ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00640

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 56 del 04/10/2018
Firmatari
Primo firmatario: LUCCHINI ELENA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 04/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/10/2018
Stato iter:
14/02/2019
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/02/2019
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 14/02/2019
Resoconto LUCCHINI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/10/2018

DISCUSSIONE IL 14/02/2019

SVOLTO IL 14/02/2019

CONCLUSO IL 14/02/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00640
presentato da
LUCCHINI Elena
testo di
Giovedì 4 ottobre 2018, seduta n. 56

   LUCCHINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel 2006 il comune di Pavia aveva chiesto alla proprietà delle strutture industriali nell'ex area Necchi la bonifica di tutto l'amianto presente nell'area che si estende per 174 mila metri quadrati a ridosso di via Rismondo; si tratta della rimozione e dello smaltimento di circa 20 mila metri quadrati di amianto che compongono gran parte delle coperture dei capannoni e delle tubature coibentate delle vecchie strutture industriali; i lavori avrebbero dovuto essere completati dalla proprietà del sito industriale entro il 2011; dai media si apprende che nel sito sono inoltre presenti rifiuti di dubbia natura, probabilmente nocivi, e lastre di Eternit abbandonate, in evidente stato di degrado;

   il 10 marzo 2011 sono intervenute due unità dei vigili del fuoco, a seguito del crollo di un manufatto edilizio con strutture in cemento armato composto da quattro piani fuori terra, in evidente stato di abbandono da molti anni, situato nel mezzo di un più ampio complesso anch'esso in cemento armato e completamente abbandonato; nel sito industriale è presente anche una ciminiera, limitrofa all'adiacente questura locale, alta circa 45 metri con preoccupanti lesioni nella parte più alta che ne compromettono la stabilità globale; in questa precaria situazione, si corre il rischio di un pericoloso effetto domino nel crollo degli edifici che potrebbero generare una grande nube di polvere contenenti sostanze altamente cancerogene; inoltre, nonostante i pericoli imminenti di crollo della ciminiera abbiano richiesto il transennamento dell'area, dal 2011 non risultano effettuate verifiche statiche e lavori di messa in sicurezza del manufatto a tutela della pubblica e privata incolumità;

   nel corso dell'anno 2013, Arpa Lombardia ha effettuato importanti campagne di monitoraggio per studiare il plume di contaminazione che interessa la falda sottostante il contesto urbano della città di Pavia, riscontrando solventi, clorurati e tetracloroetilene in valori molto al di sopra di quelli consentiti, ad una profondità compresa tra 5 e 20 metri; non risultano effettuate indagini dell'Arpa Lombardia all'interno dell'area dello stabilimento;

   nel maggio 2014 è stata previsto un piano per la sicurezza dell'ambiente esterno, con lavori di bonifica dei manufatti contenenti amianto a matrice compatta, e confinamento di manufatti contenenti amianto a matrice friabile presso l'ex area Necchi, la cui proprietà è più volte cambiata nel corso degli anni; lo scopo è stato la limitazione del danno ambientale già molto esteso, come emerge dai rapporti di prova riguardanti i terreni prelevati nello strato superficiale (0-30 centimetri) nell'area di Via Rismondo 68;

   le attività di bonifica o messa in sicurezza dell'amianto presente non risultano ancora avviate, con grave sconcerto e preoccupazione dei cittadini interessati –:

   se il Ministro interrogato intenda adottare ogni iniziativa di competenza per verificare le problematiche ambientali emergenti nell'area ex Necchi di Pavia, anche disponendo apposite ispezioni e analisi da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente e dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale allo scopo di garantire la sicurezza ambientale e prevenire eventuali danni per la salute dei cittadini.
(5-00640)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 febbraio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00640

