ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 94 del 05/12/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERSANI PIER LUIGI
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 05/12/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI 05/12/2018


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/12/2018
Stato iter:
06/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/12/2018
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2018
Resoconto GALLI DARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
REPLICA 06/12/2018
Resoconto PASTORINO LUCA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/12/2018

SVOLTO IL 06/12/2018

CONCLUSO IL 06/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01069
presentato da
BERSANI Pier Luigi
testo di
Mercoledì 5 dicembre 2018, seduta n. 94

   BERSANI e PASTORINO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il fallimento della QUI!Group ha messo in ginocchio migliaia di esercenti convenzionati, con centinaia di milioni di euro di buoni pasto non pagati, e determinato il licenziamento dei lavoratori, sospesi da questa estate, portando con sé il rischio di un effetto domino per le altre imprese partecipate;

   il crack ha fatto emergere le problematicità del sistema dei buoni pasto e di un meccanismo senza garanzie che cela molte altre insidie per le imprese della ristorazione e del dettaglio alimentare che quotidianamente somministrano il pasto e lavorano, anticipando servizi e costi annessi;

   la necessità di rivedere completamente la regolamentazione del settore appare oggi di estrema urgenza, diversamente si assisterà alla chiusura di molte attività. Sono troppi gli esercizi commerciali divenuti ostaggio della macchina dei ticket non potendo scegliere di non accettarli, poiché ciò comporterebbe la riduzione del lavoro, in alcuni casi addirittura dell'80 per cento;

   negli ultimi anni sono stati apportati svariati interventi normativi per mettere argine alle distorsioni del mercato senza, tuttavia, raggiungere alcun miglioramento ma sortendo effetti diametralmente opposti a quelli sperati;

   a pagarne le conseguenze sono gli esercenti. Gli sconti concessi da Consip in fase di appalto alle società vincitrici vanno a ripercuotersi proprio sugli esercizi commerciali in forma di commissioni; queste ultime non dovrebbero superare la percentuale di ribasso applicata sul valore nominale del buono in fase di appalto, tuttavia ciò spesso non accade e gli esercenti si trovano a dover stipulare contratti che prevedono commissioni che si attestano tra il 10-15 per cento e che sono maggiorate se si richiedono tempi di pagamento più celeri;

   la situazione italiana rappresenta un unicum negativo nel panorama europeo. Si è ormai innescato un meccanismo che costa agli esercizi convenzionati almeno 500 milioni di euro all'anno –:

   se, non ritenga opportuno assumere iniziative, per quanto di competenza, per tutelare le aziende del settore anche rivedendo il sistema italiano dei buoni pasto e stabilendo, a tal fine, nuove regole che garantiscano gare di appalto che riducano il valore nominale del buono pasto lungo tutta la filiera, un tetto massimo alle commissioni agli esercenti con valori analoghi a quelli dei Paesi europei, rating di affidabilità per le società emettitrici dei ticket, contratti chiari e trasparenti tra emettitori ed esercizi commerciali e l'abolizione della cumulabilità degli stessi buoni nonché la forma cartacea a favore del sistema elettronico che garantisce l'esercente, anche al fine di pagamenti puntuali e dell'eliminazione di inutili costi.
(5-01069)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 6 dicembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-01069

  Rispondo al quesito posto dagli onorevoli interroganti nell'atto in discussione rappresentando quanto segue.
  L'interrogazione in oggetto trae spunto dalla vicenda relativa al fallimento di una nota società di emissione di buoni pasto (QUI ! Group) che è monitorata da vicino dal Ministero che rappresento, attraverso l'apertura di un tavolo di confronto.
  Innanzitutto, voglio precisare che la materia in oggetto è stata recentemente regolamentata con il decreto ministeriale 7 giugno 2017, n. 122, con il quale è stato adottato il Regolamento recante disposizioni in materia di servizi sostitutivi di mensa.
  Con tale provvedimento, adottato di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l'ANAC, ed in vigore da settembre 2017, sono stati individuati gli esercizi presso i quali può essere erogato il servizio sostitutivo di mensa reso a mezzo dei buoni pasto, le caratteristiche dei medesimi e il contenuto degli accordi stipulati tra le società di emissione e i titolari degli esercizi convenzionabili, proprio al fine di scongiurare gli effetti dannosi a carico degli stessi esercenti, ed evitare il rischio di un effetto domino per le imprese di mercato.
  In via generale, le disposizioni del citato regolamento rispondono alla finalità di assicurare l'efficienza funzionale ed operativa e la stabilità economica del mercato dei buoni pasto, e soprattutto, di favorire la libera ed effettiva concorrenza nel settore e l'equilibrato svolgimento dei rapporti tra i diversi operatori economici, al fine di un efficiente servizio ai consumatori.
  In tal senso, dunque, si richiama il disposto dell'articolo 5 del predetto decreto n. 122 del 2017, che disciplina gli accordi stipulati tra società di emissione di buoni pasto e i titolari degli esercizi convenzionabili, in tema di termini di pagamento ed in tema di sconto incondizionato.
  In particolare, da tale disposizione si ricava che lo sconto incondizionato includa espressamente i servizi aggiuntivi, ossia quelli che consistono in prestazioni ulteriori rispetto all'oggetto principale della gara e che abbiano una oggettiva e diretta connessione intrinseca con la stessa, al fine di evitare il riemergere di profili di criticità conseguenti alla traslazione dei costi degli elevati ribassi presentati sulla rete degli esercizi convenzionati.
  Per quanto concerne la proposta di fissare un tetto massimo alle commissioni praticate agli esercenti, voglio precisare che quest'ultima va valutata scrupolosamente, al fine di evitare eventuali esiti anticoncorrenziali per effetto della fissazione di prezzi di riferimento che potrebbero alterare gli equilibri di mercato.
  Peraltro, il decreto già più volte citato prevede un tetto alla cumulabilità dei buoni pasto, in coerenza con le necessità emerse in sede di adozione del provvedimento che, nell'interesse dei consumatori, hanno portato a non confermare tout court il divieto di detta cumulabilità previsto dalla disciplina previgente, e sostanzialmente inapplicato, ma di consentirne l'uso comunque non oltre il numero complessivo di otto buoni pasto.
  Per di più, il favor per i buoni pasto elettronici è noto al mercato di riferimento, in quanto già da tempo la soglia di valore degli stessi non sottoposta a tassazione in capo al dipendente è passata da 5,29 euro a 7 euro, se in formato elettronico.
  Quanto alla richiesta di introdurre un rating di affidabilità per le società emettitrici, si rappresenta che l'attuale sistema è già caratterizzato da stringenti garanzie di verifica, e che, in ogni caso, la introdotta disciplina regolamentare prevede una fattiva collaborazione tra le amministrazioni interessate e l'ANAC, al fine di effettuare il monitoraggio degli effetti e la verifica di efficacia della regolazione introdotta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scambio commerciale

industria elettronica

contratto