Legislatura: 18Seduta di annuncio: 99 del 11/12/2018
Primo firmatario: UNGARO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 11/12/2018
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/12/2018
RITIRATO IL 13/12/2018
CONCLUSO IL 13/12/2018
UNGARO e FREGOLENT. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
secondo la Fondazione Migrantes solo nel 2016 sono partiti 124 mila connazionali, e il 39 per cento ha tra i 18 e i 34 anni. Il totale dei registrati all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, è di oltre 5 milioni, mentre tre giovani under 30 su quattro, oggi, lascerebbero l'Italia, stando ad un'indagine pubblicata di recente dal Corriere della Sera;
la logica che animava il progetto del «controesodo», tradotto otto anni fa con la legge 30 dicembre 2010, n. 238, per richiamare in Italia i talenti che lavorano all'estero, fu quella di agire con la leva delle agevolazioni fiscali sulle proprie entrate. Si trattava di un dispositivo inedito che così prevedeva: «I redditi di lavoro dipendente, i redditi d'impresa e i redditi di lavoro autonomo percepiti dalle persone fisiche di cui all'articolo 2 concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche in misura ridotta, secondo le seguenti percentuali: a) 20 per cento, per le lavoratrici; b) 30 per cento, per i lavoratori»;
la novella normativa rappresentata dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, ha introdotto il regime speciale per i «lavoratori impatriati», che sotto alcuni aspetti è risultato meno conveniente rispetto alla citata legge n. 238 del 2010, se non altro perché abrogava l'estensione dei benefici fiscali;
vi è poi una scarsissima conoscenza, come lamenta l’«Associazione Controesodo», di detto strumento normativo anche tra gli addetti ai lavori e sussiste la necessità di agire affinché nuovi strumenti normativi rendano effettiva e radicata la permanenza di chi è ritornato in patria, consolidando e potenziando le norme per l'attrazione del capitale umano –:
se non ritenga opportuno promuovere una semplificazione del regime agevolativo descritto in premessa adottando iniziative per estendere i benefici fiscali come già previsti dalla legge n. 238 del 2010, ad oggi parzialmente abrogata, anche ai cittadini italiani in possesso di diploma di studio di scuola media di IIo grado e ampliando i beneficiari con riferimento ai casi in cui si acquisti un immobile da destinare ad abitazione principale, ovvero si contragga matrimonio o unione civile, al fine di incentivare chi realmente intende trascorrere la propria vita nel nostro Paese.
(5-01094)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):acquisto della proprieta'
base imponibile
unione civile