ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 38 del 03/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: VINCI GIANLUCA
Gruppo: LEGA - SALVINI PREMIER
Data firma: 03/08/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/08/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/08/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00327
presentato da
VINCI Gianluca
testo di
Venerdì 3 agosto 2018, seduta n. 38

   VINCI. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   al fine di valorizzare i prodotti agroalimentari tipici e tradizionali delle regioni italiane, ulteriori rispetto ai prodotti designati dalle denominazioni geografiche e dalle specialità tradizionali, l'articolo 8 del decreto legislativo n. 173 del 1998 ha previsto l'adozione di un decreto ministeriale volto ad individuare, per i «prodotti tradizionali», le procedure delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura il cui uso risulti consolidato dal tempo;

   il decreto interministeriale 8 settembre 1999, n. 350, «Regolamento recante norme per l'individuazione dei prodotti tradizionali», ha permesso di stilare specifici elenchi regionali ed un elenco nazionale in cui sono inseriti i prodotti tradizionali italiani;

   tra tali prodotti tradizionali è presente anche il formaggio della Sardegna denominato «Casu frazigu» oppure «Casu becciu, casu fattittu, casu marzu, hasu muhidu, formaggio marcio». La peculiarità di questo prodotto, presente e salubremente consumato in Sardegna da secoli, deriva dalla presenza nelle forme di larve della piccola mosca casearia (Piophila casei) che viene attratta irresistibilmente dal profumo del formaggio fatto con latte di pecora;

   la pasta del «casu frazicu» ha una consistenza che va da morbida a cremosa spalmabile con caratteristiche sensoriali che prendono origine, durante il periodo di stagionatura, dallo sviluppo dell'attività demolitoria delle piccole larve della Piophila casei. Secondo il numero di larve e le condizioni ambientali idonee al loro sviluppo, la pasta acquisisce le proprie specifiche caratteristiche;

   una volta verificata la presenza delle larve si incide il formaggio su uno dei piatti creando un coperchio (su tappu) utile anche per controllare l'andamento del processo fermentativo, il formaggio divenuto cremoso si consuma prelevandolo con il cucchiaio;

   ultimamente tale formaggio è stato oggetto di accaniti attacchi e di censure da parte dell'Unione europea in quanto sarebbe ritenuto pericoloso per la salute. In effetti, a norma della legge n. 283 del 1962 e del regolamento (CE) n. 178 del 2002, tale formaggio non potrebbe essere commercializzato in quanto considerato «invaso da parassiti». La presenza delle larve in tale formaggio non è un segno di cattiva conservazione o un sintomo di nocività, bensì una caratteristica specifica del processo di produzione;

   il «casu marzu» potrebbe essere configurato come un prodotto analogo ai cibi denominati «novel food» (Nuovi alimenti), tra cui gli insetti interi e le loro parti, disciplinati dal Regolamento (Ue) n. 2015/2283 che autorizza il commercio nell'Unione europea di alimenti tradizionali dei Paesi terzi. Tali nuovi alimenti devono avere una «storia di uso sicuro come alimento», ossia devono essere stati consumati per almeno 25 anni nella dieta abituale di un numero significativo di persone in almeno un Paese terzo;

   sul «casu marzu» sono stati eseguiti studi e ricerche da parte della facoltà di veterinaria dell'Università e dell'istituto di entomologia agraria di Sassari, al fine di poterne consentire la commercializzazione legale con le adeguate garanzie igieniche, in particolare ponendo sotto controllo l'allevamento della Piophila casei, così da assicurare la salubrità del prodotto;

   il «casu marzu» sembra collocarsi in un «limbo» legislativo in quanto, da una parte è tutelato a livello nazionale grazie al riconoscimento come prodotto tradizionale italiano, ma, dall'altra, le normative italiane ed europee attualmente in vigore non ne permettono la commercializzazione considerandolo addirittura pericoloso per la salute;

   attualmente la filiera produttiva del «casu marzu» è in forte crisi e si sta rischiando la perdita del patrimonio tipico ed economico di interi territori rurali della Sardegna fino a ieri dediti a tale produzione –:

   se i Ministri interrogati non intendano intraprendere, per quanto di competenza, iniziative al fine di fare chiarezza sulle corrette modalità di commercializzazione del formaggio «casu marzu», anche alla luce delle disposizioni sui nuovi alimenti recate dal Regolamento (Ue) n. 2015/2283.
(5-00327)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commercializzazione

autorizzazione di vendita

prodotto alimentare