ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01128

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 102 del 18/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: MURONI ROSSELLA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 18/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/12/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01128
presentato da
MURONI Rossella
testo di
Martedì 18 dicembre 2018, seduta n. 102

   MURONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   temperature record, siccità, incendi, fenomeni meteorologici estremi, territori in ginocchio. In questi ultimi mesi molte regioni italiane sono state costrette a chiedere lo stato di emergenza;

   l'emergenza climatica e la necessità di piani di adattamento è sotto gli occhi di tutti;

   nonostante gli accordi sul clima di Parigi e gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici — non solo in Italia, ma in tutti i Paesi avanzati — si persevera nell'incentivare l'uso dei combustibili fossili, fornendo quasi quattro volte più fondi pubblici a questo settore che alle energie rinnovabili;

   la corsa allo sfruttamento dell’«oro nero» nei mari italiani continua senza tregua, grazie alle 69 concessioni di coltivazione nelle acque italiane, di cui solo 50 produttive: 29 ricadono nell'alto Adriatico, 15 nel medio e basso Adriatico e 3 nel canale di Sicilia (rapporto di Legambiente «E IO PAGO»;

   per quanto concerne la produzione di greggio nei mari italiani, nel 2016 essa è stata di oltre 720 mila tonnellate, poco meno della quantità estratta nell'anno precedente, circa 750 mila tonnellate, e corrispondente al 19,3 per cento della produzione totale nazionale;

   a questi permessi si potrebbero aggiungere 29 aree essendo le istanze per permessi di ricerca in fase di valutazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. La maggior parte di queste si concentrano nel medio (5) e Basso Adriatico (13) e nel canale di Sicilia (5) seguite dallo Jonio (4) e dall'Alto Adriatico (2). Sono 8 le istanze di permesso di prospezione invece nei mari italiani, per un totale di oltre 94 mila chilometri quadrati;

   stando agli ultimi dati sui consumi di petrolio in Italia, che nel 2016 è stato di circa 60 milioni di tonnellate, la quantità di petrolio estratta dalle suddette concessioni offshore soddisferebbe circa l'1,2 per cento del fabbisogno nazionale;

   per quanto riguarda la produzione di gas in mare, nel 2016 sono stati estratti oltre 4,3 miliardi di standard metri cubi, circa il 71 per cento della produzione nazionale (terra e mare) che supera di poco i 6 miliardi di standard metri cubi;

   le concessioni di coltivazione da cui viene estratto il gas in mare sono 49, di cui 44 specifiche mentre le altre 5, estraggono entrambi i minerali. Stando agli ultimi dati sui consumi nel nostro Paese, nel 2016 sono stati utilizzati 70,9 miliardi di standard metri cubi di gas; con la quantità estratta dai mari italiani nello stesso anno, si sarebbe riusciti a sopperire a circa al 6 per cento del fabbisogno;

   fermare le estrazioni di idrocarburi e, di conseguenza, uscire definitivamente dalla dipendenza dalle fonti fossili, è un passo fondamentale per arrestare il cambiamento climatico. Tale «stop» infatti permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 750 milioni di tonnellata ovvero il 5,8 per cento al 2020;

   invece il 10 dicembre 2018, secondo quanto riportato anche da organi di stampa, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe rilasciato in una sola volta, ben 18 provvedimenti di ottemperanza positivi per altrettanti permessi di ricerca e coltivazione di gas e petrolio in mare. Quasi tutti concentrati nel mare Adriatico, a esclusione della Sicilia –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non intenda adottare le iniziative di competenza affinché vengano riesaminate le autorizzazioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi in mare alla luce di un'analisi del valore ecologico, sociale ed economico di queste aree, rapportato al valore economico ed energetico delle attività estrattive previste e degli impatti attesi, nonché di un'analisi che, assumendo un criterio di valutazione ambientale strategica, definisca con precisione a quali stress ambientali siano già sottoposte le aree oggetto di valutazione, in modo da evitare che ulteriori misure di impatto possano sommarsi e cumularsi su ecosistemi già gravati da attività antropiche inquinanti.
(5-01128)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gas naturale

valore economico

cambiamento climatico