ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00323

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 38 del 03/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/08/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 03/08/2018
Stato iter:
18/09/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/09/2018
Resoconto MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 18/09/2018
Resoconto BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/08/2018

DISCUSSIONE IL 18/09/2018

SVOLTO IL 18/09/2018

CONCLUSO IL 18/09/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00323
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Venerdì 3 agosto 2018, seduta n. 38

   BUSINAROLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il lago di Garda, fino agli anni ‘60 in buone condizioni, legate ad una situazione di equilibrio con la natura circostante, ha avuto un peggioramento negli anni ‘70, a causa dell'urbanizzazione selvaggia, del turismo di massa e dell'agricoltura moderna basata sull'utilizzo di fertilizzanti artificiali, che hanno intaccato tale equilibrio; in quegli anni si pensò di risolvere la situazione attraverso una tecnologia che compensasse lo squilibrio diffuso, ovvero intercettare i reflui prima del loro ingresso nel lago e provvedere alla loro depurazione abbattendo le sostanze nutrienti in esso contenuti. Fu scelta la grande opera centralizzata, mentre fu trascurata la separazione delle reti idriche fognarie a livello comunale;

   dagli anni ‘80 ad oggi i due consorzi interessati alla salvaguardia del lago, quello veronese e quello bresciano, hanno dovuto rifare gli impianti diverse volte e sostituire le mega condotte, ma, nel contempo, diverse amministrazioni comunali approvavano nuove colate di cemento, concedendo di costruire seconde case, residence e altre costruzioni, che hanno contribuito a intasare di scarichi il vecchio collettore, fino a provocare lo «stop» ai liquami;

   da tale situazione è nata l'esigenza della realizzazione di un maxi progetto, ovvero la realizzazione di un nuovo collettore-bis sulla sponda bresciana, separato rispetto al maxi impianto della sponda veronese, a sua volta da rinnovare quasi completamente: si tratta di un progetto dai costi molti alti, per 220 milioni di euro, da realizzare in 8 anni, costituito da oltre 100 chilometri di condutture divise tra Lombardia e Veneto, tutte da rifare, con un evidente grave impatto ambientale;

   il 20 dicembre 2017 è stato firmato, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il protocollo di intesa tra lo stesso dicastero, la regione Veneto e la regione Lombardia, che di fatto ha avviato l’iter dell'opera per il futuro della più grande area lacustre del Paese, a cui è seguita la relativa convenzione operativa, con l'istituzione della cabina di regia, a cui spetta il compito di coordinare le complesse attività di programmazione, progettazione e realizzazione delle opere di collettamento e depurazione;

   come riportato dal Protocollo di intesa i lavori, dal costo di 220 milioni di euro, prevedono uno stanziamento di 100 milioni di euro da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, a cui si aggiungono un primo contributo di 300 mila euro già stanziato dalla regione Veneto e 700 mila in via di anticipazione da parte del Ministero, mentre la restante quota di 119 milioni e 700 euro è coperta dalle tariffe d'ambito dei due ambiti territoriali ottimali (ATO) competenti sul Garda;

   a giudizio dell'interrogante il progetto relativo alla realizzazione del maxi collettore avrà un enorme impatto ambientale a danno dei territori e delle popolazioni residenti, che saranno penalizzate da lunghi anni di lavoro necessari al completamento dell'opera –:

   sulla base di quali criteri il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia stanziato la somma di 100 milioni di euro da destinare alla realizzazione del progetto relativo al nuovo maxi collettore del Garda e se, alla luce di quanto esposto in premessa, il Ministro interrogato intenda assumere iniziative al fine di prevedere una nuova destinazione della somma stanziata a favore di ipotesi alternative alla realizzazione del progetto sul nuovo collettore del Garda, che presentino costi meno elevati e un minore impatto ambientale.
(5-00323)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 settembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00323

