ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01145

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 103 del 19/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: GEMMATO MARCELLO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 19/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/12/2018
Stato iter:
27/05/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/05/2020
Resoconto MORASSUT ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 27/05/2020
Resoconto GEMMATO MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/12/2018

DISCUSSIONE IL 27/05/2020

SVOLTO IL 27/05/2020

CONCLUSO IL 27/05/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01145
presentato da
GEMMATO Marcello
testo di
Mercoledì 19 dicembre 2018, seduta n. 103

   GEMMATO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il Noe di Campobasso, a seguito di attività ispettiva effettuata, ai sensi dell'articolo 197, comma 4, del decreto legislativo n. 52 del 2006, nella zona industriale di Sessano del Molise presso l'area in uso ad una ditta privata, operante nel settore del recupero di rifiuti pericolosi e trasporto conto terzi, accertava la violazione penale, di cui all'articolo 256, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, per avere realizzato e gestito una discarica non autorizzata di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da chilogrammi 521.214 di Pfu (pneumatici fuori uso) e chilogrammi 319.757 di materie plastiche di scarto stoccati illecitamente su una superficie di metri quadrati 1.600 circa, con conseguente sequestro penale della suddetta area adibita a discarica;

   il Noe evidenziava che l'eccessiva quantità di rifiuti stoccati nell'area rappresenta un rilevante pericolo per l'ambiente e per l'incolumità dei cittadini, soprattutto in caso di incendio e anche in considerazione del fatto che nelle immediate vicinanze insiste l'impianto di gas liquido Molisana Gas, una cabina dell'alta tensione e la strada statale 650;

   la discarica insiste su una porzione di territorio che ricade nel sito di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea «IT7212132 Pantano Torrente Molina», appartenente alla rete Natura 2000 istituita ai sensi della difettiva 92/43/CEE «Habitat»;

   il sindaco del comune di Sessano del Molise, con ordinanza sindacale n. 2 del 20 aprile 2018, ed in base all'articolo 192, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 2006, ordinava alla ditta di provvedere alla rimozione dei rifiuti accumulati, allo smaltimento e al recupero degli stessi e al ripristino dello stato dei luoghi;

   i destinatari dell'ordinanza non ottemperavano agli obblighi imposti e il sindaco, con nota del 5 giugno 2018 prot. n. 2665, ne informava la procura della Repubblica presso il tribunale di Isernia, il Noe di Campobasso, l'Arpa Molise, il gruppo carabinieri Forestale e la provincia di Isernia;

   a seguito di ulteriore sopralluogo effettuato in data 9 luglio 2018, i tecnici di Ecopneus stimavano una quantità di Pfu compresa tra 1.500 e 1.800 tonnellate, superiore dunque alle prime stime del Noe. A questi si aggiunga la presenza di rifiuti diversi sversati nel corso del tempo fino ad oggi e di cui non si conosce la quantità;

   nel mese di luglio 2018 il sindaco, facendo seguito ai disposti dell'articolo 192, comma 3, e dell'articolo 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006, acquisiva i preventivi volti a quantificare la spesa da sostenere per realizzare d'ufficio le operazioni di bonifica del sito in luogo della ditta inadempiente. La stima del costo complessivo ammonta a circa 400.000 euro;

   il comune, non disponendo delle risorse necessarie a coprire le predette operazioni, con nota del 23 luglio 2018, chiedeva alla regione Molise di intervenire;

   il decreto legislativo n. 152 del 2006, all'articolo 250, dispone, infatti, che «(...) le procedure e gli interventi di cui all'articolo 542 sono realizzati d'ufficio dal comune territorialmente competente e, ove questo non provveda, dalla regione (...)»;

   ad oggi, il comune di Sessano comunica di non aver ricevuto alcun tipo di riscontro da parte della regione e appare anomalo che l'ente non abbia ancora provveduto ad intervenire –:

   di quali notizie disponga il Governo in merito allo stato della discarica, se intenda adottare iniziative di tipo normativo al fine di prevedere l'esercizio dei poteri sostitutivi dello Stato ove si verifichino anomalie o inerzie come quelle richiamate in premessa e quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare l'incolumità dei cittadini ponendo in sicurezza il sito nonché per preservare l’habitat naturale e le specie di flora e fauna presenti nel SIC IT7212132 Pantano Torrente Molina.
(5-01145)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 maggio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-01145

