ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00056

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/06/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 22/06/2018
Stato iter:
18/12/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2018
Resoconto COMINARDI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 18/12/2018
Resoconto CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/06/2018

ATTO MODIFICATO IL 28/06/2018

DISCUSSIONE IL 18/12/2018

SVOLTO IL 18/12/2018

CONCLUSO IL 18/12/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00056
presentato da
CENNI Susanna
testo presentato
Martedì 26 giugno 2018
modificato
Mercoledì 4 luglio 2018, seduta n. 21

   CENNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   secondo l'Istat il lavoro irregolare in agricoltura, cui è associato comunemente il caporalato, ha registrato una crescita costante negli ultimi 10 anni, attestandosi su un valore di circa il 23 per cento, quasi il doppio rispetto al totale degli altri settori economici nazionali;

   nel corso della XVII legislatura, i Governi succedutisi e il Parlamento hanno varato alcune misure per contrastare tale fenomeno;

   l'approvazione della legge 29 ottobre 2016, n. 199, con la finalità di garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, introducendo significative modifiche al quadro normativo vigente e prevedendo la repressione penale del caporalato, la tutela delle vittime e dei lavoratori agricoli (anche attraverso la Rete del lavoro agricolo di qualità, alla quale possono essere iscritte le imprese agricole le più virtuose, che non hanno riportato condanne per violazioni della normativa in materia; la Rete, con le proprie sezioni territoriali, può fornire collocamento è trasporto legali alle imprese e ai lavoratori agricoli);

   la sottoscrizione, il 27 maggio del 2016, del protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura. L'intesa, firmata dai Ministeri dell'interno, del lavoro e delle politiche sociali, delle politiche agricole alimentari e forestali, dall'ispettorato nazionale del lavoro, dalle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria, aveva come finalità principale quella di sostenere e rafforzare gli interventi di contrasto al caporalato e allo sfruttamento su tutto il territorio nazionale anche attraverso politiche di accoglienza e integrazione che consentissero lo smantellamento degli accampamenti di fortuna (cosiddetti ghetti). Tra le azioni principali del protocollo si segnalano: stipula di convenzioni per l'introduzione del servizio di trasporto gratuito; istituzione di presidi medico-sanitari mobili; utilizzo di beni immobili disponibili o confiscati alla criminalità per creare centri di servizio e di assistenza sociosanitari; bandi per promuovere l'ospitalità dei lavoratori stagionali immigrati in condizioni dignitose e salubri; sperimentazione di sportelli di informazione per l'incontro domanda e offerta di servizi abitativi; organizzazione di servizi di distribuzione gratuita di acqua e viveri di prima necessità; potenziamento delle attività di tutela ed informazione ai lavoratori; attivazione di servizi di orientamento al lavoro in prossimità del luogo di stazionamento dei migranti; attivazione di sportelli informativi mobili provvisti di mediatori linguistico-culturali, psicologi e personale competente; istituzione di corsi di lingua italiana e di formazione professionale;

   secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale dell'ispettorato nazionale del lavoro nelle ispezioni effettuate nel 2017 sono stati individuati 5.222 lavoratori irregolari, di cui 3.549 in nero, con un tasso d'irregolarità del 50 per cento. L'attività di polizia giudiziaria, inoltre, ha permesso di individuare 387 lavoratori vittime di sfruttamento in agricoltura. Sono stati emessi 360 provvedimenti di sospensione di attività imprenditoriali, 312 dei quali sono stati revocati a seguito di regolarizzazione;

   il protocollo contro il caporalato è scaduto, con le sue relative risorse, il 31 dicembre 2017. Nonostante l'attivazione di alcuni progetti, soprattutto a livello provinciale, il documento non è stato ad oggi prorogato;

   il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio ha recentemente dichiarato che «la legge sul caporalato va decisamente cambiata». Una posizione espressa anche dal Ministro dell'interno Matteo Salvini che, rispetto alla normativa vigente ha detto: «invece di semplificare complica»;

