Legislatura: 18Seduta di annuncio: 47 del 19/09/2018
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 19/09/2018 SCALFAROTTO IVAN PARTITO DEMOCRATICO 19/09/2018
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 19/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 20/09/2018 Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 20/09/2018 Resoconto PICCHI GUGLIELMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 20/09/2018 Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 20/09/2018
SVOLTO IL 20/09/2018
CONCLUSO IL 20/09/2018
QUARTAPELLE PROCOPIO, FASSINO e SCALFAROTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
il 4 marzo 2018, Sergej Skripal, ex agente del servizio segreto militare russo, e sua figlia, sono stati avvelenati a Salisbury, in Inghilterra, il Governo inglese ha da subito denunciato la colpevolezza della Russia per il tentato omicidio, che avrebbe ordinato l'attacco utilizzando un particolare gas nervino di fabbricazione militare russa;
dopo il caso Skripal la reazione contro Mosca è stata forte e corale da parte della comunità internazionale europea ed occidentale. Stati Uniti, Italia, Francia, Germania e altri Paesi hanno avallato la decisione di Londra di espellere alcuni membri delle ambasciate russe che, secondo il controspionaggio, sfruttavano le coperture legali garantite dal diritto internazionale al corpo diplomatico per compiere attività clandestine di spionaggio. In totale 150 funzionari russi di questo genere sono stati espulsi da più di venti Paesi europei e nordamericani, creando una reazione simmetrica russa;
successivamente, gli inquirenti britannici avrebbero identificato i presunti responsabili dell'avvelenamento di Skripal e della figlia, che sarebbero dipendenti dei servizi militari russi GRU;
Francia, Germania, Stati Uniti e Canada, in una dichiarazione congiunta arrivata dopo che i rispetti leader si sono incontrati alle Nazioni Unite per discutere della questione e del presunto coinvolgimento di Mosca, hanno appoggiato le conclusioni di Londra sui sospetti del «caso Skripal» e hanno concordato con il Regno Unito che sia «altamente probabile» che l'avvelenamento sia stato autorizzato a livello governativo;
dal fronte compatto del gruppo dei Paesi del G7, mancano, dunque, il Giappone e l'Italia che, però, all'epoca dei fatti aveva invece sostenuto l'Inghilterra, anche con il richiamo dell'ambasciatore italiano da Mosca –:
quali siano le ragioni per cui l'Italia non abbia aderito alla dichiarazione congiunta degli altri Paesi del G7 in merito alla vicenda Skripal.
(5-00489)
L'Italia ha espresso fin dall'inizio la propria piena solidarietà al Regno Unito in merito al caso dell'avvelenamento di Sergey Skripal e di sua figlia Yulia con un agente chimico della famiglia dei gas nervini, condannando duramente l'utilizzo di armi chimiche e concordando sulla ricostruzione dell'accaduto effettuata dalle Autorità britanniche.
Tale posizione è stata espressa associandosi ai partner europei e del G7, in particolare nelle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 marzo 2018, a seguito delle quali, come ricordato, vi è stata anche da parte italiana l'espulsione di personale russo accreditato in lista diplomatica; nel comunicato dei Ministri degli Esteri del G7 del 16 aprile; e successivamente nel comunicato finale del Vertice di Charlevoix dei leader G7, il 13 giugno scorso.
L'Italia ha altresì sostenuto e continua a sostenere, in ogni occasione e in diversi contesti, in particolare nell'ambito dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, le iniziative volte al rafforzamento del regime di non proliferazione chimica, ivi inclusa l'istituzione di meccanismi di attribuzione delle responsabilità per l'utilizzo di armi chimiche.
In relazione alla dichiarazione del 6 settembre dei leader di Francia, Germania, Canada, Stati Uniti e Regno Unito, pur persistendo l'immutata solidarietà già espressa nei confronti del Regno Unito ed il sostegno al regime di non proliferazione chimica, il formato e le modalità con cui la dichiarazione è stata predisposta hanno influito sulle decisioni adottate.
Come fatto notare dagli interroganti, il formato non era quello del G7, in quanto assente il Giappone, né alcuno di quelli in precedenza utilizzati; rispetto alle modalità, la proposta dei partner è giunta in una fase in cui la valutazione dei nuovi elementi da parte del Governo era ancora in corso. Si è infatti ritenuto necessario disporre di una compiuta ed approfondita valutazione, non compatibile con la tempistica proposta.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):funzionario europeo
controspionaggio
gruppo dei paesi piu' industrializzati