  Con riferimento alle questioni poste, si fa presente che il progetto, presentato congiuntamente dalla regione Veneto, dalla regione Lombardia, dall'Ufficio d'Ambito di Brescia e dal Consiglio di Bacino «Veronese», e voluto da diversi anni dalle comunità locali, punta a migliorare il servizio di raccolta, trasferimento, trattamento e gestione dei reflui del sistema fognario del Lago di Garda, al fine del conseguimento di un più generale obiettivo di salvaguardia ambientale del Lago stesso, con conseguente miglioramento della qualità delle acque del Lago e della fauna e flora ripariali.
  Il progetto prevede, nell'ambito di un'unica soluzione progettuale, la suddivisione in quindici lotti funzionali, costituiti da vari interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda. La suddivisione in lotti consentirà ad entrambe le società di gestione di combinare lo stanziamento governativo con i flussi di cassa garantiti dalla tariffa del Servizio Idrico Integrato e con la co-partecipazione finanziaria garantita dalle due regioni interessate, Veneto e Lombardia. Grazie all'individuazione dei lotti l'infrastruttura manterrà, con l'avanzamento dei lavori, nel suo complesso, inalterata la propria efficienza, non essendo ipotizzabili interruzioni del servizio; si tratterà, inoltre, di una reale integrazione «operativa» dei lotti della sponda bresciana con quelli della sponda veronese. Tra gli interventi è prevista l'eliminazione di gran parte delle degradate condotte sub-lacuali; la razionalizzazione e limitazione degli scarichi a lago; la riduzione delle acque parassite nelle tubazioni nonché la graduale separazione del sistema di collettamento e di depurazione dei comuni della sponda bresciana da quello dei comuni della sponda veronese.
  Relativamente agli aspetti economico-finanziari, si fa osservare che la legge di Bilancio 2017 (articolo 1, comma 140, legge 11 dicembre 2016, n. 232) ha istituito un Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze per assicurare il finanziamento degli investimenti e dello sviluppo infrastrutturale nel Paese che prevede il finanziamento degli interventi infrastrutturali prioritari ed urgenti nei settori relativi, tra l'altro, alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione. Nel definire i fabbisogni finanziari per gli interventi nei settori di competenza, una quota di risorse pari a 100 milioni di euro è stata destinata all'intervento di collettamento e depurazione del Lago di Garda.
  Le Amministrazioni a vario titolo coinvolte nell'intervento in questione, hanno concordato sulla necessità di sottoscrivere due atti distinti, ossia un Protocollo di Intesa di carattere strategico e programmatico ed una Convenzione Operativa volta a disciplinare l'attuazione degli interventi, dettagliandone le procedure, le modalità di trasferimento delle risorse, il monitoraggio, il controllo e la relativa rendicontazione. Conseguentemente, in data 28 dicembre 2017 è stato sottoscritto tra Ministero dell'ambiente, la regione Veneto e la regione Lombardia il predetto «Protocollo d'Intesa» e in data 21 dicembre 2017 è stata sottoscritta la «Convenzione Operativa» tra il Ministero dell'ambiente, la regione Veneto, la regione Lombardia, l'ufficio d'Ambito di Brescia, il Consiglio di Bacino Veronese e l'Associazione A.T.S. «Garda Ambiente». Il costo complessivo delle opere previste nella predetta Convenzione Operativa è stimato in euro 220.000.000,00, di cui euro 100.000.000,00 stanziati, come detto, dal Ministero dell'ambiente a valere sul già citato fondo. In data 4 giugno 2018 il Ministero dell'ambiente ha approvato i suddetti Atti di programmazione nonché impegnato la somma di euro 100.000.000,00, di cui: euro 40.000.000,00 a favore del Consiglio di Bacino Veronese ed euro 60.000.000,00 a favore dell'Ufficio d'Ambito di Brescia.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente continuerà a tenersi informato ed a svolgere la propria attività di monitoraggio, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

turismo di massa