ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00567

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 52 del 28/09/2018
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/01104
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IANARO ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
SPORTIELLO GILDA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
SAPIA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
D'ARRANDO CELESTE MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
VOLPI LEDA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
BOLOGNA FABIOLA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
MAMMI' STEFANIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
TRIZZINO GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
TROIANO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
LAPIA MARA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
PROVENZA NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
NAPPI SILVANA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018
MENGA ROSA MOVIMENTO 5 STELLE 28/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/09/2018
Stato iter:
22/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2018
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 22/11/2018
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/09/2018

DISCUSSIONE IL 22/11/2018

SVOLTO IL 22/11/2018

CONCLUSO IL 22/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00567
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Venerdì 28 settembre 2018, seduta n. 52

   NESCI, SPORTIELLO, SAPIA, LOREFICE, D'ARRANDO, LEDA VOLPI, BOLOGNA, MAMMÌ, TRIZZINO, TROIANO, LAPIA, PROVENZA, NAPPI, MENGA e IANARO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   sulla testata online 21righe.it è apparso, il 7 gennaio 2017, un dispaccio dell'Ansa relativo alla vicenda della morte della trentasettenne Tiziana Lombardo, avvenuta a Vibo Valentia il 5 gennaio dello stesso anno dopo aver dato alla luce la propria figlia G;

   nel dispaccio in predicato si fa riferimento alla notificazione di 10 avvisi di garanzia da parte della squadra mobile della polizia di Stato di Vibo Valentia ad «altrettanti medici dell'ospedale cittadino nell'ambito delle indagini sulla morte della» donna;

   ivi si legge che i «provvedimenti, emessi dal pm Claudia Colucci, riguardano sanitari in servizio nel reparto di Ginecologia dell'ospedale Jazzolino che hanno avuto in cura la donna», con la correlata «possibilità di nominare i propri periti in vista dell'esame autoptico» dell’«anatomopatologa Katiuscia Bisogni», con la partecipazione dei «consulenti nominati dall'Azienda sanitaria provinciale»;

   nello specifico l'ipotesi di reato è per tutti i coinvolti di omicidio colposo;

   il suddetto dispaccio di agenzia nomina i destinatari dei riferiti provvedimenti, cioè «il primario Oscar Cervadoro» e i «medici Salvatore Falcone, Vincenzo Mangialavori, Rocco Fiasché, Marianna Carnovale, Pasquale De Bartolis, Gianfranco Marataro, Daniela Fusca, Tommaso Sirgiovanni e Antonella D'Alessandro»;

   «la causa del decesso — prosegue l'inteso resoconto di Ansa — sarebbe dovuta ad una copiosa emorragia»;

   «il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin — ivi aggiunto — ha nominato, una task force per verificare le procedure di quanto accaduto nell'ospedale vibonese»;

   nell'interrogazione a, risposta in Commissione n. 5-05490 del 30 aprile 2015, l'interrogante aveva già posto, ricordando la carenza di personale nel punto nascita dell'ospedale di Vibo Valentia e preoccupanti episodi di cronaca, la questione del reale livello di sicurezza di tutte le strutture in cui si può partorire in Calabria, chiedendone la verifica per il tramite del commissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria;

   in seguito l'interrogante ha formalmente chiesto, nell'autunno del 2017, al direttore generale facente funzioni del dipartimento della regione Calabria Tutela della salute di attivare la commissione aziendale di controllo e all'ispettorato del lavoro di Vibo Valentia di verificare se in quel reparto fosse rispettata la normativa sui turni e i riposi obbligatori, indirizzandone una copia al procuratore della Repubblica, al Presidente della regione della Calabria e al commissario governativo alla sanità;

   oltretutto, in ordine ai requisiti del punto nascita dell'ospedale di Vibo Valentia, ad oggi senza primario effettivo per causa di valutazioni errate nella relativa procedura concorsuale, l'interrogante — che peraltro ha reso note le intese anomalie intraprocedimentali, infine riconosciute dall'Asp di Vibo Valentia — sul finire del 2017 ha compiuto una visita nell'unità operativa in predicato, accertando diverse criticità e poi partitamente esponendole –:

   di quali precise informazioni disponga in relazione agli esiti degli accertamenti disposti a seguito del decesso della signora Lombardo, se li reputi esaustivi e se non ritenga di doverne disporre di ulteriori, anche per accertare le attuali condizioni di sicurezza del punto nascita di Vibo Valentia.
(5-00567)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 22 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00567

