ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00322

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 37 del 02/08/2018
Firmatari
Primo firmatario: CARNEVALI ELENA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE FILIPPO VITO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
CAMPANA MICAELA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
PAGANO UBALDO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
RIZZO NERVO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
SCHIRO' ANGELA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018
SIANI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/08/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/08/2018

SOLLECITO IL 10/04/2019

SOLLECITO IL 05/06/2019

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00322
presentato da
CARNEVALI Elena
testo di
Giovedì 2 agosto 2018, seduta n. 37

   CARNEVALI, DE FILIPPO, CAMPANA, UBALDO PAGANO, PINI, RIZZO NERVO, SCHIRÒ e SIANI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 17 luglio 2018 il Movimento 5 Stelle Lazio ha depositato la proposta di legge «Legge quadro di revisione del sistema vaccinale regionale a tutela della salute e della prevenzione primaria» a prima firma dei consiglieri Davide Barillari e Roberta Lombardi;

   a parere degli interroganti la proposta di legge rende più burocratico e complesso, dove non addirittura umiliante, vaccinare i propri figli, un esempio su tutti è il secondo punto dell'articolo 11, che regola i rapporti con le scuole, e prevede una quarantena di 4-6 settimane per i bimbi vaccinati con virus attenuato al fine di evitare contagi;

   l'articolo 3 introduce il «trattamento personalizzato» che, nelle intenzioni dei proponenti, dovrebbe garantire le buone condizioni del vaccinando nei giorni precedenti ma che in pratica prevede una serie di analisi obbligatorie preventive, già per altro giudicate negli anni scorsi dall'Istituto superiore di sanità (ISS) inutili, nonché prevede l'obbligo del nulla osta per la vaccinazione dal proprio medico nelle 48 ore precedenti alla vaccinazioni, rendendo così ancora più complesso e problematico l’iter vaccinale;

   a complicare il quadro si pone il comma 8 dell'articolo tre che prevede «al fine di ridurre al minimo le reazioni avverse» le vaccinazioni «devono essere eseguite a partire dalla fine del secondo semestre di vita del soggetto». In pratica, tranne in casi eccezionali, nessun vaccino sarebbe previsto nel primo anno di vita;

   se non bastasse questo punto a smantellare di fatto l'obbligatorietà dei vaccini, il comma 9 sempre dell'articolo 3 specifica che il soggetto «in caso di dubbi non dissipati durante il percorso informativo [...] è libero di interrompere tale procedura in qualsiasi momento»;

   a cancellare definitivamente il divieto di iscrizione a nidi e materne previsto dalla «legge Lorenzin» (e già messo a rischio dall'ultima circolare che proroga la possibilità di autocertificare le avvenute vaccinazioni), ci pensa il comma 3 del già citato articolo 11: «La scuola non entra nel merito della formazione delle classi in base alle certificazioni vaccinali del soggetto, i quali vengono inseriti in base ad altri criteri di tipo non sanitario»;

   ciò potrebbe portare al paradosso di trovarsi il figlio in quarantena se ha fatto i vaccini, perché «rischia di essere contagioso», mentre il bambino privo di vaccinazione sta in mezzo agli altri bambini senza problemi;

   si tratta di una proposta decisamente «free vax», frutto del lavoro che ha coinvolto diverse associazioni che sostengono i genitori free-vax e che di fatto blocca l'obbligo vaccinale;

   il nuovo piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (Pnpv), e il decreto-legge n. 73 del 2017 recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, non possono certo essere superate da una legge regionale stante l'interesse superiore della salute pubblica;

   in data 22 giugno 2018 la Ministra della salute Giulia Grillo ha esplicitato che i vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria. In discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione e le valutazioni di tipo scientifico non competono alla politica. La politica «non fa» scienza, la scienza la fanno gli scienziati. La politica decide quale strumento vuole utilizzare, se vuole utilizzare l'obbligatorietà e in quale misura, mentre, a leggere il documento del M5S Lazio, si ha l'impressione, ad avviso degli interroganti, di un mezzo cui ricorrere solo nello stretto necessario e tra mille precauzioni –:

   quali iniziative urgenti intenda adottare, nell'ambito delle sue competenze e nel rispetto di quelle regionali in materia sanitaria, per fare chiarezza su quella che è la linea politica del Governo in materia vaccinale, a tal fine assicurando la piena tutela ai cittadini di tutto il territorio nazionale nel rispetto dei principi contenuti nella normativa nazionale vigente.
(5-00322)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

vaccinazione

malattia infettiva