Legislatura: 18Seduta di annuncio: 46 del 18/09/2018
Primo firmatario: TRIPODI MARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma VITO ELIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018 FASCINA MARTA ANTONIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018 FONTANA GREGORIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018 SIRACUSANO MATILDE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018 PEREGO DI CREMNAGO MATTEO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018 RIPANI ELISABETTA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE 18/09/2018
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 18/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 19/09/2018 Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RISPOSTA GOVERNO 19/09/2018 Resoconto TOFALO ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA) REPLICA 19/09/2018 Resoconto TRIPODI MARIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
DISCUSSIONE IL 19/09/2018
SVOLTO IL 19/09/2018
CONCLUSO IL 19/09/2018
MARIA TRIPODI, VITO, FASCINA, GREGORIO FONTANA, SIRACUSANO, PEREGO DI CREMNAGO e RIPANI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
il 22 ottobre 2018 si svolgerà, dinanzi al tribunale arbitrale dell'Aja, la prima udienza sul caso dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone;
il calvario dei fucilieri del reggimento «San Marco» della Marina militare italiana, rientrati in Italia in momenti diversi, è iniziato più di sei anni fa, nel febbraio 2012, quando furono arrestati in India, perché accusati di aver ucciso due pescatori locali, nel corso di una missione antipirateria al largo delle coste del Kerala;
la Corte internazionale dell'Aja dovrà decidere in merito alla giurisdizione sul caso, ovvero se a giudicare il comportamento dei marò debba essere la giustizia indiana o quella italiana. Dal 22 ottobre 2018 le udienze dovrebbero tenersi per una settimana circa, ma per la sentenza si dovrà aspettare, presumibilmente, la primavera del 2019;
Forza Italia è sempre stata al fianco dei due fucilieri della Marina, ha sempre lottato per riportarli a casa, ha sempre creduto che la giurisdizione del caso fosse di competenza italiana, e ha sempre sostenuto la loro innocenza;
anche su espressa sollecitazione di Forza Italia, nei giorni scorsi il Ministro interrogato ha incontrato i due marò, esprimendo la vicinanza del Governo e di tutto il Paese –:
quali concrete iniziative il Governo stia portando avanti per una positiva conclusione della vicenda dei due fucilieri della Marina militare italiana, facendo valere la giurisdizione italiana, nel rispetto delle norme del diritto internazionale.
(5-00466)
Vorrei, in primo luogo, premettere che la tematica oggetto dell'atto in discussione, nonché il quesito posto, non investono profili di stretta competenza del Dicastero e, pertanto, si riferisce anche a nome del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Il Ministro della difesa, sensibile a qualsiasi aspetto che coinvolge il proprio personale, lo scorso 10 settembre ha incontrato separatamente i nostri due marò, per esprimere loro «non solo la vicinanza di questo Governo, ma di tutto il Paese, perché in questi casi occorre che tutte le forze politiche e civili, indistintamente, si mostrino unite e compatte intorno ai nostri due fucilieri di Marina».
È stato un incontro cordiale, a poco più di un mese di distanza dal 22 ottobre, giorno in cui si aprirà davanti ai giudici de L'Aja l'arbitrato per stabilire chi, tra Italia e India, dovrà giudicare i militari.
Nello specifico, il Governo italiano ha, come noto, nominato un collegio della difesa composto da primari avvocati internazionali, esperti di Ministeri e dell'Avvocatura dello Stato. Le richieste italiane al Tribunale Arbitrale sono state elaborate sulla base del Diritto del Mare e del Diritto Internazionale e focalizzate sulla convinzione giuridica che spetti all'Italia l'esercizio della giurisdizione sull'incidente che ha coinvolto la nave Enrica Lexie, battente bandiera italiana e su cui si trovavano alcuni fucilieri della Marina, fra cui La torre e Girone, nell'esercizio di funzioni anti-pirateria, per conto dello Stato italiano.
I dettagli della posizione italiana e delle richieste al Tribunale Arbitrale diventeranno noti, per evidenti motivi di riservatezza, nel corso delle prossime udienze.
Il prossimo 22 ottobre, sino al 3 novembre, avranno luogo a L'Aja le udienze per decidere chi, fra Italia e India, abbia la giurisdizione a celebrare un successivo accertamento giudiziario sulle eventuali responsabilità per i fatti che hanno coinvolto la nave «Enrica Lexie» nell'incidente del 15 febbraio 2012.
L'Agente del Governo ha presentato le memorie e contro-memorie italiane, predisposte dal Collegio della difesa, nel periodo 30 settembre 2016-9 marzo 2018. L'India ha fatto altrettanto e saranno pubbliche dal primo giorno delle udienze.
L'articolato periodo preparatorio si è svolto secondo un calendario stabilito dal Tribunale Arbitrale in base alla prassi internazionale.
Il Governo, tramite il Collegio della difesa, continua quindi ad essere fortemente impegnato ed estremamente determinato, nel promuovere e cercare di far valere le proprie tesi giuridiche nel corso delle prossime udienze, con l'obiettivo di ottenere il pieno riconoscimento della giurisdizione italiana.
Il team diplomatico e legale della difesa italiana è ben consapevole dell'impianto probatorio indiano e ha già sottolineato con forza l'inaccettabilità delle posizioni dell'India. Il Tribunale internazionale, che valuta qualsiasi elemento di prova con imparzialità assoluta, è dunque stato opportunamente e pubblicamente informato di tali aspetti.
La sentenza del Tribunale Arbitrale è prevista, in base alle Regole di Procedura stabilite dallo stesso Tribunale, entro sei mesi dalla chiusura delle udienze.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mare
marina militare
partito politico