Legislatura: 18Seduta di annuncio: 47 del 19/09/2018
Primo firmatario: BOLDRINI LAURA
Gruppo: LIBERI E UGUALI
Data firma: 19/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI 19/09/2018
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 19/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 20/09/2018 Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI RISPOSTA GOVERNO 20/09/2018 Resoconto PICCHI GUGLIELMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) REPLICA 20/09/2018 Resoconto PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI
DISCUSSIONE IL 20/09/2018
SVOLTO IL 20/09/2018
CONCLUSO IL 20/09/2018
BOLDRINI e PALAZZOTTO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
in Yemen è in corso da tempo una guerra devastante che sta distruggendo intere città e uccidendo migliaia di civili;
Amnesty International denuncia il fatto che diversi Paesi vendono armi alla coalizione saudita, che è una degli attori del conflitto, e che tra questi Paesi ci sarebbe anche l'Italia;
la legge 9 luglio 1990, n. 185, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento vieta la vendita di armamenti a Paesi che sono in guerra in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite e ostacola le cosiddette «triangolazioni». Inoltre, su questi temi il Parlamento italiano è intervenuto nuovamente con la ratifica, avvenuta nella scorsa legislatura con legge 4 ottobre 2013, n. 118, del Trattato di New York del 2013 sul commercio delle armi, adottato a New York dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 2 aprile 2013;
nonostante questo, risulta che la vendita di armi, soprattutto di bombe, prodotte dalla Rwm Italia spa, dall'Italia all'Arabia Saudita continua ad essere autorizzata dal Governo –:
quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di fermare questo traffico, considerato che le autorizzazioni concesse finora, ad avviso degli interroganti, sono in contrasto con quanto disposto dalla citata legge n. 185 del 1990.
(5-00487)
L'Italia segue con preoccupazione la situazione nello Yemen e rimane impegnata in seno all'Unione Europea ed in altri fori internazionali, tra cui le Nazioni Unite, per una soluzione politica alla crisi e per prevenire l'aggravarsi della già delicata situazione umanitaria nel Paese. Sosteniamo gli sforzi dell'inviato Speciale delle Nazioni Unite, Griffiths e contribuiamo, anche nel quadro di un esercizio di dialogo condotto assieme a Francia, Germania, Regno Unito, SEAE ed Iran, a individuare possibili piattaforme di compromesso da proporre alle parti.
Lo Yemen è sotto embargo armi. L'Italia non fornisce quindi materiali d'armamento al Paese.
Nei confronti dell'Arabia Saudita non esistono embarghi o altre forme di restrizione internazionale al commercio di alcun tipo.
Il processo autorizzativo delle licenze di esportazione di materiale d'armamento è notoriamente rigoroso, nel rispetto della normativa italiana ed internazionale, con un esame caso per caso delle istanze societarie. Esso inizia con le trattative contrattuali, cui concorre in prima battuta il Ministero della difesa con un approfondito ed articolato esame di merito, ed è seguito, prima dell'eventuale firma del provvedimento amministrativo, dal concerto interministeriale nel Comitato Consultivo ex legge n. 185 del 1990, presieduto dall'Autorità Nazionale – UAMA, ove siedono anche i Ministeri della difesa, economia e finanze – Agenzia delle dogane e dei monopoli, interno, sviluppo economico ed ambiente.
Nel 2017 e nei primi otto mesi del 2018, con l'eccezione di una licenza all'esportazione nel 2017 di 435.000 euro di componentistica legata a precedenti contratti, la RWM Italia non ha avuto alcuna – ripeto alcuna – licenza di esportazione per l'Arabia Saudita.
Lo stesso valore complessivo delle licenze di esportazione di materiali d'armamento italiano all'Arabia Saudita ha subito una fortissima contrazione, passando da 427 milioni di euro del 2016 a 9 milioni – ripeto 9 milioni – al 31 agosto del 2018.
Tutte le licenze sinora concesse sono legittime, essendo state adottate seguendo il dettato e le procedure stabilite dalla normativa nazionale ed internazionale.
Il Governo italiano continuerà a dare il proprio sempre attivo contributo, nei competenti fori internazionali, alla lotta ai traffici di armi in generale, ed in particolare nei teatri di crisi regionale.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):commercio di armi
vendita
politica delle importazioni