ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00165

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 28 del 17/07/2018
Firmatari
Primo firmatario: BUSINAROLO FRANCESCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 17/07/2018
Stato iter:
10/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/10/2018
Resoconto BARTOLAZZI ARMANDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 10/10/2018
Resoconto BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/07/2018

DISCUSSIONE IL 10/10/2018

SVOLTO IL 10/10/2018

CONCLUSO IL 10/10/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00165
presentato da
BUSINAROLO Francesca
testo di
Martedì 17 luglio 2018, seduta n. 28

   BUSINAROLO. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il decreto legislativo n. 171 del 2016, all'articolo 2, comma 1, prevede che: «(...) Le regioni nominano direttori generali esclusivamente gli iscritti all'elenco nazionale dei direttori generali di cui all'articolo 1. A tale fine, la regione rende noto, con apposito avviso pubblico, pubblicato sul sito internet istituzionale della regione l'incarico che intende attribuire, ai fini della manifestazione di interesse da parte dei soggetti iscritti nell'elenco nazionale» e che: «(...) La valutazione dei candidati per titoli e colloquio è effettuata da una commissione regionale, nominata dal Presidente della Regione, secondo modalità e criteri definiti dalle Regioni (...)» e infine che: «(...) La commissione, composta da esperti, indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in situazioni di conflitto d'interessi, di cui uno designato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e uno dalla regione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, propone al presidente della regione una rosa di candidati» in cui «non possono essere inseriti coloro che abbiano ricoperto l'incarico di direttore generale, per due volte consecutive, presso la medesima azienda sanitaria locale, la medesima azienda ospedaliera o il medesimo ente del Servizio sanitario nazionale»;

   con decreto del presidente della giunta regionale del Veneto n. 63 del 2018 è stata individuata la Commissione regionale di esperti per la valutazione delle candidature relative all'individuazione del direttore generale di Azienda Zero, ente sanitario con un bilancio certificato di 9 miliardi di euro che, tra l'altro, si occupa di programmazione finanziaria e determinazione degli obiettivi dei direttori generali delle varie Ulss venete;

   tale commissione sarà composta da un membro designato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, uno designato dal presidente della giunta regionale ed uno designato dall'università degli studi di Padova e deve essere costituita da esperti, indicati da qualificate istituzioni scientifiche indipendenti che non si trovino in situazioni di conflitto d'interessi, analogamente ai soggetti individuati;

   nel caso specifico la regione Veneto ha individuato tra le istituzioni scientifiche indipendenti l'università degli studi di Padova la quale, a sua volta, ha designato la professoressa Chiara Cacciavillani quale componente della commissione;

   la designazione e la successiva nomina destano diverse perplessità, sotto il profilo della terzietà e dell'assenza di conflitto di interessi da parte del componente nella commissione, legate ai diversi incarichi conferiti negli ultimi anni da regione Veneto e da enti sanitari del Veneto alla professoressa Cacciavillani, in qualità di difesa e consulenza, rintracciabili tra provvedimenti pubblicati nei siti istituzionali di regione Veneto, di diverse aziende sanitarie del Veneto e nel portale della regione Veneto e dell'Azienda Zero;

   alcune delle aziende sanitarie venete, che hanno affidato incarichi di difesa in giudizio e consulenza alla docente universitaria, risultano guidate da alcuni dei candidati all'incarico di direttore generale di Azienda Zero, che saranno valutati proprio dalla commissione di esperti nominata dal presidente della giunta regionale del Veneto (vedasi Il Corriere del Veneto del 26 giugno 2018);

   sarebbe opportuno procedere ad una verifica circa l'acquisizione di una dichiarazione relativa all'assenza di qualsiasi ipotesi di conflitto di interessi da parte della professoressa Chiara Cacciavillani e relativamente alla consegna, da parte della stessa, della dichiarazione attestante la propria assenza di conflitto di interessi al momento della indicazione come componente della commissione, da parte dell'università degli studi di Padova, ovvero successivamente, dopo aver conosciuto i nominativi dei candidati, considerando che la commissione, in caso di eventuale astensione di un componente, non potrebbe validamente decidere, essendo composta da soli tre membri, senza alcun eventuale supplente –:

   di quali elementi disponga la Ministra interrogata in relazione a quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere, anche sul piano normativo e di concerto con le regioni, per evitare che si ripetano casi come quello sopra richiamato nell'ambito delle procedure per la selezione di candidati alla carica di direttore generale delle strutture sanitarie pubbliche.
(5-00165)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 ottobre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00165

