ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00924

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 80 del 09/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CILLIS LUCIANO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
CIMINO ROSALBA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
DEL SESTO MARGHERITA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
LOMBARDO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 09/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO delegato in data 09/11/2018
Stato iter:
10/12/2018
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/11/2018

RITIRATO IL 10/12/2018

CONCLUSO IL 10/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00924
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Venerdì 9 novembre 2018, seduta n. 80

   GALLINELLA, CILLIS, CIMINO, DEL SESTO, GAGNARLI, LOMBARDO, ALBERTO MANCA e PARENTELA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   l'Anas – Associazione nazionale allevatori suini è un ente che ha come obiettivo quello di promuovere e attuare iniziative volte al miglioramento, all'incremento, all'utilizzazione, alla valorizzazione tecnico-economica e alla promozione dell'allevamento dei suini e dei prodotti da essi derivati;

   esso detiene, in base a quanto previsto dalla legge n. 30 del 15 gennaio 1991 e successive modifiche ed integrazioni, il libro genealogico (Lgi), strumento primario dell'attività di selezione delle diverse specie e razze di interesse zootecnico, che mira sia alla conservazione di popolazioni animali geneticamente distinte che alla loro valorizzazione economica;

   il disciplinare del prosciutto di Parma e San Daniele descrive nel dettaglio le caratteristiche organolettiche, chimiche, fisiche e microbiologiche del prodotto finale; in particolare, si enunciano le caratteristiche merceologiche (peso, forma, colore, aroma e sapore) ma anche quelle relative alla percentuale di umidità e di sale, il parametro di proteolisi, la consistenza e la copertura di grasso misurato verticalmente in corrispondenza della testa del femore che «dovrebbe aggirarsi intorno ai 20mm per le cosce fresche...» e comunque essere «mai inferiore ai 15mm»;

   nel disciplinare si elencano anche gli animali ammessi alla produzione del prosciutto: tutti quelli «derivati dalle razze Large White, Landrace e Duroc così come migliorate dal LGI e tutte le altre razze purché provengano da Schemi di selezione o incrocio attuati con finalità non incompatibili con quelle del LGI»;

   mentre appaiono chiari i requisiti delle razze Large White, Landrace e Duroc, non appaiono altrettanto chiari gli schemi di selezione o incrocio con finalità non incompatibili con quelle del Lgi, poiché né sul Lgi, né sui documenti ad esso correlati, vi sono dei parametri specifici a cui attenersi;

   i criteri di selezione e le finalità, previsti sia nell'articolo 20 e seguenti del Lgi, sia nel disciplinare delle prove in stazione della specie suina, non sono, infatti, definiti in maniera oggettiva e tale da lasciare poco margine alla discrezionalità; agli operatori della filiera suinicola non sono quindi forniti parametri, valori, schemi o riferimenti precisi e puntuali che permettano di definire preventivamente con chiarezza se i capi di altre linee genetiche possano essere giudicati non incompatibili con il Lgi e dunque conformi alla disciplina Dop del prosciutto di Parma e San Daniele –:

   se è vero che i disciplinari non obbligano ad applicare gli stessi schemi del Lgi, è pur vero che ne impongono le stesse finalità; per questo, considerando che le produzioni di San Daniele e di Parma assorbono l'ampia maggioranza del mercato delle cosce suine certificate in Italia, e svolgono una funzione di «riferimento di base» per disciplinari degli altri prosciutti per le fasi di allevamento e macellazione, le modalità di accesso alla selezione per l'ammissione degli animali a tali produzioni dovrebbero essere il più possibile trasparenti e oggettive;

   attualmente è in discussione una proposta di piano di controllo unificato della filiera suinicola, elaborata dall'Ieqrf – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, volta a chiarire alcuni aspetti importanti nella valutazione delle razze, degli ibridi, della conformità dei capi con quanto previsto dal libro genealogico;

   pur essendo tale piano un passo importante nella direzione di una maggiore trasparenza e tracciabilità, non appare comunque sufficiente a sciogliere il nodo sugli schemi di selezione o incrocio per gli animali ammessi alle produzioni Dop di Parma o San Daniele –:

   se, in base a quanto esposto in premessa, non intenda porre in essere iniziative – eventualmente anche quelle contenute nel succitato piano – volte a migliorare ulteriormente e rendere quanto più possibile oggettive e i trasparenti le procedure per la valutazione di nuovi tipi genetici ammessi alla produzione del prosciutto.
(5-00924)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

suino

allevamento

denominazione di origine