ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00441

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 44 del 13/09/2018
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 13/09/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BIANCHI MATTEO LUIGI LEGA - SALVINI PREMIER 13/09/2018
RIBOLLA ALBERTO LEGA - SALVINI PREMIER 13/09/2018
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER 22/10/2018


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 13/09/2018
Stato iter:
24/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2018
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 24/10/2018
Resoconto FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/09/2018

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/10/2018

DISCUSSIONE IL 24/10/2018

SVOLTO IL 24/10/2018

CONCLUSO IL 24/10/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00441
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo presentato
Giovedì 13 settembre 2018
modificato
Lunedì 22 ottobre 2018, seduta n. 68

   GRIMOLDI, BIANCHI, RIBOLLA, FORMENTINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la recente elezione del nuovo premier etiope Abiy Ahmed ha costituito un elemento di svolta positivo per il miglioramento dei rapporti tra Etiopia, Eritrea e Somalia. Ahmed e Isaias Afewerki, presidente dell'Eritrea, hanno firmato congiuntamente, in data 9 luglio 2018, una dichiarazione di pace e di amicizia basata sulla formalizzazione della fine del conflitto e la promozione di una stretta cooperazione in ambito culturale, sociale, economico, politico e di sicurezza, con l'obiettivo di riagganciare i rapporti diplomatici e ripristinare il commercio, le comunicazioni e i collegamenti;

   tale dichiarazione di pace è motivo sufficiente per attivarsi al fine di cessare le sanzioni indette nel 2009 e nel 2011, peraltro motivate da presunte interferenze eritree in Somalia;

   tali sanzioni sono estremamente severe e impediscono una qualsiasi fattiva collaborazione fra Eritrea, in primo luogo, e l'Europa, e a maggior ragione l'Italia, non solo in materia di cooperazione economica o di commercio, ma anche e soprattutto di controllo del fenomeno migratorio;

   il 70 per cento di coloro che giungono nell'Unione europea dichiarandosi eritrei, in realtà, provengono soprattutto da altri Paesi limitrofi (Etiopia, Somalia e Sudan), ciò in conseguenza proprio delle sanzioni del 2009 e 2011, perché sulla loro scia l'Unione europea ha attuato una politica di «fare i ponti d'oro» a qualsiasi eritreo che abbandonasse il Paese, promettendogli rifugio politico e incentivando così la migrazione di giovani eritrei verso l'Europa, in particolare l'Italia, ma soprattutto di cittadini di Paesi limitrofi che, in assenza di documenti, sanno d'aver tutto da guadagnare a dichiararsi cittadini eritrei –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere e promuovere riguardo a quanto esposto in premessa, sia in ambito nazionale che europeo e internazionale.
(5-00441)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 24 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00441

  La nomina del nuovo premier etiope Abiy Ahmed ha indubbiamente costituito un elemento di svolta e ha posto le basi di un processo di pace che, dai rapporti fra Etiopia ed Eritrea, si è allargato a livello regionale a Somalia e Gibuti.
  Tale positiva dinamica ha generato importanti conseguenze anche sul piano internazionale, rendendo di particolare attualità la questione dell'eventuale rimozione di tale regime sanzionatorio, imposto sulla base del presunto sostegno di Asmara a gruppi armati e terroristici operanti nella regione (in particolare Al Shabaab in Somalia), e dell'occupazione di aree contese al confine con Gibuti.
  Il 9 luglio scorso ad Addis Abeba, in occasione dell'incontro con il Segretario Generale dell'ONU Guterres, il Primo Ministro etiope Abiy ha chiesto la revoca immediata delle sanzioni, con lettera trasmessa da Guterres al Consiglio di Sicurezza il successivo 17 luglio. A tale richiesta si è associata, alla fine del medesimo mese, la Somalia. Gibuti si è invece immediatamente opposto a tale sviluppo, avviando un'azione di sensibilizzazione sui membri del Consiglio di Sicurezza volta a impedire la revoca delle sanzioni. Il recente ristabilimento di relazioni diplomatiche tra Eritrea e Gibuti potrebbe però ammorbidire la posizione gibutina.
  L'Italia sostiene con convinzione il processo di riconciliazione in corso. In occasione della colazione offerta dal Ministro Moavero Milanesi il 27 settembre, a margine della settimana di alto livello di apertura dell'Assemblea Generale, i Ministri degli Esteri eritreo Saleh, ed etiope, Gebeyehu hanno richiesto il sostegno italiano per convincere i membri del Consiglio di Sicurezza a revocare le sanzioni.
  L'11-12 settembre 2018, il Presidente del Consiglio Conte è stato il primo leader occidentale a recarsi in visita ufficiale in Etiopia ed Eritrea. Nel corso degli incontri con il Primo Ministro Abiy e il Presidente Afewerki è stato affrontato, tra gli altri, il tema sanzionatorio.
  Da parte nostra, pur non essendo attualmente membri del Consiglio di Sicurezza, stiamo sostenendo le richieste eritree ed etiopi tramite un'azione di sensibilizzazione sui membri del Consiglio, in linea peraltro con quanto fatto durante il nostro mandato in Consiglio nel 2017.
  Un utile momento di confronto sarà inoltre costituito dalla Conferenza Italia-Africa, che avrà luogo domani alla Farnesina e a cui parteciperanno 46 Paesi Africani, 34 rappresentati a livello ministeriale (tra cui gli stessi Ministri degli Esteri di Etiopia e di Eritrea), e 13 Organizzazioni Internazionali per un totale di 350 Delegati. Si tratta di un evento importante, con diversi incontri bilaterali fissati a margine, che rappresenta il principale momento di dialogo strutturato tra l'Italia e gli Stati del continente africano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrazione

cooperazione economica

capo di Stato