  Con riferimento alle questioni poste, si rappresenta quanto comunicato dalla competente Regione Molise.
  A seguito della nota del Comune di Sessano del Molise del 14 novembre 2018, i competenti uffici della Regione, in considerazione delle criticità ambientali in essa rappresentate, nei primi mesi del 2019 hanno contattato per le vie brevi la Provincia di Isernia, per avere notizie in merito a quanto comunicato dall'Ente.
  Conseguentemente, la Provincia di Isernia riferiva che:
   con il provvedimento del 14 aprile 2015 aveva iscritto la Società L.C.A. S.A.S. nel Registro Provinciale di Isernia, in merito all'attività di messa in riserva di rifiuti non pericolosi in regime di procedura semplificata, di cui agli articoli 214-216 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e del decreto ministeriale n. 186 del 2006;
   in data 1o settembre 2016 il personale del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Campobasso aveva effettuato un controllo e, dal registro di carico e scarico della suddetta Società, era emerso che i rifiuti erano stati messi in riserva da oltre un anno (periodo massimo consentito dalle norme vigenti) e che erano stati effettuati i seguenti movimenti: con il codice CER 16.01.03 (pneumatici fuori uso) erano state effettuate n. 242 operazioni di carico, per un totale di 521.214 chilogrammi di rifiuti conferiti in impianto; con il codice CER 07.02.13 (materie plastiche di scarto) erano state effettuate n. 20 operazioni di carico, per un totale di 319.757 chilogrammi di rifiuti conferiti in impianto; con il codice CER 19.12.04 (plastica e gomma) era stata effettuata n. 1 operazione di carico, per un quantitativo di 11.400 chilogrammi di rifiuto conferiti in impianto; con il codice CER 07.02.13 (materie plastiche di scarto) era stata effettuata n. 1 operazione di scarico per un quantitativo di 310.397 chilogrammi.

  In virtù di quanto emerso dal suddetto controllo, date le irregolarità accertate, il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente di Campobasso aveva proceduto al sequestro dell'area di deposito dei rifiuti.
  Inoltre, per le difformità accertate dai Carabinieri, la Provincia di Isernia, con provvedimento del 20 gennaio 2017, aveva ordinato alla Ditta la sospensione dell'attività di messa in riserva di rifiuti, precedentemente autorizzata per 180 giorni a decorrere dalla data di notifica dell'atto, salvo che la società non avesse adeguato l'impianto alla normativa vigente. Trascorso infruttuosamente tale termine, l'Amministrazione avrebbe provveduto alla revoca dell'iscrizione nel Registro Provinciale.
  La Provincia aveva ordinato, altresì, alla Ditta di attenersi alle seguenti prescrizioni:
   a) prima di effettuare qualsiasi lavorazione all'interno dell'impianto, il Gestore avrebbe dovuto chiedere i dovuti permessi all'Amministrazione provinciale, senza i quali nessun tipo di attività si sarebbe potuta svolgere;
   b) la Società avrebbe dovuto regolarizzare l'impianto di recupero e messa in riserva entro i 180 giorni a decorrere dalla data di notifica dell'atto e a tale scopo avrebbe dovuto presentare un cronoprogramma delle azioni da intraprendere;
   c) durante il periodo di validità del provvedimento sospensivo, il Gestore non avrebbe potuto prendere in carico nessuna tipologia di rifiuto.

  Successivamente, nel corso dell'anno 2019, la stessa Amministrazione provinciale contattava, per le vie brevi, il Servizio Tutela Ambientale della Regione per comunicare che la Ditta, con nota del 22 maggio 2019, aveva richiesto la riattivazione dell'autorizzazione al fine di poter procedere allo smaltimento presso terzi dei PFU posti nell'impianto sito nella Zona Industriale di Sessano del Molise – stimandoli in circa 300 tonnellate da smaltire in 12 mesi da giugno 2019 – e che, ai fini della possibile riattivazione temporanea dell'autorizzazione, la Provincia aveva richiesto alla Ditta l'elenco puntuale dei rifiuti stoccati sul piazzale, dichiarandone la tipologia e la loro reale consistenza, anche in considerazione delle difformità dei quantitativi dichiarati con quanto rilevato dai Carabinieri del NOE di Campobasso.
  La Ditta, con nota del 9 luglio 2019, comunicava alla Provincia che nell'impianto risultavano ancora presenti i seguenti cumuli di rifiuti: codice CER 16.01.03 chilogrammi 391.074; codice CER 07.02.13 chilogrammi 9.360; codice CER 19.02.04 chilogrammi 11.400; rappresentando, altresì, l'intenzione di avviarli ad un impianto di recupero.
  La Provincia di Isernia, con Determina Dirigenziale del 16 luglio 2019, ha dunque autorizzato la Società L.C.A. S.A.S. alle sole operazioni di smaltimento dei cumuli di rifiuti che risultavano ancora stoccati sul piazzale, con specifico riferimento ai Codici CER e ai quantitativi comunicati dalla stessa Società, operazioni che non si sarebbero dovute protrarre oltre il 16 gennaio 2020.
  Alla luce di quanto sopra esposto, la Regione Molise, attesa la volontà manifestata dalla Società di adempiere a quanto richiesto dalla Provincia di Isernia e dal Comune di Sessano del Molise, non ha rilevato la necessità di dar seguito a quanto sollecitato dal Comune stesso.
  Tuttavia, la stessa Regione ha fatto presente che, non avendo la Società ottemperato a quanto richiesto dalla Provincia di Isernia, allo scadere dei termini prefissati, e considerato il persistere delle criticità esistenti, la Regione è pienamente disponibile a supportare il Comune di Sessano al fine di poter risolvere nel più breve tempo possibile le problematiche in essere.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

discarica abusiva

deposito dei rifiuti