ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00905

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 78 del 07/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 07/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/11/2018
Stato iter:
08/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/11/2018
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
 
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2018
Resoconto PICCHI GUGLIELMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 08/11/2018
Resoconto BOLDRINI LAURA LIBERI E UGUALI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/11/2018

SVOLTO IL 08/11/2018

CONCLUSO IL 08/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00905
presentato da
BOLDRINI Laura
testo di
Mercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel luglio 2015 fu firmato l'Accordo sul nucleare iraniano (Joint Comprehensive Plan of Action, JCpoa), raggiunto dai Paesi P5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Germania), con l'attivo intervento dell'Unione europea;

   il Presidente Trump ha posto recentemente sanzioni pesanti in settori quali quello petrolchimico e bancario;

   in seguito a tale decisione, forti critiche sono pervenute da parte dell'Unione europea e di diversi Paesi come Germania, Francia, Russia, Cina;

   l'Italia verrebbe esentata insieme alla Grecia, Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone e Taiwan. Si segnala che oggi l'Italia è il primo partner europeo dell'Iran per le importazioni (3,4 miliardi di euro), quasi totalmente nel settore petrolifero;

   l'esenzione sembra avere due obiettivi: uno dichiarato, quello di evitare un'impennata improvvisa del prezzo del petrolio, l'altro politico, di indebolire la posizione dell'Unione europea;

   da quanto emerge da organi di stampa l'Italia sarebbe comunque sottoposta a un «periodo di prova» di sei mesi nel quale si dovrebbero ridurre le importazioni e le imprese italiane risulterebbero in ogni caso danneggiate dal divieto di avere relazioni con banche iraniane, come emerge dalle dichiarazioni della vicepresidente di Confindustria per l'internazionalizzazione;

   sempre da organi di stampa si apprende che la contropartita che Trump otterrebbe dalla esenzione dell'Italia sarebbe l'acquisto degli F35, la preservazione del Muos, sistema satellitare installato in Sicilia, fondamentale per le comunicazioni militari Usa nel Mediterraneo, e il gasdotto Tap, che svincolerebbe l'Italia dalla dipendenza dal gas russo;

   l'Accordo del 2015 era finalizzato al superamento del programma nucleare iraniano e a creare un clima di distensione in un'area segnata da persistenti conflitti;

   la decisione dell'Amministrazione americana, come altre che l'hanno preceduta quali la scelta della sede dell'ambasciata a Gerusalemme e il taglio dei fondi all'Unrwa, sembra rispondere invece ad una strategia volta a moltiplicare i conflitti e le tensioni in tutto il Medio Oriente –:

   quale sia l'orientamento del Governo italiano in merito alla decisione del Presidente degli Stati Uniti.
(5-00905)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00905

  Il Governo italiano conferma il suo sostegno all'attuazione del JCPoA, quale elemento dell'architettura di non proliferazione nucleare globale, in grado di contribuire alla stabilità nella regione. Assieme agli altri partner europei, non condividiamo la decisione dell'Amministrazione Trump di uscire dall'accordo e la conseguente imposizione di nuove misure restrittive all'Iran. In particolare, abbiamo manifestato forte perplessità e preoccupazione per gli effetti extraterritoriali delle sanzioni, suscettibili di colpire direttamente interessi di imprese italiane ed europee.
  A seguito dell'entrata in vigore della seconda tranche di misure sanzionatorie (che colpiscono più direttamente il settore energetico ed in particolare il commercio di idrocarburi), l'Amministrazione USA ha indicato di ritenere temporaneamente esentate dagli effetti delle misure restrittive sette Paesi, fra i quali il nostro, e l'isola di Taiwan. L'annuncio dovrebbe essere seguito, già nei prossimi giorni dalla pubblicazione del relativo ordine sulla Gazzetta Ufficiale (Federal Register).
  Sulla base delle informazioni acquisite presso gli interlocutori statunitensi, la deroga consentirà alla Banca Centrale iraniana di poter ricevere pagamenti riguardanti operazioni commerciali relative a petrolio su un conto corrente monitorato, dal quale potranno essere prelevati fondi solo a copertura di transazioni commerciali di carattere umanitario (ad esempio beni alimentari o medicinali) o beni prodotti in Italia. Terminati i sei mesi, i fondi residui potranno essere impiegati, sempre sotto monitoraggio, solo per acquisto di beni destinati a venire incontro a necessità umanitarie.
  Il Governo italiano ha accolto la decisione americana come un credito di fiducia verso un Paese ed un Governo che si è mostrato cooperativo con l'Amministrazione USA, che ha sempre ricercato la via del dialogo e che ha favorito la soluzione di problematiche evocate dalle nostre imprese attraverso il confronto ed il pragmatismo. Questo approccio costruttivo è stato riconosciuto anche dagli interlocutori USA, che hanno confermato – anche a livello tecnico – la disponibilità a continuare ad interloquire direttamente con le nostre imprese per cercare soluzioni a possibili problematiche nascenti dall'attuazione delle sanzioni USA, nell'ambito di un dialogo trasparente e positivo.
  Non risultano invece altre condizioni poste da parte americana, il cui obiettivo, chiarito ancora prima dell'entrata in vigore delle sanzioni, è quello di poter giungere all'azzeramento delle importazioni di greggio dall'Iran da parte dei Paesi clienti.
  Nonostante la deroga accordata da parte americana, l'Italia prosegue il lavoro avviato assieme ai partner UE alla ricerca di strumenti da affiancare alle prime misure già adottate per contrastare gli effetti del regime sanzionatorio contro nei confronti di Teheran. Proseguono infatti nei competenti gruppi tecnici le discussioni per la creazione di uno «special purpose vehicle/SPV» per facilitare transazioni finanziarie legittime con l'Iran, così consentendo alle imprese italiane ed europee di continuare a commerciare con l'Iran in conformità con la legislazione dell'Unione europea.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

firma di accordo

industria petrolifera

prezzo dell'energia