ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01125

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 102 del 18/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: PERANTONI MARIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCANU LUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 23/07/2020


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/12/2018
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/12/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/01/2019
Stato iter:
23/07/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/07/2020
Resoconto TODDE ALESSANDRA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 23/07/2020
Resoconto SCANU LUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/12/2018

SOLLECITO IL 13/06/2019

SOLLECITO IL 28/06/2019

SOLLECITO IL 16/06/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 23/07/2020

SVOLTO IL 23/07/2020

CONCLUSO IL 23/07/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01125
presentato da
PERANTONI Mario
testo di
Martedì 18 dicembre 2018, seduta n. 102

   PERANTONI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   a partire dagli anni Sessanta, la città di Porto Torres è stata protagonista in Italia dello sviluppo industriale, in particolare nel settore petrolchimico, fino a ritagliarsi una posizione di spicco nel mercato mondiale;

   dagli anni Novanta il territorio ha assistito a un lento declino del comparto, sfociato con la crisi, dovuta alla delocalizzazione e alla progressiva deindustrializzazione, del settore della chimica di base, con l'esubero di migliaia di lavoratori e la conseguente necessità di una riorganizzazione industriale;

   nel 2011 è stato firmato il «Protocollo di intesa per la chimica verde a Porto Torres», tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministero dello sviluppo economico, la regione Sardegna, la Provincia di Sassari, i Comuni di Sassari e Alghero, oltre ovviamente al comune di Porto Torres, le società Eni Spa, Novamont Spa, Polimeri Europa Spa, Syndial Spa, Enipower Spa e le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Filctem, Femca, Uilcem, Ugl chimici;

   il Protocollo impegnava le aziende firmatarie, a realizzare il progetto di riconversione industriale del sito di Porto Torres attraverso la creazione di una filiera integrata per le bioplastiche biodegradabili, effettuando una serie di investimenti, stimati in: circa 100 milioni di euro per la prima fase del progetto; circa 50 milioni di euro per la seconda fase; circa 300 milioni di euro per la terza fase; circa 50 milioni di euro per le infrastrutture industriali e la realizzazione del Centro di ricerca; fino a 230 milioni di euro per la centrale a biomasse e l'adeguamento di quella esistente;

   in seguito all'accordo, Versalis Spa e Novamont Spa hanno dato seguito alla costituzione della joint venture Matrìca Spa;

   la piena attuazione del «Protocollo d'intesa per la chimica verde a Porto Torres» è attualmente in pericolo, come emerso dalla riunione ufficiale tenutasi il 22 novembre 2018 presso la sede di Sassari dell'assessorato regionale all'industria;

   nell'occasione, le due aziende costituenti Matrìca Spa non hanno dato garanzie per il proseguo del Protocollo d'intesa;

   il presidente della regione Sardegna, con lettera del 28 novembre 2018, avente ad oggetto «Attuazione del Protocollo di intesa per la chimica verde», indirizzata, tra l'altro, all'amministratore delegato di Eni Spa e all'amministratore delegato di Novamont Spa, ha chiesto «l'attivazione di un tavolo nazionale a livello di Presidenza del Consiglio che consenta di chiarire e ridefinire gli impegni industriali di Eni e Novamont, anche al di là della joint venture Matrìca, con l'obiettivo di favorire la reindustrializzazione del polo di Porto Torres», specificando che mentre si parla di bioeconomia per la rigenerazione dei territori e vengono promossi importanti progetti comunitari che partono dall'integrazione della bioraffineria con la catena del valore in agricoltura, proprio nell'area che era stata scelta come sito nazionale privilegiato per sviluppare la chimica verde, le dispute legali portano ad un disimpegno di Novamont e bloccano di fatto il progetto di riconversione industriale di Porto Torres attraverso la creazione di una filiera integrata delle bioplastiche biodegradabili;

   il blocco degli investimenti comporterebbe l'ennesima crisi, con immaginabili ripercussioni su tutto il territorio della Sardegna nord occidentale;

   non può peraltro ignorarsi il forte debito che grava sull'Eni, derivante dal richiamato processo di deindustrializzazione e pagato a caro prezzo anche in termini di irreversibile compromissione ambientale del territorio –:

   se il Governo sia a conoscenza di tale questione e quali iniziative concrete intenda assumere al fine di evitare le gravi conseguenze che deriverebbero dalla situazione descritta.
(5-01125)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 luglio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01125

