ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00034

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 12 del 06/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 26/07/2018


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/06/2018
Stato iter:
26/07/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/07/2018
Resoconto CRIPPA DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 26/07/2018
Resoconto MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/06/2018

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 30/07/2018

DISCUSSIONE IL 26/07/2018

SVOLTO IL 26/07/2018

CONCLUSO IL 26/07/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00034
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo presentato
Mercoledì 6 giugno 2018
modificato
Lunedì 30 luglio 2018, seduta n. 34

   BENAMATI, MORETTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'impianto Ilva di Taranto è il più grande stabilimento siderurgico d'Europa e anche uno dei più moderni;

   da luglio 2012 vari interventi della magistratura hanno disposto il sequestro dell'acciaieria e l'arresto di alcuni suoi dirigenti, tra cui i proprietari, per violazioni ambientali;

   essendo uno stabilimento di interesse strategico nazionale, l'impianto di Taranto è stato oggetto di una speciale disciplina che ne ha disposto il commissariamento, prevedendo la prosecuzione dell'attività produttiva funzionale alla conservazione della continuità aziendale, nonché la predisposizione di un piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria;

   la successiva ricollocazione sul mercato del complesso industriale Ilva è stata strutturata secondo un procedimento complesso idoneo a garantire, nel rispetto della compatibilità con le regole europee, l'esigenza di realizzazione di un piano di misure ambientali con le finalità della amministrazione straordinaria;

   nell'operato dei Governi pro tempore Letta, Renzi e Gentiloni è stata data massima centralità al tema di coniugare la tutela ambientale e sanitaria del territorio e dei suoi abitanti con i livelli produttivi e occupazionali dell'Ilva e dell'indotto, anche attraverso l'utilizzo di un ingente ammontare di risorse pubbliche (fino ad oggi, circa 900 milioni di euro);

   il 5 giugno 2017 il Ministro dello sviluppo economico pro tempore ha firmato il decreto che ha autorizzato i commissari straordinari dell'Ilva a procedere all'aggiudicazione degli asset del gruppo Ilva ad Am Investco (cordata formata da ArcelorMittal e la Marcegaglia);

   il piano industriale presentato da Am Investco prevede investimenti per 2,4 miliardi di euro finalizzati al risanamento ambientale della fabbrica, alla copertura dei parchi minerari, all'adozione nuove tecnologie per ammodernare gli impianti a cui si aggiungono 1,8 miliardi di euro che servono anche a rimborsare lo Stato e i creditori;

   Am Investco dovrebbe subentrare nella proprietà entro fine giugno, ma, allo stato, non c'è l'accordo con le organizzazioni sindacali;

   nei giorni precedenti alla formazione del Governo, alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, durante un incontro con le organizzazioni sindacali del territorio, hanno prospettato la «chiusura programmata» dello stabilimento, dichiarando che l'impianto «si riconvertirà» non in «sei mesi ma nemmeno in venti anni», mettendo così in discussione il piano di rilancio;

   nel «contratto per il Governo» si afferma l'intenzione di «concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale, [...] proteggendo i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti»;

   a causa dell'attuale situazione di incertezza e nell'attesa di un chiarimento da parte del Ministro interrogato, è stato rinviato l'incontro tra il gruppo Arcelor Mittal e le rappresentanze sindacali previsto per il 5 giugno;

   chiudere l'Ilva potrebbe costare la perdita di 14 mila posti di lavoro diretti più quelli dell'indotto e la fine della produzione dell'acciaio a Taranto, con conseguenze negative anche negli altri siti italiani appartenenti al gruppo Ilva e per tutto il sistema industriale italiano –:

   quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato in merito ai fatti esposti in premessa e quali azioni intenda intraprendere per assicurare la continuità occupazionale e il rilancio produttivo dell'impianto dell'Ilva di Taranto.
(5-00034)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 luglio 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00034

