ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01222

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 109 del 16/01/2019
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 16/01/2019


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 16/01/2019
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/01/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01222
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Mercoledì 16 gennaio 2019, seduta n. 109

   MURONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   la discarica «le Crete» di Orvieto, è un cratere artificiale di 84 mila metri quadrati, aperto nei calanchi di argilla che chiudono la riva sinistra del fiume Paglia;

   la discarica «le Crete» è la grande pattumiera dell'Umbria e ha una storia opaca che nessuno sembra abbia voglia di raccontare;

   la società che controlla «le Crete» si chiama «Sao» e ha cambiato proprietario nel maggio 2006. La acquisisce la Acea nell'operazione con cui rileva la indebitata «Tea» (gruppo «Erg») per circa 150 milioni di euro. La discarica è un ottimo affare. Geologicamente le argille plioceniche hanno un altissimo coefficiente di impermeabilità al percolato: un metro di penetrazione ogni 10 mila anni;

   però la procura della Repubblica di Orvieto tra il ’97 e il ’98, una prima indagine ha accertato che in quei calanchi si va tecnicamente a vista, affidandosi all’expertise di un geometra comunale e che in coincidenza di robusti «eventi meteorologici», i liquami liberati dai rifiuti arrivano direttamente nel Paglia. Per non parlare dell'impianto di compostaggio dei rifiuti. Una selezione scadente produce un «compost» di pessima qualità, che non ha mercato e finisce in discarica. A fine anni ’90, il sito viene chiuso, e si decide di aprire una nuova ferita nei calanchi, lungo lo stesso crinale («La Repubblica» del 20 gennaio 2008);

   nel 2001, con la seconda discarica a regime, la Sao e il comune di Orvieto, stringono contratti con la regione Campania. L'operazione è sostenuta dalla regione Umbria, dalla regione Campania, dall'allora sindaco di Orvieto; la Campania è in ginocchio di fronte ai rifiuti e le nuove «Crete» hanno spazio da vendere, basta pagare;

   i primi trasporti dal napoletano in Umbria vengono realizzati dalla «Ecolog», società per lo smaltimento dei rifiuti del gruppo Fs e allora general contractor del consorzio campano, che avrebbe comprato delle volumetrie delle «Crete» per rifiuti extraregionali e fa un prezzo, che la Sao conferma. Iniziano i trasporti, ma presto è chiaro che c'è qualcosa di poco trasparente;

   nel 2003, si verifica una nuova «emergenza». Orvieto e Napoli si tendono ancora una volta la mano per un accordo di programma. La prima esperienza lo sconsiglierebbe per molte ragioni (non ultimo il fatto che il trasporto dei rifiuti non è stato saldato);

   facendo un salto in avanti di 10 anni, la situazione non è cambiata, anzi si può dire che sta peggiorando. Oggi c'è il via libera all'ampliamento del secondo calanco della discarica Le Crete. Tale decisione è stata presa dalla regione Umbria dopo il parere positivo sull'ampliamento espresso dal Comitato di coordinamento che si fonda sui pareri tecnico-giuridici degli organismi preposti;

   la cubatura prevista dal nuovo progetto è di circa 390 mila metri cubi, sempre una mostruosità, vista anche l'importante vocazione agricola, ma soprattutto viticola dell'area interessata;

   con la sentenza pubblicata il 14 dicembre 2018 il Tar Umbria ha respinto il ricorso presentato dal comune di Orvieto avverso la determinazione dirigenziale n. 283 del 18 gennaio 2017 assunta dalla regione Umbria di non sottoporre al procedimento di valutazione ambientale il progetto dell'ampliamento della discarica –:

   quali iniziative concrete e immediate, per quanto di competenza, il Governo intenda intraprendere, anche promuovendo una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, in relazione allo stato di inquinamento dei luoghi e alle criticità evidenziate con riguardo all'ampliamento della discarica di cui in premessa, a tutela della salute dei cittadini e dell'importante economia viticola che con questo progetto, se realizzato, vedrebbe messa a rischio la sua stessa sopravvivenza.
(5-01222)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

politica sanitaria

rifiuti