ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00645

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 56 del 04/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: D'ALESSANDRO CAMILLO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/10/2018
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/11/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/10/2018

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 02/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00645
presentato da
D'ALESSANDRO Camillo
testo di
Giovedì 4 ottobre 2018, seduta n. 56

   D'ALESSANDRO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   il 2 ottobre 2018 l'euro è scivolato al livello più basso delle ultime 5 settimane, perdendo circa mezzo punto percentuale e attestandosi a 1,1525 dollari; contestualmente, il rendimento dei titoli di Stato italiani a dieci anni è salito al 3,401 per cento – il livello più alto dal marzo 2014 – e lo spread, il differenziale fra il rendimento dei titoli di Stato decennali tedeschi e italiani, si è attestato in prossimità della soglia critica dei 300 punti base;

   ad aver contribuito a tali dati allarmanti, se si considera la distruzione di valore che recano all'economia nazionale ad europea, sarebbero anche state, a giudizio di commentatori del settore, le azzardate dichiarazioni rilasciate nella mattinata del medesimo giorno dal responsabile economico della Lega, Claudio Borghi;

   Borghi, che ricopre altresì la carica di presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha infatti convintamente dichiarato alla stampa che l'Italia «con una propria moneta risolverebbe gran parte dei suoi problemi»;

   le parole di Borghi hanno indotto prima il Governo austriaco, che ricopre la presidenza di turno dell'Unione europea, a richiamare l'Italia ai suoi doveri di Paese fondatore dell'euro e, successivamente, anche il premier Conte ad intervenire per tranquillizzare i mercati, sostenendo l'irrinunciabilità per l'Italia della moneta unica;

   il premier Conte ha inoltre aggiunto che qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica dell'esecutivo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di governo;

   la tempesta finanziaria e politica del 2 ottobre 2018 ha indotto lo stesso Borghi a intervenire in un secondo momento al fine di precisare che non esisterebbe un piano di uscita dalla moneta, sottolineando anche lui che tale ipotesi non fa parte del programma di Governo;

   le prime dichiarazioni di Borghi hanno in ogni caso avuto, secondo l'interrogante, un pesante effetto sui mercati, avendo riacceso (con prepotenza il dibattito sull'uscita dell'Italia dall'euro, in un momento particolarmente delicato per il nostro Paese, in ragione sia delle turbolenze finanziarie cui si è da mesi sottoposti, sia dello scontro in atto tra il Governo e le istituzioni europee nella definizione della prossima manovra economica;

   l'incremento della percezione del rischio-Paese, dovuta anche a dichiarazioni del tenore di quella di Borghi, starebbero determinando per l'interrogante una distruzione di ricchezza imponente per l'economia nazionale, a causa delle forti variabilità dei corsi azionari e del mercato obbligazionario dei titoli di Stato e del conseguente aggravio in termini di interessi sui titoli di debito pubblico;

   il Governo sembra però non avvertire la necessità di arginare ex ante il rilascio di dichiarazioni di tale portata, in particolare da parte di chi ricopre ruoli istituzionali di peso, che recano danni consistenti alle finanze pubbliche; risulta invece essenziale, piuttosto che tranquillizzare i mercati soltanto ex post quando diventa impossibile evitare le conseguenze economiche di simili crisi di fiducia, preservare con serietà il risparmio degli italiani –:

   come il Presidente del Consiglio e il Ministro interrogato intendano in ogni caso intervenire, per quanto di competenza, per assicurare la necessaria prudenza nell'esercizio della libera opinione da parte di chi ricopre cariche istituzionali e rappresenta altresì la maggioranza governativa, al fine di preservare la stabilità del sistema finanziario nazionale e la tutela del risparmio ed evitare che imprudenti dichiarazioni rechino danni alla finanza pubblica.
(5-00645)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

istituzione dell'Unione europea

conseguenza economica

buono del Tesoro