ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00699

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 61 del 11/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: ASCARI STEFANIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATTOI MAURIZIO MOVIMENTO 5 STELLE 26/02/2020


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/10/2018
Stato iter:
26/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/02/2020
Resoconto VARIATI ACHILLE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 26/02/2020
Resoconto CATTOI MAURIZIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/10/2018

SOLLECITO IL 27/11/2018

SOLLECITO IL 21/03/2019

SOLLECITO IL 30/04/2019

SOLLECITO IL 18/09/2019

SOLLECITO IL 23/10/2019

SOLLECITO IL 11/12/2019

SOLLECITO IL 05/02/2020

SOLLECITO IL 26/02/2020

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/02/2020

DISCUSSIONE IL 26/02/2020

SVOLTO IL 26/02/2020

CONCLUSO IL 26/02/2020

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00699
presentato da
ASCARI Stefania
testo presentato
Giovedì 11 ottobre 2018
modificato
Mercoledì 26 febbraio 2020, seduta n. 312

   ASCARI, MAURIZIO CATTOI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   recentemente, un gruppo di rappresentanti di sindacati, cittadini e associazioni modenesi, si sono riuniti nel mese di settembre per discutere del tema della sicurezza cittadina;

   di tale gruppo fanno parte il sindacato di polizia Siulp e la Cisl, semplici cittadini, comitati di quartiere, ed associazioni come Lapam Federimpresa, Cna, Confcommercio e Confesercenti;

   dalla riunione è emersa la necessità di rafforzare la sicurezza in città, tramite un rafforzamento della locale questura, proponendo la trasformazione da presidio di fascia B, ove attualmente si colloca, a presidio di fascia A: in altre parole, una questura la cui squadra mobile può disporre al completo di tutte le sezioni con il relativo organico;

   secondo quanto riportato dal gruppo, «la situazione criminalità nella nostra provincia è in costante aumento. Dati ricavati dalle statistiche nazionali collocano Modena tra le province più in difficoltà sotto l'aspetto della sicurezza»; inoltre, «l'elevata presenza di cittadini stranieri con conseguente incremento di poliziotti presso l'ufficio immigrazione che sono stati sottratti al controllo del territorio», a cui si somma «la quasi certa istituzione a Modena del Cpr, il Centro di permanenza per i rimpatri, con le conseguenti ricadute in termini di aumento dell'attività connessa che non dovrà gravare sulle già scarse risorse territoriali»;

   infine, il gruppo denuncia la cronica mancanza di personale in servizio presso la questura; inoltre, la mancanza di personale, a quanto risulta agli interroganti, riguarderebbe anche i commissariati di polizia dislocati nella provincia di Modena –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   quali iniziative intenda intraprendere al fine di aumentare il personale in servizio presso la questura di Modena, anche in ragione di quanto espresso in premessa, sia con riguardo alle attuali disponibilità, sia con riguardo alle assunzioni o alla formazione di personale in corso e alle assunzioni imminenti;

   se non ritenga che sussistano i presupposti per disporre il cambio di fascia da B a una superiore per il presidio della squadra mobile di cui in premessa.
(5-00699)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 26 febbraio 2020
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-00699