  Ringrazio l'Onorevole interrogante poiché con questo atto ispettivo mi consente di fare ulteriore chiarezza su di un tema — quello del conferimento degli incarichi dirigenziali degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale — che, come si è già avuto modo di dire in altre sedute di sindacato ispettivo, necessita certamente di essere affrontato da questo Governo affinché siano effettivamente impedite quelle forme di indebita ingerenza della politica nelle procedure di nomina che i recenti interventi normativi non sono riusciti ad arginare.
  Come noto, la materia è infatti regolata dal decreto legislativo n. 171/2016, come integrato dal decreto legislativo n. 126/2017: una disciplina che non appare ancora in grado di realizzare il necessario punto di equilibrio tra i principi di fiduciarietà ed imparzialità che, nel rispetto del riparto delle competenze Stato-regioni, consenta un progressivo affievolimento della discrezionalità nella nomina e gestione degli incarichi dirigenziali.
  Fatta questa premessa generale, al fine di rispondere ai quesiti posti dall'interrogante è bene chiarire subito che il Ministero della salute — proprio in ragione del vigente quadro ordinamentale — non ha strumenti per venire a conoscenza dei fatti esposti dall'interrogazione, poiché l'attuazione delle disposizioni dettate in ordine alle procedure per il conferimento degli incarichi di direttore generale è affidata alle regioni, che le gestiscono nell'ambito della propria autonomia costituzionalmente garantita.
  Per tale motivo, il Ministero ha dovuto acquisire gli elementi informativi che mi accingo ad illustrare direttamente dal Presidente della regione Veneto.
  Secondo la regione le situazioni per cui si configura il conflitto di interessi sono solo quelle tipizzate dalla normativa vigente; esse, pertanto, costituiscono un « numerus clansus».
  Nel caso in esame, l'Università degli Studi di Padova, anche se legata, per la presenza della Scuola di Medicina, al Servizio Sanitario Regionale, non versa in una situazione di conflitto di interessi con quest'ultimo o con la Regione del Veneto, in quanto istituzione scientifica indipendente.
  Per quanto riguarda la prof. Chiara Cacciavillani, la stessa risulta dipendente, in qualità di professore ordinario a tempo definito, dell'Università degli Studi di Padova, ente al quale il Presidente della Regione del Veneto ha richiesto la designazione di un esperto in materia di legislazione sanitaria.
  La docente, come da «curriculum» richiestole dal Rettore ai fini della designazione di sua competenza, è esperta di legislazione sanitaria per essersene occupata sia a livello scientifico, in qualità di professore universitario, sia a livello di prestazioni professionali rese nei confronti della Regione del Veneto e di alcuni enti del Servizio Sanitario Regionale del Veneto.
  La scelta di includere un giurista esperto di diritto sanitario in una Commissione deputata alla formazione di una rosa di candidati tra i quali il Presidente della Regione effettuerà la nomina a direttore generale di sua competenza, appare — secondo la Regione Veneto – oltre che ragionevole, coerente alla valutazione che ha portato alla costituzione della Commissione per la formazione dell'elenco nazionale dei direttori generali.
  Inoltre, l'esperienza e la conoscenza del Servizio Sanitario Regionale richiesta ai fini della designazione da parte del Rettore, e necessaria per poter valutare i profili dei candidati, postula la conoscenza del concreto funzionamento del Servizio Sanitario Regionale e degli enti che ad esso fanno capo, nonché delle problematiche tecniche ed operative che ad essi si impongono.
  Lungi dal dare luogo a conflitti anche solo potenziali di interesse, la conoscenza e l'esperienza operativa della prof. Cacciavillani rispetto al Servizio Sanitario Regionale si configura, anzi, come elemento particolarmente qualificante agli effetti della sua inclusione nella Commissione.
  Sotto diverso profilo, la Regione Veneto ha inteso precisare di non aver affidato nessun incarico sul piano meramente fiduciario, ovvero per conoscenza diretta, ma sempre nel rispetto della normativa in vigore.
  Ciò non solo per il necessario rispetto della legge, ma anche per evitare l'influenza di rapporti personali diretti tra il professionista incaricato e le persone fisiche preposte agli organi sia della Regione sia degli enti del Servizio Sanitario Regionale.
  La prof. Chiara Cacciavillani ha, peraltro, dichiarato di non avere nessun rapporto con candidati all'incarico di direttore generale di «Azienda Zero», che siano o non siano attualmente alla guida di Aziende sanitarie venete dalle quali la medesima abbia ricevuto incarichi professionali: l'assenza di rapporti esclude, dunque, che ci possa essere un conflitto di interessi.
  Secondo la Regione, dunque, gli incarichi conferiti da enti pubblici alla prof. Cacciavillani non postulano e non comportano nessun rapporto personale con i dirigenti o i preposti agli organi dei medesimi enti pubblici.
  Gli incarichi professionali ricevuti da enti pubblici alla cui guida vi sono candidati a direttore generale di «Azienda Zero» sono la mera prosecuzione, in diversa fase, di situazioni contenziose per la cui risoluzione la prof. Cacciavillani aveva ricevuto incarichi prima della partecipazione alla procedura di selezione dei candidati all'incarico di direttore generale di «Azienda Zero».
  Da ultimo, il fatto che la professoressa sia una dei professionisti di cui si avvale «Azienda Zero», è un dato pubblico che risulta, oltre che dal «curriculum», anche da procedure pubbliche di gara esperite da «Azienda Zero» per individuare un proprio consulente: tale circostanza non è fonte neppure potenziale di conflitto di interessi, perché non vi è nessun rapporto tra le persone fisiche preposte agli organi e la prof. Cacciavillani e, inoltre, perché la nomina del direttore generale di «Azienda Zero» non compete alla professoressa né alla Commissione di cui essa era componente, bensì al Presidente della Regione; né il direttore generale di «Azienda Zero» potrebbe «favorire» il conferimento di futuri incarichi alla prof. Cacciavillani, in quanto tale conferimento di incarichi da parte di enti pubblici è disciplinato dalla legge.
  Nel prendere atto delle suesposte informazioni rese dalla Regione Veneto, intendo rassicurare l'Onorevole interrogante che il Ministero della salute, nel rispetto delle sue competenze, intenderà migliorare l'attuale quadro regolatorio, che necessita, come detto, di ulteriori interventi normativi in merito ai quali saranno graditi gli stimoli che certamente perverranno dal dibattito in sede parlamentare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio sanitario

servizio sanitario nazionale

moralita' della vita economica