   in questo clima di incertezza circa le politiche dell'attuale Governo contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato emergono sulla stampa notizie allarmanti sul proliferare di tale fenomeno soprattutto in relazione alla nuova stagione di raccolta del pomodoro. Le stesse associazioni sindacali hanno rimarcato come l'attuale legislazione tardi inspiegabilmente ad essere attuata rispetto agli strumenti di prevenzione, che potrebbero essere attivati anche attraverso la proroga del citato protocollo e con la realizzazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità in ogni provincia (legge n. 199 del 2016) –:

  se la lotta al caporalato rappresenti una priorità dell'attuale Governo e se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative urgenti al fine di rafforzare le normative vigenti, a partire dalla riattivazione del protocollo citato in premessa e dalla implementazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità.
(5-00056)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 18 dicembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-00056

  Come è noto, lo sfruttamento della manodopera lavorativa di italiani e di stranieri in special modo, ma non solo, nel settore agricolo, si manifesta non solo attraverso la completa inosservanza delle normative in materia previdenziale e di sicurezza dei luoghi di lavoro, bensì anche attraverso vere e proprie forme di riduzione in schiavitù assai spesso perpetrate attraverso i cosiddetti «caporali», questi ultimi autori di illecita attività di intermediazione tra la domanda e l'offerta di lavoro.
  Un fenomeno, dunque, che presenta, in alcune realtà territoriali, forti legami con la criminalità organizzata e che proprio per questo occupa un posto di assoluto rilievo nell'agenda dell'attuale Governo e, in particolare, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Avvertiamo forte la necessità di individuare nuovi strumenti di prevenzione e di repressione nella consapevolezza che solo attraverso un'azione comune tra tutti i partner istituzionali potrà affermarsi il primato della legalità.
  Voglio a tal fine ricordare che lo stesso Ministro del lavoro, Luigi Di Maio, a testimonianza della sensibilità riservata dall'intero Governo su questo tema, ha voluto riunire un Tavolo operativo, lo scorso 3 settembre, presso la Prefettura di Foggia, per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.
  L'obiettivo è quello di predisporre un piano triennale di contrasto al caporalato, in cui le attività di prevenzione, vigilanza e repressione rivestano un'importanza centrale. In tal senso, fondamentale sarà il ruolo dei centri per l'impiego, importanti filtri legali per l'impiego di manodopera, il cui potenziamento verrà finanziato nella Legge di bilancio.
  Ma è il caso di dire che dalle parole siamo passati ai fatti visto che nel Decreto Fiscale (n. 119 del 2018) – approvato in via definitiva dal Parlamento lo scorso 13 dicembre – è stata prevista l'istituzione del «Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura», allo scopo di promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto al fenomeno del caporalato e del connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura.
  Il Tavolo, presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, prevede la partecipazione di numerosi partner istituzionali, al fine di recepire dagli stakeholders di riferimento tutte le istanze che dovranno successivamente tradursi in azione concrete di prevenzione e repressione del caporalato.
  Nella giornata di ieri, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è svolta la prima riunione programmatica al fine di realizzare, quanto prima, gli obiettivi prestabiliti.
  Attraverso questo metodo di lavoro «partecipato» si potrà quindi intervenire, in modo mirato, per abbattere tutti quei pilastri che oggi sorreggono il lavoro nero. Ogni Amministrazione partecipante al Tavolo avrà la responsabilità, per gli ambiti di rispettiva competenza, di adottare quelle specifiche misure che nella loro visione unitaria garantiranno una risposta certa, efficace e proporzionata all'entità del fenomeno.
  La sensibilità del Governo su questo tema è alta ed il fatto di aver inserito nel decreto fiscale, già legge dello Stato, la norma che dà il via libera alla creazione del Tavolo contro il caporalato rende palese a tutti l'impegno e la celerità con cui vogliamo manifestare la nostra scelta di civiltà, contro ogni forma di sfruttamento nel mondo del lavoro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lavoro nero

politica agricola

ispettorato del lavoro