere un ruolo di motore politico dell'Unione.
  In questa sede mi pare interessante menzionare un paio di punti. Il primo è citato nel preambolo del trattato, dove Francia e Germania si impegnano ad approfondire la collaborazione a livello di politica europea. Una cooperazione finalizzata a «favorire l'unità, l'efficacia e la coesione dell'Europa» mantenendola «aperta a tutti gli Stati membri dell'UE».
  Il secondo punto, menzionato anche dall'Onorevole interrogante, riguarda la previsione di consultazioni regolari prima dei principali appuntamenti europei. Ciò in realtà riflette la prassi esistente (non solo tra Francia e Germania). La novità è che non si limita alla fase «ascendente» ma anche a quella «discendente», laddove si afferma che le Parti si coordineranno sulla trasposizione del diritto UE nel loro diritto nazionale. Anche la prassi dei periodici Consigli dei ministri congiunti era già prevista dal Trattato dell'Eliseo. Il trattato di Aquisgrana la codifica in modo più preciso.
  Altro punto che vorrei sottolineare è il fatto che il Trattato non include riferimenti ad una «zona franca di libero scambio» tra i due Paesi (essendo peraltro la libertà di scambio tra gli Stati membri già garantita dai Trattati UE), né appare prevedere misure distorsive della libera concorrenza nel Mercato unico europeo. Semmai è la parte relativa alla zona economica integrata, dotata di regole comuni quella potenzialmente in grado di avere il maggiore impatto a livello europeo. Eventuali avanzamenti verso crescenti forme di integrazione franco-tedesca in un ambito non completamente armonizzato potrebbero «predeterminare» un modello per successivi sviluppi in ambito UE.
  Anche il sostegno di Parigi alle aspirazioni tedesche ad un seggio permanente in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è una novità. Tuttavia, la sua codificazione quale «priorità della diplomazia franco-tedesca» va certamente in direzione contraria rispetto al dibattito tuttora in corso a livello europeo sull'ipotesi di un «seggio UE» in Consiglio di Sicurezza, come riaffermato dal presidente Conte ieri al vertice di DAVOS.
  In generale, quindi, il Trattato non sembra innovare molto e non fa compiere grandi salti di qualità alla collaborazione franco-tedesca. Sembra piuttosto un quadro di riferimento per meglio strutturare prassi di raccordo già sviluppatesi nel corso degli scorsi decenni. Da un punto di vista strettamente giuridico, non sembrerebbero rilevarsi profili di incompatibilità del testo del Trattato in parola con il diritto dell'UE, anche alla luce della presenza di un'apposita clausola di salvaguardia europea contenuta nel preambolo del testo, laddove si stabilisce che le Parti agiscono «conformemente alle loro rispettive regole costituzionali e giuridiche nazionali e nel quadro giuridico dell'Unione europea».
  Ad ogni modo, questo Governo non mancherà di vigilare affinché l'attuazione di questo Trattato non infici lo spirito e i valori fondanti dell'UE e non vada contro le norme comunitarie, rischiando in tal modo di mettere a repentaglio la casa comune europea.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica energetica

cooperazione militare

movimento europeo