ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00472

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: SOVERINI SERSE
Gruppo: MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Data firma: 18/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOCCAFONDI GABRIELE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA 18/09/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 18/09/2018
Stato iter:
19/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/09/2018
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
 
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2018
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 19/09/2018
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/09/2018

SVOLTO IL 19/09/2018

CONCLUSO IL 19/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00472
presentato da
SOVERINI Serse
testo di
Martedì 18 settembre 2018, seduta n. 46

   SOVERINI e TOCCAFONDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il 22 giugno 2018, senza alcun preavviso e motivazione, la multinazionale belga Bekaert Group che ha rilevato da Pirelli il gruppo di cui fa parte lo stabilimento di Figline Valdarno (FI), dove lavorano 318 dipendenti a cui si sommano più di 150 lavoratori dell'indotto, ha comunicato la chiusura immediata dello stabilimento fiorentino per cessazione attività;

   adesso lo stabilimento di Figline Valdarno è stato occupato dai lavoratori, dopo che la dirigenza ha comunicato la chiusura della fabbrica entro 75 giorni, facendo partire le lettere di licenziamento per tutti i 318 dipendenti;

   quando fu ceduto nel 2014 il sito produttivo, dalla società belga Bekaert Group che lo rilevò da Pirelli, il gruppo steel cord dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici di cui fa parte lo stabilimento di Figline Valdarno, furono date garanzie in merito alla produzione e in merito ai livelli occupazionali;

   l'annuncio della chiusura arriva dopo che alcuni giorni prima era stato raggiunto e firmato l'accordo sul premio di risultato per i lavoratori del sito e senza che mai ci fosse stato un avviso di crisi da parte della direzione aziendale;

   una decisione la cui motivazione è tutta da verificare se confermato quanto sta emergendo, ovvero che la chiusura sarebbe da addebitare ai costi strutturali notevolmente superiori rispetto a quelli degli altri stabilimenti di rinforzi in acciaio per pneumatici;

   l'età media dei lavoratori risulta essere di 50 anni: troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni e acquisire nuove competenze;

   il Vicepresidente del Consiglio, nonché Ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, il 23 giugno 2018, pur trovandosi a pochi chilometri dallo stabilimento occupato, non ha avuto modo di fermarsi ed informarsi direttamente dai lavoratori sulle reali problematiche dello stabilimento fiorentino –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative urgenti intenda adottare per affrontare la vicenda e chiarire gli esiti delle interlocuzioni con la proprietà della società Bekaert Group.
(5-00472)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 19 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00472