  Dopo aver approfondito il dossier relativo alla delicata vicenda dell'ILVA, il Ministero dello sviluppo economico, in via preliminare, ha ritenuto di acquisire l'avvisto di tutte le parti coinvolte nella menzionata questione.
  In seguito, essendo stati valutati non completamente soddisfacenti gli aspetti relativi al piano ambientale e alla stabilità occupazionale, sono state richieste maggiori garanzie ed una proposta migliorativa al Gruppo Arcelor-Mittal.
  Peraltro, a seguito di segnalazioni da parte del Governatore della Regione Puglia Emiliano, volte ad evidenziare la possibile irregolarità della procedura di aggiudicazione del bando di cessione dell'Ilva, il Ministro dello sviluppo economico, per dirimere ogni dubbio, ha provveduto ad inviare all'ANAC i documenti relativi alla gara, affinché la citata Autorità potesse esprimersi in merito alle irregolarità segnalate.
  Dalla nota pervenuta qualche giorno fa dall'Autorità, come noto, sono stati rilevati alcuni aspetti critici.
  Il primo rilievo effettuato dall'ANAC, in particolare, concerne una possibile lesione del principio di libera concorrenza. Risulta, infatti, che il bando di gara iniziale, prevedeva termini diversi per l'attuazione del Piano ambientale, i quali sono stati successivamente posticipati, prima di due anni e poi di ulteriori cinque (sino ad arrivare al 2023).
  Inoltre, l'ANAC ha rilevato che, nella procedura, il tema dei rilanci difettava per chiarezza. Infatti, seppur in parte della documentazione fosse stata prevista l'ammissione dei rilanci, non veniva chiarito come questi si sarebbero dovuti svolgere ed in che modo dovessero essere valutati.
  Voglio evidenziare a riguardo che le due offerte presentate erano le seguenti: una, pari ad un miliardo e 800 milioni, di Arcelor-Mittal, e l'altra pari a un miliardo e 350 milioni di Acciai Italia.
  La seconda, pur essendo ritenuta migliore in termini ambientali e occupazionali, è stata valutata negativamente rispetto a quella presentata dal gruppo Arcelor Mittal, posto che nella procedura di gara si prevedeva l'attribuzione di un punteggio massimo superiore all'offerta economica rispetto al punteggio massimo attribuibile complessivamente al piano ambientale e a quello industriale/occupazionale.
  Acciai Italia ha provato a rilanciare la sua offerta, aumentando l'investimento economico a un miliardo e 850 milioni (ossia 50 milioni di euro in più di Mittal) ma tale rilancio non è stato considerato. Di conseguenza, la procedura si è chiusa come tutti noi sappiamo.
  Pertanto, dopo tali rilievi effettuati dall'ANAC, è stato ritenuto, quale atto dovuto da questo Governo, l'avvio di un apposito procedimento di secondo grado ai sensi dell'articolo 21-novies della legge n. 241 del 1990, finalizzato alla verifica della sussistenza delle condizioni previste dalla legge per l'eventuale annullamento d'ufficio del decreto di aggiudicazione della procedura.
  Preme rilevare, altresì, che il Governo tiene (e terrà anche per il futuro) un atteggiamento costruttivo e non dilatorio, bensì meramente rispettoso dei ruoli e delle competenze attribuite a ciascun Organo investito dagli avvenimenti testé illustrati e che nel frattempo continuano ad esserci incontri con Arcelor Mittal.
  A tal ultimo proposito, si evidenzia, infatti, che proprio nella giornata di ieri si è tenuto un incontro con il suddetto Gruppo, nel corso del quale sono stati presentati al Ministero ulteriori documenti, che oggi sono oggetto di valutazione.
  Durante tale incontro, in particolare, sono stati programmati due tavoli che si terranno nei prossimi giorni: uno, di tipo interistituzionale, che vedrà coinvolti tutti i soggetti interessati, ivi compresi i rappresentanti delle Istituzioni (tra cui quelli del Comune, della Regione e degli altri Comuni interessati) nonché i rappresentanti delle principali Associazioni, al fine di risolvere le problematiche connesse all'ambiente e alla salute; l'altro, invece, con le organizzazioni sindacali, affinché vengano presentati prospetti occupazionali migliorativi da parte di Arcelor Mittal.
  A tal ultimo proposito, occorre altresì rappresentare che, con decreto del Ministero del lavoro, è stata già autorizzata, ai sensi dell'articolo 7 comma 10-ter della legge n. 236 del 1993, la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di 3.240 lavoratori impiegati presso l'unità di Taranto per il periodo che va dalla data del 3 marzo 2017 a quella del 2 marzo 2019; nonché la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore di 150 lavoratori impiegati presso l'unita di Novi Ligure (AL) dal 26 maggio 2017 al 25 maggio 2019.
  In conclusione, dunque, i fatti illustrati dimostrano che questo Governo è perfettamente consapevole delle seguenti circostanze: in primis, qualsiasi decisione sarà presa a condizione che vengano tenute in adeguata considerazione, e siano contemperate tra loro, le esigenze di tutela dell'ambiente, della salute e dell'incolumità dei lavoratori, nonché quelle di salvaguardia dell'iniziativa economica e della continuità occupazionale; in secundis, il fattore tempo è considerato fondamentale in questa fase, stante l'importanza degli interessi in gioco.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

protezione dell'ambiente

sequestro di beni