ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00903

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 78 del 07/11/2018
Abbinamenti
Atto 5/00904 abbinato in data 08/11/2018
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/11/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GENTILONI SILVERI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
MINNITI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
MARTINA MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
CRITELLI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
UNGARO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
GIACHETTI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
CIAMPI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
PAITA RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
PEZZOPANE STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
NOJA LISA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018
NOBILI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 07/11/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 07/11/2018
Stato iter:
08/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 08/11/2018
Resoconto DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 08/11/2018
Resoconto PICCHI GUGLIELMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 08/11/2018
Resoconto DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/11/2018

DISCUSSIONE IL 08/11/2018

SVOLTO IL 08/11/2018

CONCLUSO IL 08/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00903
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   QUARTAPELLE PROCOPIO, GENTILONI SILVERI, FASSINO, MINNITI, GUERINI, LA MARCA, DE MARIA, SCALFAROTTO, MARTINA, GRIBAUDO, BRUNO BOSSIO, FIANO, CRITELLI, CARNEVALI, UNGARO, BONOMO, GIACHETTI, CIAMPI, ROSATO, PAITA, PEZZOPANE, NOJA, BURATTI, MARCO DI MAIO, SERRACCHIANI e NOBILI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   Asia Bibi, una cittadina pakistana di fede cattolica è stata arrestata nel giugno 2009 nel suo villaggio del Punjab, con l'accusa di blasfemia, reato punibile con la morte. Da allora, la donna ha vissuto in carcere, spesso in isolamento ed è stata condannata a morte nei primi due gradi di giudizio nel 2010 e nel 2014;

   l'8 ottobre 2018, durante l'ultima istanza davanti la Corte Suprema, la giuria ha messo in discussione i due precedenti verdetti annullando le sentenze di condanna e prosciogliendo la donna da tutte le accuse;

   in questi otto anni di prigionia, a supporto della liberazione di Asia Bibi si sono mobilitate moltissime associazioni a tutela dei diritti umani, istituzioni della comunità internazionale e anche Papa Benedetto XVI nel 2010 e Papa Francesco, che nel 2015 ha incontrato una delle figlie della donna;

   Asia Bibi è diventata una icona di un movimento che chiede la cancellazione del reato di blasfemia in Pakistan – dove secondo una relazione del 2018 della Commissione degli Stati Uniti sulla libertà religiosa internazionale ci sono circa 40 persone condannate a morte per blasfemia – e il simbolo della persecuzione dei cristiani nel mondo;

   in Pakistan, la vicenda ha scatenato diversi episodi di violenza, la stessa Asia Bibi ha ricevuto negli anni continue minacce, tanto che dopo l'uccisione di Osama bin Laden la sicurezza intorno alla sua cella era stata rafforzata;

   dopo la sentenza di proscioglimento sono esplose manifestazioni di protesta in tutto il Pakistan; il partito islamista pakistano Tehreek-e-Labbaik (Tlp) ha promosso le proteste dichiarando che «se non sarà fatta giustizia e la condanna di Asia sarà trattata con indulgenza o con leggerezza o cercherà di fuggire in un altro Paese, ci saranno conseguenze pericolose»;

   Saif ul-Malook, l'avvocato musulmano di Asia Bibi, ha dichiarato che «già dalla precedente udienza gli estremisti avevano inscenato manifestazioni e campagne social contro l'assoluzione di Asia, chiamandola “maledetta”, invocando l'impiccagione e minacciando di morte i giudici e chiunque l'avesse difesa»;

   la preoccupazione è reale, tanto che le autorità pachistane hanno intensificato la sicurezza del Paese, soprattutto nelle aeree a maggioranza cristiana per scongiurare il pericolo di «massacri anticristiani» come quelli avvenuti a Gojra nel 2009 e a Joseph Colony nel 2013 –:

   quali iniziative diplomatiche intenda intraprendere il Governo per favorire la sollecita partenza di Asia Bibi, della sua famiglia e del suo avvocato dal Pakistan verso l'Italia, come richiesto dalla sua famiglia.
(5-00903)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 8 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00903

  Abbiamo visto tutti che in queste ultime ore si sono succedute svariate notizie sulla sorte di Asia Bibi e sulla sua presunta partenza dal Pakistan. Tuttavia, il ministero degli Esteri pakistano ha smentito che Asia Bibi sia partita per l'estero. Si troverebbe in una località segreta in Pakistan. In attesa che la situazione si chiarisca, stiamo continuando a seguire, in stretto contatto con la nostra Ambasciata e con la massima attenzione, le evoluzioni della vicenda.
  Il Governo è infatti sensibile alle istanze espresse da tanti settori della società civile italiana e condivide le preoccupazioni manifestate dal Parlamento sulla vicenda della Signora Asia Bibi e della sua famiglia.
  Asia Bibi, cittadina pakistana di fede cristiana, è stata arrestata nel giugno 2009 nella Provincia del Punjab su denuncia di alcune sue compagne di lavoro, per asserite espressioni blasfeme nei confronti del credo islamico. Nel novembre 2010, Asia Bibi è stata condannata alla pena capitale con l'accusa di blasfemia.
  La sentenza di condanna nei confronti di Asia Bibi è stata confermata in appello dall'Alta Corte di Lahore nell'ottobre del 2014. Nel luglio 2015, però, la Corte Suprema pakistana ha cassato entrambe le sentenze, ritenendole viziate. La decisione ha così sospeso l'esecuzione della pena capitale e ha comportato la ripetizione del processo. Tale nuova fase del procedimento è andata avanti con una certa lentezza, anche per i timori relativi alle possibili reazioni di ambienti estremisti.
  Il 31 ottobre la Corte Suprema del Pakistan ha finalmente assolto Asia Bibi dopo lunghi anni di detenzione, in una vicenda trascinatasi per quasi dieci anni.
  Si tratta di una vittoria importante, anche se tardiva, per la giustizia in Pakistan, dove vive una minoranza cristiana di oltre due milioni di persone.
  L'Italia in questi anni ha seguito costantemente il caso della Signora Asia Bibi, interagendo con la famiglia e con coloro che le sono stati vicini.
  Ovviamente ora la preoccupazione è di assicurare un futuro alla Signora Asia Bibi, alla sua famiglia e a quanti si trovano in pericolo per averla assistita durante le varie fasi processuali.
  Ci tengo quindi a ribadire che la Farnesina sta seguendo con grande attenzione la situazione della Signora Asia Bibi, in stretto collegamento con la nostra Ambasciata in Pakistan, come ha ribadito anche il Ministro degli esteri Moavero Milanesi. Stiamo mantenendo un costante coordinamento con tutti gli Stati interessati, per facilitare una soluzione che garantisca la sua sicurezza e un avvenire che auspichiamo sereno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

gruppo religioso

discriminazione religiosa

accusa