ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00028

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 11 del 05/06/2018
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/06/2018


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 05/06/2018
Stato iter:
21/11/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/11/2018
Resoconto CIOFFI ANDREA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 21/11/2018
Resoconto BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/06/2018

DISCUSSIONE IL 21/11/2018

SVOLTO IL 21/11/2018

CONCLUSO IL 21/11/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00028
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Martedì 5 giugno 2018, seduta n. 11

   BENAMATI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   il 7 febbraio 2018 la Commissione europea ha approvato i meccanismi di regolazione della capacità di energia elettrica (capacity market) in Italia, Belgio, Francia, Germania, Grecia e Polonia;

   secondo la valutazione della Commissione tali meccanismi sono compatibili con il mercato interno e sono rispettosi dei criteri previsti dalla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia 2014-2020;

   l'approvazione dei meccanismi di regolazione della capacità arriva dopo un lungo e complesso lavoro, durato quattro anni, finalizzato a garantire al sistema elettrico nazionale sicurezza e adeguatezza. Per l'Italia infatti la Commissione ha autorizzato meccanismi di capacità relativi all'intero mercato, che possono rivelarsi necessari quando i mercati dell'energia elettrica si trovano ad affrontare problemi strutturali di sicurezza dell'approvvigionamento;

   il capacity market prevede la possibilità di garantire una disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica nel lungo periodo, attraverso un corrispettivo da riconoscere ai produttori, mantenendo così un adeguato backup al sistema elettrico da parte degli impianti termoelettrici a gas (il nostro Paese ha già identificato, da ultimo nella legge di bilancio 2017, i requisiti degli impianti che devono essere considerati nell'ambito del capacity market): una volta avviato, sarà in grado di dare indicazioni sul prezzo di medio/lungo periodo, indirizzerà le scelte degli operatori e permetterà il raggiungimento del 55 per cento di energie rinnovabili sui consumi elettrici finali al 2030 e del phase out degli impianti a carbone al 2025 come programmato nella Strategia energetica nazionale (Sen);

   per l'attivazione del capacity market, prevista per il 2019, è necessaria l'organizzazione periodica di aste competitive per l'assegnazione dei contratti di capacità, che per rispettare la tempistica prevista dovranno tenersi entro il prossimo autunno;

   ad oggi non risultano ancora approvati né il decreto del Ministero dello sviluppo economico né le delibere attuative dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente –:

   quale sia ad oggi lo stato di attuazione del capacity market e come intenda procedere il Governo, per quanto di competenza, per dotare il sistema elettrico nazionale di un meccanismo essenziale per la sicurezza energetica.
(5-00028)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 21 novembre 2018
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-00028

  Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si riportano i seguenti elementi di competenza.
  L'attuale Governo ha più volte confermato come il proprio obiettivo in campo energetico sia di arrivare ad un sistema pulito, sicuro e con costi dell'energia accessibili a cittadini e imprese, puntando a costruire al 2050 un sistema alimentato totalmente da fonti rinnovabili e sostenibili, con una forte espansione dell'autoproduzione, della generazione distribuita e delle nuove tecnologie. Anche i nuovi obiettivi al 2030 in materia di energie rinnovabili andranno oltre a quanto contenuto nella SEN del 2017.
  Questa trasformazione del sistema energetico comporterà un incisivo cambiamento non solo del mix di fonti usate per la produzione di energia, ma dell'intero assetto organizzativo del settore e delle tecnologie utilizzate, in particolare nel settore elettrico. Come ricordato dall'onorevole interrogante, affinché questa complessa trasformazione avvenga in condizioni di sicurezza e di adeguatezza rispetto al fabbisogno energetico di lungo termine, alcuni Paesi europei – tra cui l'Italia – si sono orientati negli anni scorsi verso meccanismi di remunerazione della capacità, pensando quindi di introdurre nel sistema nuovi segmenti di mercati che integrino i mercati dell'energia.
  Lo schema di disciplina italiana del mercato della capacità è stato approvato dalla DG COMP della Commissione europea con decisione 7 febbraio 2018, dopo una lunga fase di interlocuzione tra le autorità italiane (MISE; Autorità energia, Terna) e gli uffici europei.
  Lo schema di disciplina approvato si basa su procedure concorrenziali aperte a tutte le risorse tecnicamente in grado di contribuire all'obiettivo di adeguatezza. Da questo punto di vista, non è del tutto corretta l'affermazione dell'interrogante secondo cui il sistema è finalizzato a mantenere un «adeguato backup al sistema elettrico da parte degli impianti termoelettrici a gas» avendo la legge di bilancio 2017 identificato i requisiti degli impianti che possono partecipare al nuovo mercato: secondo l'attuale schema di disciplina, il nuovo mercato non sarebbe limitato agli impianti termoelettrici a gas ma sarebbe aperto a tutte le tecnologie di produzione termoelettrica, così come alle rinnovabili (non incentivate), alla domanda, ai sistemi di accumulo e alle risorse di generazione estere, contenendo un criterio di priorità (a parità di offerta) a favore degli impianti caratterizzati dai requisiti di flessibilità individuati ai sensi della legge 147/2013 (non legge di bilancio 2017).
  Il Governo è consapevole dell'importanza di garantire la sicurezza energetica delle forniture e dell'importanza altresì di avere strumenti efficaci in grado di orientare le scelte di investimento degli operatori e sollecitare il cambiamento, in particolare a sostegno della penetrazione delle rinnovabili e del phase out dal carbone. Ritiene però necessario che tutti i nuovi strumenti che si riterrà di mettere in campo siano efficienti, possibilmente coordinati a livello europeo e comunque coerenti con l'obiettivo finale della decarbonizzazione del sistema.
  Tale è la posizione che il Governo sta portando avanti in sede europea, con riferimento specifico ai meccanismi di remunerazione della capacità nell'ambito del negoziato in corso, ormai prossimo ad una conclusione: il prossimo trilogo, auspicabilmente conclusivo, è in programma il 5 dicembre. In tale sede, da parte italiana si è rappresentata la necessità che il ricorso ai meccanismi di capacità sia considerato complementare al buon funzionamento dei mercati elettrici insieme allo sviluppo della « demand-side-response», dello stoccaggio, della generazione distribuita da risorse rinnovabili, nonché di soggetti innovativi come le comunità energetiche e gli aggregatori. È stato inoltre ribadito che gli strumenti dovranno essere sorretti da una chiara valutazione circa l'adeguatezza del sistema e dovranno comunque rispondere a criteri di coerenza circa l'obiettivo di riduzione delle emissioni, avendo condiviso al riguardo con altri Paesi la necessità di introdurre precisi limiti emissivi che gli impianti che partecipano ai predetti meccanismi dovranno rispettare e criteri che spingano verso un continuo miglioramento dell'efficienza. In particolare, i punti relativi ai limiti di emissione, al rapporto tra la valutazione dell'adeguatezza a livello europeo e quella nazionale, all'adeguamento dei meccanismi esistenti e al phase out del carbone saranno oggetto di discussione nell'ambito del trilogo di dicembre.
  Di tale convinto orientamento politico verso la decarbonizzazione e di ciò che sarà l'esito del negoziato in corso in Europa sul nuovo Pacchetto energia per il settore elettrico, il Governo intende tener conto anche in sede di normativa nazionale. Le norme dell'UE di imminente adozione obbligherebbero peraltro gli Stati membri ad adeguare rapidamente le rispettive discipline nazionali e, in ogni caso, l'Italia ha già definito un proprio forte impegno in questo senso.
  Un ulteriore aspetto in corso di approfondimento nella disciplina nazionale e di cui si vuole essere certi riguarda l'efficienza della disciplina sotto il profilo dei costi per il consumatore e dei benefici attesi, anche in considerazione dei cambiamenti intervenuti nel sistema e nelle dinamiche dei prezzi dell'energia nell'ultimo tempo. È necessario che lo strumento dimostri di essere, oltre che avanzato tecnologicamente e sostenibile sotto il profilo ambientale, anche efficiente e conveniente per i consumatori.
  L'insieme di questi approfondimenti sarà completato verosimilmente entro l'anno, in coerenza con i temi di conclusione del negoziato in sede europea. Nel frattempo, gli aspetti della sicurezza energetica – elettrica e gas – continuano ad essere comunque presidiati e il Ministero sta svolgendo i consueti monitoraggi anche in vista del periodo invernale, con l'adozione di tutte le misure di rafforzamento eventualmente necessarie.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo degli aiuti di Stato

industria elettrica

sicurezza d'approvvigionamento