  Con riferimento alle questioni poste, si ritiene opportuno evidenziare in via preliminare che, ai sensi dell'articolo 1 del decreto ministeriale n. 101 del 18 marzo 2003, recante «Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93», le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano procedono all'effettuazione della mappatura e trasmettono entro il 30 giugno di ogni anno i dati al Ministero dell'ambiente, che ha il compito di raccolta e gestione di tali dati.
  A tal fine, il Ministero dell'ambiente ha predisposto uno strumento informatico che contiene circa 86.000 siti interessati dalla presenza di amianto. Dal 2018 è entrato, inoltre, in funzione il nuovo sistema informativo «Infoamianto PA». La piattaforma informatica Infoamianto PA risponde alla necessità di standardizzare le modalità di acquisizione dei dati relativi alla presenza di amianto negli edifici pubblici, ovvero di uniformare il modello di rilevamento delle informazioni e di ottimizzarne le modalità di reperimento, in una logica di immediatezza.
  Infoamianto PA consente, inoltre, la gestione «multiutente» di accesso al sistema, permettendo la creazione di ulteriori profili utente (ad esempio i comuni), abilitati all'accesso tramite credenziali per reinserimento dei dati, assegnando a tali utenti i siti contaminati di competenza.
  Una volta terminata la raccolta dati, sarà cura della regione validare e inserire gli stessi nella piattaforma Infoamianto PA. La validazione e l'immissione dei dati nel sistema può essere, pertanto, effettuata soltanto dai soggetti responsabili dell'acquisizione degli stessi, atteso che la validazione avviene attraverso la trasmissione del report prodotto automaticamente dal sistema al termine della procedura di inserimento.
  Fermo restando quanto appena detto, occorre evidenziare, con specifico riferimento al caso in esame, che, da verifiche effettuate sul predetto sistema, non risulta che la Regione Lombardia nell'ultimo aggiornamento della mappatura (dati trasmessi nel 2014) abbia inserito tra i siti contaminati da amianto l'area ex Necchi.
  Ad ogni modo, sulla base delle informazioni acquisite dalla suddetta Amministrazione regionale, risulta che le attività di ARPA Lombardia, nell'ambito del progetto Piume, e svolte su richiesta e a supporto della Provincia di Pavia tramite la realizzazione di campionamenti di controllo nel sito in questione, siano state effettuate tra il giugno 2013 e l'aprile del 2016.
  Inoltre, il 16 marzo 2017 il Dipartimento ARPA di Pavia-Lodi ha effettuato, con tutti gli Enti territorialmente competenti (Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Pavia e ATS Pavia), su richiesta della Provincia, un ulteriore sopralluogo nell'area, al fine di verificare lo stato dei luoghi.
  Successivamente la Provincia di Pavia, con ordinanza n. 50 del 15 maggio 2017, ha individuato le società Necchi S.p.A., Necchi Compressori S.p.A., Necchi Macchine per Cucite S.r.l. e Fonderia Necchi Pesaro S.r.l. quali soggetti responsabili della contaminazione e ordinato a Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione e alla società Necchi Compressori di provvedere ai sensi e nei termini di cui al Titolo V, parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006, relativo alla bonifica di siti contaminati.
  Sempre secondo quanto riferito dalla Regione Lombardia, il comune di Pavia, a seguito di comunicazione di AST Pavia del 13 aprile 2017, con la quale si richiedeva l'adozione di formali provvedimenti al fine di salvaguardare la pubblica incolumità e la salute pubblica da pericoli derivanti dall'esposizione all'amianto, con ordinanza sindacale n. 39505 del 18 maggio 2017 ha chiesto alla società S.I.C. S.r.l., proprietaria dell'area, di impedire l'accesso al sito con idonea recinzione e chiusura dei varchi nonché di procedere con la messa in sicurezza dell'area attraverso la bonifica dei rifiuti sparsi sul suolo, con particolare riferimento a sacchi presumibilmente contenenti amianto.
  Alla luce delle informazioni esposte e sulla base degli elementi acquisiti, si rassicura che il Ministero dell'ambiente, nell'esercizio delle proprie funzioni di monitoraggio e vigilanza, seguirà l'evoluzione della situazione in argomento mediante l'interlocuzione con gli Enti territoriali competenti, anche avvalendosi, qualora necessario, del Nucleo Operativo Ecologico dell'Arma dei Carabinieri, al fine di garantire la tutela dell'ambiente e della salute pubblica.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

struttura industriale

rischio sanitario