ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00168

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 28 del 17/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: COSTA ENRICO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 17/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 17/07/2018
Stato iter:
18/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/07/2018
Resoconto COSTA ENRICO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 18/07/2018
Resoconto FERRARESI VITTORIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 18/07/2018
Resoconto COSTA ENRICO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/07/2018

SVOLTO IL 18/07/2018

CONCLUSO IL 18/07/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00168
presentato da
COSTA Enrico
testo di
Martedì 17 luglio 2018, seduta n. 28

   COSTA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   in 25 anni, dal 1992 al 2017, oltre 26 mila persone hanno ottenuto un indennizzo per ingiusta detenzione, per essere stati privati ingiustamente della libertà personale. Lo Stato ha versato complessivamente circa 650 milioni di euro;

   la media annuale è di oltre 1000 persone indennizzate per una spesa superiore ai 29 milioni di euro. Le ingiuste detenzioni hanno toccato cifre record di indennizzi, nel 2017, a Catanzaro, Roma, Bari e Napoli;

   l'articolo 15, comma 1, della legge n. 47 del 2015, così modificato dall'articolo 1, comma 37 della legge n. 103 del 2017, stabilisce che: «Il Governo, entro il 31 gennaio di ogni anno, presenta alle Camere una relazione contenente dati, rilevazioni e statistiche relativi all'applicazione, nell'anno precedente, delle misure cautelari personali, distinte per tipologie, con l'indicazione dell'esito dei relativi procedimenti, ove conclusi. La relazione contiene inoltre i dati relativi alle sentenze di riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, pronunciate nell'anno precedente, con specificazione delle ragioni di accoglimento delle domande e dell'entità delle riparazioni, nonché i dati relativi al numero di procedimenti disciplinari iniziati nei riguardi dei magistrati per le accertate ingiuste detenzioni, con indicazione dell'esito, ove conclusi»;

   tale adempimento, per ciò che riguarda la riparazione per ingiusta detenzione è stato radicalmente omesso. Infatti, la relazione depositata nel 2018 tratta esclusivamente il tema delle misure cautelari personali e non affronta la materia della riparazione per ingiusta detenzione;

   si tratta di un adempimento fondamentale per comprendere le ragioni per cui tante persone sono state private ingiustamente della libertà personale e per comprendere altresì le conseguenze disciplinari che tali accertate ingiuste detenzioni hanno determinato sui responsabili di tali atti;

   nel nostro ordinamento, inoltre, non è prevista una norma che preveda l'automatica trasmissione delle ordinanze di accoglimento delle domande di riparazione per ingiusta detenzione al titolare dell'azione disciplinare, affinché questi possa valutare se avviare l'azione disciplinare –:

   se il Governo intenda procedere rapidamente a integrare la relazione prevista dall'articolo 15, comma 1, della legge n. 47 del 2015 con gli elementi relativi ai casi di ingiusta detenzione e se concordi sulla necessità di assumere iniziative per introdurre una previsione normativa che stabilisca l'automatica trasmissione delle ordinanze di accoglimento delle domande di riparazione per ingiusta detenzione al titolare dell'azione disciplinare per le valutazioni di competenza.
(5-00168)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 18 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-00168

  Con l'atto di sindacato ispettivo in epigrafe indicato, l'Onorevole interrogante, dopo aver elencato i dati statistici relativi al riconoscimento dell'equa riparazione per ingiusta detenzione ed il relativo costo a carico dello Stato, fa presente che, nella relazione presentata alle Camere ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 47 del 2015, sono stati inseriti i soli dati relativi alle misure cautelari e non anche quelli afferenti alla materia oggetto dell'interrogazione. Oltre a ciò segnala la carenza, nel nostro ordinamento, di una norma che preveda la trasmissione delle ordinanze di accoglimento delle domande di riparazione per ingiusta detenzione al titolare dell'azione disciplinare. Chiede, pertanto, al Ministro della giustizia se intenda integrare la predetta relazione ed introdurre una previsione normativa che stabilisca l'automatica trasmissione delle citate ordinanze.
  Con riguardo al primo tema non è possibile parlare di un adempimento «radicalmente omesso» nella relazione depositata nel corrente anno, in ordine ai dati riferibili all'anno 2017 in materia di ingiusta detenzione, essendo l'innovazione in questione divenuta vigente soltanto durante il secondo semestre dell'anno 2017. In definitiva, sarà soltanto nella prossima relazione annuale, da presentare alle Camere entro il 31 gennaio 2019, che potranno essere esposti, oltre ai dati relativi alle misure cautelari, anche i dati, relativi all'anno 2018, delle sentenze di riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione e del numero dei procedimenti disciplinari attivati.
  In ordine a quest'ultimo aspetto mi preme poi rassicurare l'Onorevole interrogante che il fenomeno in questione è costantemente monitorato da questo Ministero, non solo per le evidenti ricadute sull'Erario dello Stato, ma nella piena consapevolezza della particolare delicatezza della materia che investe, più in generale, il corretto espletamento del servizio giustizia ed il fondamentale diritto alla libertà personale spettante ad ogni cittadino.
  Tale attività di monitoraggio avviene attraverso le periodiche ispezioni ordinarie nel corso delle quali si sottopone ad un approfondito scrutinio tutta l'attività svolta dai magistrati, anche al fine di individuare eventuali detenzioni indebite a causa di un'ingiustificata protrazione delle stesse.
  Voglio, altresì, assicurare che, nell'esercizio delle prerogative del Ministro della giustizia, sarà promossa l'azione disciplinare in tutti i casi in cui vengano riscontrate obiettive violazioni di legge dovute a grave ignoranza o negligenza inescusabile, tanto in ipotesi di indebita protrazione della custodia cautelare, quanto nel caso in cui la misura restrittiva sia stata adottata sulla base di una ricostruzione erronea dei fatti ovvero di una qualificazione errata degli elementi processuali.
  Preciso, in proposito, che nel corso dell'anno 2018 sono state esercitate, soltanto da questo Dicastero, 6 azioni disciplinari per ritardata scarcerazione.
  In conclusione, ferma restando la particolare attenzione assicurata dal Ministro della giustizia in materia, si ritiene che, al momento, l'introduzione di una disciplina che preveda un automatico meccanismo di trasmissione delle ordinanze di accoglimento delle domande di riparazione per ingiusta detenzione al titolare dell'azione disciplinare sia allo stato superflua, considerata l'autonoma ed incisiva attività di accertamento svolta dalle competenti articolazioni ministeriali in sede ispettiva ovvero a fronte di specifici esposti provenienti dai soggetti interessati. In particolare, quindi, l'esigenza sottesa dall'interrogante è già attualmente pienamente soddisfatta dall'attività dell'ispettorato. Ma rimaniamo comunque a disposizione per ulteriori valutazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

danno