ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00546

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 50 del 26/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: ALEMANNO MARIA SOAVE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 26/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/09/2018
Stato iter:
27/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/09/2018
Resoconto ALEMANNO MARIA SOAVE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/09/2018
Resoconto GALLI DARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 27/09/2018
Resoconto ALEMANNO MARIA SOAVE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/09/2018

SVOLTO IL 27/09/2018

CONCLUSO IL 27/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00546
presentato da
ALEMANNO Maria Soave
testo di
Mercoledì 26 settembre 2018, seduta n. 50

   ALEMANNO e VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   dopo anni di dibattito a cavallo tra il 2017 e 2018 in Italia è stata introdotta una politica di sostegno per il Sud con l'obiettivo di rafforzare la performance dell'economia del Mezzogiorno con una serie di interventi, quali l'approvazione dei due «Decreti Mezzogiorno», uno dei quali prevede l'istituzione delle zone economiche speciali;

   in tal senso, il decreto-legge 20 giugno 2011, n. 91, «Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno», cosiddetto «Decreto Mezzogiorno» (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123) recante «Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno» ha previsto, all'articolo 4: «Al fine di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l'insediamento di nuove imprese in dette aree, sono disciplinate le procedure, le condizioni e le modalità per l'istituzione di una Zona economica speciale, di seguito denominata “ZES”»;

   gli articoli 4 e 5 del decreto sono appunto dedicati alla istituzione delle zone economiche speciali;

   l'istituzione di una zona economica speciale, come sottolinea l'articolo 4, comma 1, porta come conseguenza principale la possibilità per le imprese di sfruttare importanti benefìci inerenti alle semplificazioni amministrative che consentano lo sviluppo di imprese già insediate e che si insedieranno, attraendo anche investimenti esteri;

   molte delle zone economiche speciali individuate, hanno al loro interno la presenza di Consorzi per lo sviluppo industriale (Asi), che saranno ovviamente coinvolti dalle misure sopracitate previste dall'istituzione delle zone economiche speciali. I Consorzi sono a loro volta controllati dalle regioni, che sono tenute in caso di gravi e persistenti irregolarità di gestione, a sciogliere gli stessi e a nominare un commissario;

   nel caso della regione Puglia, il 2 agosto 2018 è stato approvato con delibera di giunta n. 1442 il piano di sviluppo strategico per la costituzione delle zone economiche speciali «Adriatica» e «Jonica», con le relative perimetrazioni delle aree interessate;

   nella suddetta regione ci sono numerosi casi di mancata realizzazione di servizi primari (come opere fognarie e idriche) da parte dei Consorzi di sviluppo industriale –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere per sostenere l'opportunità di sviluppo d'impresa e di competitività che le zone economiche speciali rappresenteranno per i territori prescelti.
(5-00546)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 27 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00546

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti rappresentando quanto segue.
  Il Governo attribuisce profonda attenzione al tema delle zone economiche speciali nell'ambito delle importanti scelte strategiche e delle riforme economiche che sono poste in essere attualmente nel nostro Paese, al fine di favorire la crescita economica delle aree che verranno identificate come tra le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese.
  Si condivide essenzialmente la strategicità di creare le Zes nelle aree logistiche ed industriali in connessione funzionale con i porti italiani di rilevanza internazionale: in tutti i Paesi in cui sono state realizzate, la rilevanza delle Zes nell'ambito della crescita commerciale ed economica è dipesa anche dalle oggettive connessioni esistenti con il settore dei trasporti, ed in particolare con il settore portuale e con quello dei centri logistici terrestri, nonché con l'intermodalità.
  Sul fronte della sponda sud del Mediterraneo, l'Italia ed il Mezzogiorno in particolare, devono fare i conti con l'aumento della competitività dei porti dei Paesi del Nord Africa, che si sono soprattutto basati, nel corso degli ultimi dieci anni, sull'implementazione di un numero sempre maggiore di zone franche e di Zes, nelle immediate aree retro-portuali, che consentono l'insediamento di imprese in virtù di generose agevolazioni di carattere fiscale.
  La fortuna delle Zes come strumenti di accelerazione economica, tuttavia, non risiede esclusivamente su incentivi di carattere doganale e fiscale, bensì su ulteriori agevolazioni che sono altrettanto e forse più importanti ad attrarre gli investimenti esteri. Rilevano, in particolare, le agevolazioni infrastrutturali, finanziarie e dei servizi e le agevolazioni amministrative o semplificazioni.
  È su queste misure che vogliamo concentrare l'attenzione nell'intraprendere il percorso di creazione delle Zes, in particolare nelle regioni del Sud Italia.
  Come evidenziato dagli onorevoli interroganti, il decreto-legge Mezzogiorno, approvato definitamente dalla Camera dei deputati ad agosto dello scorso anno, ha introdotto, per la prima volta, un quadro normativo organico in merito alla possibilità di istituire, anche nel nostro Paese, le zone economiche speciali.
  Il provvedimento ha permesso di avviare un percorso che ha comportato la successiva predisposizione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 12 del 25 gennaio 2018, recante «Regolamento di istituzione di Zone economiche speciali».
  A seguire, l'11 maggio 2018, con due distinti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, sono state istituite le zone economiche speciali nella regione Campania e nella regione Calabria.
  La richiesta di istituzione della Zes Ionica (interregionale) Puglia-Basilicata, corredata dal Piano di sviluppo, così come richiamato dagli onorevoli interroganti, dal 10 settembre scorso è all'esame degli uffici del Ministro per il sud e, al fine di acquisire il formale concerto, è stata trasmessa al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Per la parte di propria competenza, il Ministro per il sud ha avviato un dialogo costante con le Regioni, che hanno presentato o che stanno per presentare delle proposte di istituzione delle Zes, questo al fine di garantire che siano messe in atto strategie di sviluppo del tessuto imprenditoriale coinvolto nella zona economica.
  Si segnala, inoltre, che è in fase di definizione la costituzione del Comitato di indirizzo delle zone economiche speciali della regione Campania e della regione Calabria con la nomina dei rappresentanti delle Amministrazioni interessate.
  Tale Comitato sarà presto operativo al fine di assicurare lo svolgimento di attività amministrative necessarie a garantire l'insediamento di nuove imprese e la piena operatività delle imprese nella zona economica speciale.
  Infine, riferisco che presso gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria del Ministero dell'economia e delle finanze sono in corso gli approfondimenti tecnici finalizzati a dare attuazione alle misure sollecitate dagli Onorevoli interroganti, compatibilmente con i vincoli di natura costituzionale e comunitaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

crescita dell'impresa

regione economica

investimento all'estero