  l'Onorevole Ascari richiama l'attenzione del Governo sulla questione della sicurezza e dell'ordine pubblico nella città di Modena e nella sua provincia, manifestando preoccupazione per il diffondersi dei fenomeni criminali. Chiede pertanto al Ministro dell'interno l'adozione di iniziative volte a rafforzare i presidi delle Forze dell'ordine presenti sul territorio.
  Desidero innanzi tutto assicurare che il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, con frequenza regolare, svolge apposite riunioni nel corso delle quali, attraverso analisi sempre aggiornate del contesto generale, sono individuate e aggiornate le strategie, e le linee guida da sviluppare in sede tecnico-operativa per le attività di controllo svolte dalla Forze di polizia.
  Il Piano di controllo integrato della Città, che segue le linee generali del Piano di controllo della provincia approvato dal Prefetto, è stato sviluppato con l'obiettivo di intensificare ulteriormente l'azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti, all'immigrazione irregolare e, nel complesso, a tutti quei fenomeni in grado di creare allarme o pregiudizio per la sicurezza.
  Le politiche della sicurezza urbana sono da parecchi anni al centro del rapporto tra Stato e Autonomie locali nella città di Modena. Ricordo, infatti, che sulla scorta del progetto «città sicure» della Regione Emilia Romagna, proprio Modena ha visto la firma nel 1998 del primo protocollo d'intesa tra Sindaco e Prefetto per «la sperimentazione di nuove modalità di relazione finalizzate alla realizzazione di iniziative coordinate per un governo complessivo della sicurezza nella città».
  La ricerca di sinergie in grado di costituire fattore moltiplicatore della garanzia della sicurezza si è consolidata nel tempo anche attraverso il «Patto per Modena Sicura», rinnovato lo scorso dicembre.
  La nuova versione del Patto testimonia l'attenzione e il dinamismo di tutti gli attori coinvolti nella gestione dei vari aspetti della sicurezza urbana.
  C’è la volontà non solo di consolidare i risultati positivi ottenuti nel passato, ma di fare ancora meglio. In una logica di sicurezza integrata, si intende dare nuovo impulso all'azione di prevenzione e repressione dei reati, da parte delle Forze di polizia, e alla riqualificazione urbana, da parte dell'Amministrazione comunale.
  Si tratta di un ulteriore rilancio teso a creare un contesto generale di maggiore sicurezza, nel solco già avviato delle iniziative di sicurezza partecipata, attraverso la promozione di momenti di confronto con i vari settori della rappresentanza cittadina, dai lavoratori alle organizzazioni datoriali, dalle categorie professionali ed economicamente produttive alle varie associazioni espressione delle singole realtà locali.
  È una strategia d'intervento che ha già prodotto nel tempo risultati assolutamente positivi, permettendo di rinsaldare i legami con la comunità, e ridimenzionare, al contempo quel sentimento di insicurezza e isolamento urbano, proprio al centro delle analisi che condussero allo sviluppo del citato progetto «città sicure».
  In tale contesto, in materia di prevenzione della criminalità predatoria, che più da vicino colpisce e preoccupa i cittadini; si colloca anche l'istituzione dell’«Action Day», giornata in cui il tema dei furti in appartamento è posto all'attenzione delle associazioni degli inquilini, della proprietà edilizia e degli amministratori di condominio, e che prevede, tra l'altro, la distribuzione di materiale illustrativo e informativo presso diversi centri di aggregazione.
  Sempre in un'ottica di sicurezza partecipata ricordo anche il Protocollo per il controllo di vicinato, sottoscritto con il comune di Modena, che dal suo avvio, nel maggio del 2017, ha coinvolto in modo attivo, nel solo capoluogo, quasi 2000 cittadini, organizzati in circa 50 gruppi di vicinato, costantemente in contatto con la Polizia municipale e con le Forze dell'ordine.
  Gli aspetti della sicurezza presi in considerazione dalle istituzioni, non potevano non riguardare, nella provincia, i locali pubblici ed in particolare le discoteche, luoghi frequentati dalla fasce più giovani della popolazione.
  In quest'ambito due Protocolli, stipulati con le organizzazioni dei gestori delle discoteche e con gli istituti di vigilanza, stanno restituendo risultati positivi, grazie anche alla particolare attenzione che il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha voluto imprimere al programma delle verifiche e dei controlli, attuato con l'impegno di Forze dell'Ordine, Vigili del Fuoco, Polizie Municipali e Amministrazioni comunali, in collaborazione con i gestori stessi delle discoteche.
  Per quanto concerne, infine, la questione dell'organico nelle Forze dell'ordine presenti sul territorio, rappresento che la Questura di Modena dispone, di 353 unità, a fronte di una previsione organica di 365.
  Un ulteriore incremento di 10 unità di personale riguardante i ruoli degli assistenti e agenti è programmato a breve.
  Quanto, infine, alla richiama classificazione della Questura di Modena, il 15 febbraio scorso è entrato in vigore il decreto del Presidente della Repubblica 5 dicembre 2019, n. 171, (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2020), con il quale è stata rimodulata l'individuazione delle Questure sedi di particolare rilevanza, alle quali, in considerazione delle specifiche esigenze operative e funzionali, sono preposti dirigenti generali di pubblica sicurezza.
  Dette sedi di particolare rilevanza sono indicate dalle Tabelle A e B, allegate al provvedimento, tra le quali, al momento non rientra la città di Modena.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

penuria di manodopera

formazione professionale

formazione sul posto di lavoro