  In merito a quanto richiesto nell'interrogazione parlamentare in esame, si segnala che, a seguito del decesso della paziente di 33 anni, avvenuto presso l'Ospedale «G. Jazzolino» di Vibo Valentia nel gennaio 2017, il Ministero della salute ha avviato un confronto con la Regione Calabria ai fini della verifica degli eventi intercorsi.
  Nel corso delle interlocuzioni avute, la Regione ha comunicato, il 15 febbraio 2017, di aver condotto un «audit» clinico, volto alla comprensione delle dinamiche e delle cause dell'evento, al quale hanno partecipato tutti i professionisti coinvolti nell'assistenza alla paziente deceduta.
  Il 23 febbraio 2017, questo Ministero, a fronte del carente riscontro fornito dalla Regione, ha ritenuto di dover ulteriormente approfondire la tematica, chiedendo l'insieme della documentazione riferita all'assistenza prestata alla paziente, a partire dal verbale di pronto soccorso e fino alla cartella clinica relativa al ricovero della paziente presso la Unità Operativa Complessa di Ginecologia dell'Ospedale «G. Jazzolino».
  Tale documentazione è pervenuta con nota del 7 marzo 2017; tuttavia, a seguito di ulteriori valutazioni e vista la delicatezza della materia, il Ministero della salute ha ritenuto di dover trasmettere l'intero fascicolo alla Procura della Repubblica, quale adempimento conclusivo dell'iter di propria competenza.
  Agli atti dei competenti uffici del Ministero non vi è, dunque, alcun provvedimento di nomina di una specifica «task force», essendovi stata — come si è visto – solo un'attività istruttoria, condotta sulla documentazione acquisita dalla Regione Calabria, dall'analisi della quale è emersa l'opportunità della trasmissione all'autorità giudiziaria.
  In relazione alla funzionalità del Punto Nascita dell'Ospedale «G. Jazzolino», si forniscono i seguenti elementi informativi, di cui è in possesso il Ministero della salute.
  L'Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale «G. Jazzolino» è una struttura definita, in base all'Accordo Stato-Regioni del 6 dicembre 2010, Punto Nascita di I Livello (Spoke) con 20 posti letto di ostetricia e ginecologia e 8 posti letto di pediatria.
  Nel Punto Nascita viene svolta anche attività ambulatoriale ostetrico/ginecologica.
  L'hub di riferimento del Punto Nascita in questione è l'Azienda Ospedaliera «Pugliese Ciaccio» di Catanzaro, provvista di Unità di Terapia Intensiva Neonatale.
  Secondo i dati riguardanti le Schede di Dimissione Ospedaliera, i volumi di attività del Punto Nascita nel 2016 e 2017 si sono mantenuti costanti a 845 dimissioni per parto.
  I dati relativi alla percentuale di tagli cesarei in questa struttura evidenziano un alto tasso di «cesarizzazione» rispetto alla media italiana, sebbene il «trend» dal 2016 al 2017 sia in calo, indicando un'evidente maggiore attenzione all'appropriatezza del ricorso al parto con taglio cesareo.
  Questi i dati relativi ai Tagli Cesarei:
   anno 2016: 46.9 per cento di TC rispetto alla media nazionale dello stesso anno, che si attesta al 33.6 per cento;
   anno 2017: 40 per cento di TC rispetto alla media nazionale dello stesso anno, che si attesta al 32.3 per cento.

  L'organico dell'U.O. di Ostetricia e Ginecologia è composto da 11 specialisti in ginecologia/ostetricia e da 14 ostetriche; l'U.O. di anestesiologia è composto da 9 anestesisti, l'U.O. di pediatria è composta da 7 medici.
  È presente la guardia attiva h.24 di anestesiologia e pediatria/neonatologia, oltre che di ginecologia/ostetricia.
  Peraltro, si precisa che le attività del percorso nascita, al pari delle altre attività ospedaliere, sono ordinariamente monitorate sul piano qualitativo e quantitativo attraverso specifiche procedure, nonché sottoposte ad ulteriori azioni di monitoraggio da parte del Comitato percorso nascita nazionale.
  Ciò detto in relazione allo specifico quesito rivolto, desidero far presente che il triste episodio che forma oggetto della presente interrogazione, indipendentemente dall'esito delle indagini – in relazione alle quali si è doverosamente interrotta ogni ulteriore attività ispettiva del Ministero — induce comunque ad assegnare alle condizioni del punto nascita di Vibo Valentia, anche in considerazione di altri gravi episodi avvenuti in passato, la massima attenzione da parte di questo Governo, che, per altro verso, sta già esercitando – come si è avuto modo di illustrare in altre sedute di sindacato ispettivo – una più penetrante e generale verifica dei livelli essenziali di assistenza nella Regione Calabria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

inchiesta giudiziaria

procedura penale