  In merito all'interrogazione dell'On. le Soverini relativa alla vicenda della Bekaert Group, stabilimento di Figline Valdarno (FI), si comunica quanto segue.
  La questione è oggetto di una risoluzione del Consiglio Comunale di Firenze del 25 giugno 2018 avente ad oggetto «Solidarietà ai lavoratori della Bekaert», con cui si è invitata l'azienda a riconsiderare le scelte annunciate e a ritirare la procedura di chiusura dell'attività ed il Ministero ad attivarsi per la salvaguardia dei posti di lavoro.
  L'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Firenze già nel 2013 ha esperito un sopralluogo ispettivo presso lo stabilimento della Pirelli di Figline Valdarno ove operava la Società PIRELLI STEELCORD SRL. L'Amministratore delegato presente all'atto precisò che la Società aveva l'intenzione di esternalizzare la produzione dello steel cord e che di tale circostanza erano a conoscenza le rappresentanze sindacali aziendali e territoriali.
  Nel mese di settembre 2015 è stato riaperto un tavolo sindacale, presso il MISE, finalizzato a definire un nuovo piano industriale per il sito produttivo ed è stato condiviso con le organizzazioni sindacali il nuovo piano investimenti (6.5 milioni di euro) per il biennio 2016-2017 nonché la necessità di un allineamento di tutta la manodopera, operaia e impiegatizia, concordando con il sindacato di ricorrere alla Cassa Integrazione Straordinaria con decorrenza 25 gennaio 2016 per 12 mesi. La CIGS è stata aperta per la totalità dei dipendenti – 376 lavoratori – con sospensione a zero ore e con riduzione dell'orario di lavoro compatibilmente con le esigenze tecnico produttive; alla sua conclusione la CIGS ha effettivamente interessato 292 lavoratori. Sull'istanza di CIGS per riorganizzazione/conversione aziendale, pervenuta dalla Società BEKAERT FIGLINE SPA per il periodo dal 25 gennaio 2016 al 24 gennaio 2017 per la totalità dei 376 lavoratori, l'ispettorato Territoriale del Lavoro ha effettuato, ad aprile 2017, un accesso ispettivo ed ha espresso parere favorevole.
  Nel corso della Cigs è stato attuato un programma di riqualificazione e ricollocazione di molti lavoratori e in parallelo un piano di gestione degli esuberi. A supporto della richiesta di utilizzo della Cassa Integrazione straordinaria la Bekaert presentava un nuovo Piano Industriale per lo sviluppo, l'efficientamento e la maggior competitività del sito di Figline. Diversi sono stati gli incontri sia presso l'Unità di crisi della regione Toscana sia presso il Mi.S.E. per monitorare lo stato di attuazione del suddetto Piano Industriale. In questi incontri la Società ha sempre confermato la strategicità del sito di Figline, i livelli occupazionali, gli investimenti in R.&D, lo sviluppo di nuovi progetti. Inaspettata quindi è stata l'apertura della procedura di licenziamenti collettivi per «prossima e definitiva cessazione di ogni attività svolta nel sito di Figline» per delocalizzare in Romania, senza alcun preventivo confronto e senza alcuna spiegazione sulle vere ragioni che hanno indotto la proprietà ad un atto così grave.
  Tale improvvisa decisione è stata oggetto di un nuovo confronto tenutosi al Ministero dello sviluppo economico, il 27 giugno 2018, al quale hanno partecipano i rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali nonché le organizzazioni sindacali, ma non i rappresentanti della Bekaert.
  Durante la riunione è stata ribadita sia la gravità della decisione, valutata intollerabile per le famiglie coinvolte e dannosa per l'economia del territorio, sia i modi in cui la decisione stessa era stata presa. Il Ministro dello sviluppo economico, di conseguenza, ha chiesto con forza la revoca immediata dei licenziamenti e l'avvio di un confronto.
  In data 30 luglio 2018 si è tenuto un ulteriore incontro volto a risolvere le problematiche determinate dalla scelta della Bekaert, al quale hanno partecipato nuovamente i rappresentanti della Società e le rappresentanze sindacali. In tale sede si è data lettura del Piano inviato dalla Società al Ministero dello sviluppo economico che prevedeva che la Società mantenesse il sito toscano attivo proseguendo le attività in esso svolte fino al 31 dicembre 2018; la promozione di progetti di reindustrializzazione presentati da terze parti (purché non concorrenti della Bekaert); la messa a disposizione, in parallelo alle attività di reindustrializzazione, di un sistema di incentivazione all'esodo su base volontaria; l'eventuale proroga dei termini della procedura di licenziamento collettivo sino al 31 gennaio 2019.
  Le Organizzazioni sindacali, invece, chiedevano unitariamente la sospensione della procedura di mobilità.
  I rappresentanti delle Istituzioni hanno appoggiato la proposta dei sindacati, ma i rappresentanti della Società hanno confermato l'indisponibilità ad accogliere la richiesta di sospensione della procedura di mobilità. Venerdì prossimo, 21 settembre, si terrà presso il Mi.S.E. un ulteriore tavolo di discussione della vicenda in argomento.
  Tali fatti dimostrano che il Ministero dello sviluppo economico ha posto la massima attenzione sulla vicenda Bekaert e si sta impegnando per trovare una soluzione, anche agendo in via generale sul fenomeno delle continue delocalizzazioni che affliggono il Paese.
  Si ricorda che, con il Decreto Dignità è stata prevista l'applicazione di forti sanzioni alle imprese che, dopo aver ricevuto contributi pubblici, decidano di delocalizzare e che i proventi ricavati dall'irrogazione delle citate sanzioni verranno assegnati ad un fondo finalizzato al finanziamento dei contratti di sviluppo, ai fini delle riconversioni produttive.
  Non si può non ricordare inoltre che tra le azioni che il Governo sta portando avanti al fine di poter fronteggiare nel migliore dei modi possibili le conseguenze negative derivanti dalle innumerevoli situazioni di crisi aziendale, vi è quella di prevedere, in caso di cessazione delle attività, l'accesso al trattamento straordinario di integrazione salariale per i lavoratori coinvolti. Opportunità, quest'ultima, che era stata eliminata dal Jobs Act.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

licenziamento collettivo

soppressione di posti di lavoro

cessazione d'attivita'