ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00907

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 78 del 07/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: EPIFANI ETTORE GUGLIELMO
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROSTAN MICHELA LIBERI E UGUALI 07/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/11/2018
Stato iter:
08/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/11/2018
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2018
Resoconto DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/11/2018
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/11/2018

SVOLTO IL 08/11/2018

CONCLUSO IL 08/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00907
presentato da
EPIFANI Ettore Guglielmo
testo di
Mercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   EPIFANI e ROSTAN. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'Inps predispone annualmente ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 150 del 2009 il piano della performance adottando obiettivi strategici e operativi in ragione del ciclo di programmazione finanziaria e di bilancio;

   il piano definisce – così come descritto dall'Inps – «gli indicatori utili per la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance, nell'ottica del miglioramento della qualità dei servizi offerti e della valorizzazione del merito personale»;

   il piano della performance 2018-2020 dell'Inps è stato adottato con determinazione n. 24 del 13 marzo 2018;

   all'interno del piano sopra menzionato ci sono, tra le altre cose, incentivi sotto forma di integrazioni del salario ai medici Inps che «tagliano» le prestazioni dell'istituto;

   nello specifico, a pagina 61 dell'allegato tecnico alla sopra menzionata determinazione, al paragrafo «Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici», al comma 3.1.1., si indicano tra gli obiettivi per il cui raggiungimento professionisti legali e medici svolgono un ruolo decisivo, le Vmc (visite mediche di controllo), l'annullamento di prestazioni dirette malattia e le revoche di prestazioni per invalidità civile;

   in sostanza, negare prestazioni per malattie e revocare prestazioni per invalidità sono considerati tra i criteri di valutazione utili alla retribuzione di risultato dei medici;

   da questa attività, secondo le tabelle dell'Inps, si otterranno minori prestazioni per 10 milioni di euro;

   la determinazione in questione ha sollevato polemiche, critiche e preoccupazioni;

   l'Anmi (Associazione nazionale medici Inps), con un comunicato del 18 settembre 2018, ha contestato gli obiettivi, ritenendo «che alcuni siano incompatibili con le norme deontologiche (revoca di prestazioni di invalidità civile)»;

   anche l'Ordine nazionale dei medici ha contestato il provvedimento: «Questo incentivo - ha dichiarato il presidente Filippo Anelli -, se confermato, è un'aberrazione per la professione medica e segna il tradimento di princìpi costituzionali. Chiunque debba valutare, sappia che siamo contrari»;

   contro la determinazione sono insorti nei giorni scorsi anche i sindacati; con un documento a firma congiunta, le tre sigle confederali Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, hanno definito l'erogazione di simili premi di risultato ai medici come «lesiva dei princìpi di libertà e di indipendenza della professione medica» –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga di intervenire, per quanto di competenza, al fine di impedire alla procedura di cui in premessa di confliggere con i princìpi della deontologia della professione medica.
(5-00907)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00907

  In riferimento all'interrogazione in esame, concernente gli «Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici» contenuti nel Piano Performance 2018-2020 dell'Inps, rappresento quanto segue.
  Il Piano della performance, predisposto ogni anno ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo del 27 ottobre, n. 150, illustra il processo di gestione del c.d. ciclo della performance, ed è adottato in vista del raggiungimento degli obiettivi dell'istituto in coerenza con la programmazione finanziaria e di bilancio.
  Il Piano definisce gli indicatori utili per la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance, nell'ottica del miglioramento della qualità dei servizi offerti e della valorizzazione del merito personale.
  Il Piano della performance 2018-2020 dell'Inps è stato approvato con determinazione presidenziale n. 24 del 13 marzo 2018.
  Detta determinazione risulta esaminata dal Collegio dei sindaci dell'istituto. Tanto si ricava dal verbale n. 11 del 20 marzo 2018 dal quale si evince che l'organo di controllo non ha espresso rilevazioni in ordine allo specifico argomento degli «obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici».
  Il Ministero della salute, per sua parte, sul presupposto che gli obiettivi in riferimento potessero avere un impatto sui professionisti coinvolti, da un punto di vista deontologico, visto anche il dissenso espresso in merito dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCEO), ha ritenuto di dover chiedere chiarimenti all'INPS sulla vicenda. Detti chiarimenti risultano pervenuti al Ministero della salute attraverso nota n. 654/spm/p del 10 ottobre 2018.
  A richiesta poi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l'Inps ha fatto pervenire, in data 18 ottobre 2018, chiarimenti intesi ad evidenziare che gli obiettivi oggetto dell'interrogazione, delineati nell'ambito del Piano delle performance, non inciderebbero sull'autonomia tecnico-professionale dei medici interessati. Ciò in quanto a dispetto della formulazione apparentemente generica «Revoche prestazioni invalidità civile», le prestazioni a cui ci si riferisce riguardano casi ben definiti ed estremamente circoscritti. In particolare, l'Inps ha evidenziato che la locuzione «revoche prestazioni invalidità civile» si riferisce ad un settore dell'attività assistenziale, ovvero alle cosiddette «revisioni ordinarie», un'attività, trasferita dalle ASL nel 2014, relativa ad una precisa fattispecie, quella caratterizzata dal precedente intervento di Commissioni mediche che hanno riconosciuto il diritto ad una prestazione «a termine» prevedendo espressamente la «rivedibilità» del giudizio dopo un certo numero di anni nella prospettiva di un possibile miglioramento dello stato morboso.
  In riferimento, poi, alla rilevanza dell'obiettivo «revoche» rispetto alla retribuzione accessoria, l'istituto ha evidenziato che il vigente Contratto Collettivo Nazionale Integrativo stabilisce che la retribuzione accessoria è composta dalla performance individuale (30 per cento) e dalla performance organizzativa (70 per cento). Più in particolare, nell'ambito della performance organizzativa, che valuta i risultati conseguiti a livello di struttura, rientra anche l'indicatore finanziario oggetto dell'interpellanza che incide per l'1,7 per cento sulla retribuzione totale del professionista. A tal proposito, l'Inps ha evidenziato che, vista la bassa incidenza dell'indicatore in questione sulla performance complessiva, e tenuto conto del fatto che la valutazione avviene a livello regionale con il contributo di tutti i professionisti, l'azione del singolo non sembra incidere in maniera rilevante sul risultato finale della retribuzione attesa.
  Pur riconoscendo, dunque, la necessità della programmazione dell'istituto in vista della valutazione dei medici Inps, questo Governo reputa come fondamentali – e da anteporre ad ogni principio economico o finanziario – valori come il rispetto della vita, della salute pubblica e della dignità dell'individuo.
  Inoltre, l'Inps, a seguito delle osservazioni espresse anche in relazione alla reale incidenza dell'indicatore, ha peraltro evidenziato che le competenti strutture dell'istituto hanno avviato una «puntuale verifica dell'efficacia dell'indicatore in argomento finalizzata a valutarne l'opportunità di una revisione».
  A tal proposito, il Governo si impegna a seguire con attenzione le iniziative che saranno intraprese a riguardo dall'istituto e a vigilare affinché sia garantito il rispetto dei principi costituzionali, in particolare dell'articolo 32 della Costituzione italiana, e l'aspetto deontologico connesso alla professione medica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prestazione sociale

deontologia professionale

ordine professionale