  Appare opportuno, per meglio riscontrare all'atto in esame, una breve ricostruzione della vicenda in fatto.
  Nel 2010, a fronte della chiusura degli impianti petrolchimici presenti nel polo chimico di Porto Torres di proprietà Versalis (la società petrolchimica del Gruppo ENI) era stata annunciata la realizzazione da parte di Matrica (la joint venture paritetica tra Versalis e Novamont, appositamente costituita) di un importante progetto finalizzato alla produzione di 120.000 tonnellate annue di mater-bi (bioplastiche), al fine della riconversione del petrolchimico di Porto Torres nel «più grande e innovativo polo di chimica verde al mondo».
  A sancire gli impegni delle parti per la realizzazione del progetto, era stato il Protocollo d'intesa per la chimica verde a Porto Torres, sottoscritto il 25 maggio 2011 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dai Ministeri dello Sviluppo, dell'Ambiente, del Lavoro e delle Politiche agricole, da Eni e Novamont, dalla Regione, dagli enti locali e dalle organizzazioni sindacali.
  La materia prima, olio vegetale, sarebbe stata ottenuta destinando alla coltivazione del cardo, da cui tale olio può essere estratto, alcune decine di migliaia di ettari del territorio sardo. Gli investimenti previsti da Matrica, come noto, ammontavano a 500 milioni di euro a cui si aggiungevano 230 milioni per la realizzazione da parte di Enipower di una centrale a biomasse (40 MW).
  Il progetto avrebbe dovuto ultimarsi entro il 2016, attraverso il completamento degli investimenti previsti nella terza fase, la fase qualificante l'intero progetto, in cui avrebbe dovuto concentrarsi la maggior parte degli investimenti previsti, da destinare alla realizzazione su più ampia scala degli impianti di dimensione ridotta previsti nella prima fase e alla realizzazione dell'impianto di produzione di 120.000 tonnellate di mater-bi. La completa realizzazione del progetto avrebbe determinato nel polo di Porto Torres un saldo occupazionale positivo di circa 100 unità.
  Ad oggi, dei 500 milioni di investimenti, ne sono stati spesi circa 200 attraverso la realizzazione dei due piccoli impianti previsti nella prima fase, i quali – essendo ancora in corso la sperimentazione delle tecnologie utilizzate – sono in grado di funzionare solo al 60 per cento della loro capacità produttiva (si tratta degli impianti di produzione di monomeri bio-acido azelaico e acido pelargonico – e di lubrificanti bio). In particolare, la linea di esterificazione dei monomeri bio, prevista nella seconda fase e funzionale a ottenere additivi bio per le produzioni di gomme di Versalis, produce piccole quantità di oli estensori e bio-filler, oggetto di test da parte della stessa azienda.
  La materia prima, olio di girasole, non proviene dalla Sardegna, essendo invece molto spesso importata dall'estero e le produzioni, nel caso dell'acido azelaico, vengono inviate a Patrica per alimentare l'impianto di produzione di poliestere biodegradabile (origo-bi) di Novamont, oppure, è il caso dell'acido pelargonico, vengono vendute sul mercato come diserbante o anche, nel caso degli additivi bio per lubrificanti, vengono ritirati e utilizzati da Eni refining&Marketing.
  Invero, il progetto non è stato ancora completato e si registra un forte rilento. Inoltre, va segnalato che l'occupazione, rispetto al 2011, si è ridotta. Basti pensare che ad oggi – se si considerano anche gli occupati a Porto Torres in capo a Matrica (circa 130 persone) – gli occupati sono poco più di 500 persone.
  Alla luce di tali dati, occorrere senz'altro procedere ad una verifica dello stato di attuazione del protocollo di intesa rispetto agli impegni assunti all'epoca e, ove ritenuto opportuno da tutti gli attori del protocollo, potrebbe attivarsi un tavolo di confronto nazionale, con l'obiettivo di favorire reindustrializzazione del polo di Porto Torres.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sindacato

infrastruttura industriale

riconversione industriale