ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00013

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 9 del 08/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/05/2018


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 08/05/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/05/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00013
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Martedì 8 maggio 2018, seduta n. 9

   GALLINELLA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   i rifiuti radioattivi attualmente presenti in Italia derivano principalmente dal programma nucleare pregresso e sono stoccati nei depositi temporanei delle centrali nucleari di Trino, del Garigliano, di Latina e di Caorso, definitivamente spente, degli impianti ex Enea Eurex di Saluggia e di Itrec della Trisaia, degli impianti plutonio Opec di Casaccia, nel deposito Avogadro di Saluggia, nelle installazioni del Centro comune di ricerca di Ispra di Varese della Commissione europea. Tali siti fanno tutti capo alla Sogin s.p.a.;

   detti rifiuti ammontano a circa 21.600 metri cubi per le categorie di attività molto bassa e di bassa attività ed a 1.700 metri cubi per la categoria di media attività e di alta attività;

   a tali rifiuti si aggiungono circa 30.000 metri cubi, prevalentemente di bassa attività, derivanti dalla disattivazione delle predette installazioni, nonché il combustibile nucleare irraggiato derivante dall'esercizio delle centrali, in gran parte trasferito all'estero e che rientrerà in Italia come rifiuto condizionato ad alta attività;

   oltre ai rifiuti del pregresso programma nucleare, sono presenti i rifiuti di origine medica, industriale e di ricerca per circa 5.000 metri cubi, con una produzione di alcune centinaia di metri cubi l'anno;

   la direttiva 2011/70/Euratom, prescrive tra l'altro, che i rifiuti radioattivi siano gestiti dallo Stato che li genera. In tale ottica è stato emanato il decreto legislativo n. 31 del 2010, il quale, nel testo vigente, prevede che tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia siano stoccati in un deposito nazionale;

   il deposito nazionale è una installazione destinata allo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie (40 per cento), nonché dalla pregressa gestione di impianti nucleari (60 per cento), oltre all'immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato;

   l'articolo 1 della legge n. 239 del 2004, al comma 104, prevede per i soggetti produttori e detentori di rifiuti radioattivi l'obbligo del loro conferimento al deposito nazionale, secondo criteri definiti con decreto del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Al comma 105 prevede che «salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque ometta di effettuare il conferimento di cui al comma 104, è punito con l'arresto fino a due anni e con l'ammenda fino a euro 1.000.000»;

   la Sogin ha predisposto la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale sulla base dei criteri emanati da Ispra con la guida tecnica n. 29, del 4 giugno 2014;

   il 23 marzo 2018 il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato una nota informativa sull’iter di localizzazione del deposito nazionale impegnandosi a consentire la pubblicazione della carta nazionale. La pubblicazione farà avviare una consultazione pubblica per consentire una scelta condivisa del sito nel quale realizzare il deposito nazionale;

   va ad ogni modo fatto presente che con segnalazione n. 416/2014/I/EEL l'Arera ha rese note al Governo e al Parlamento alcune criticità sia in merito alla copertura tramite la componente tariffaria A2 di parte dei costi relativi sia alla progettazione e alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico, sia alle azioni di sviluppo e ai programmi di ricerca che dovrebbero avere luogo nelle anzidette strutture. Tali questioni andrebbero debitamente affrontate da parte del Governo –:

   in quali tempi si intenda provvedere alla pubblicazione della carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;

   se il Governo abbia valutato le criticità segnalate dall'Arera in merito al finanziamento delle attività di realizzazione e gestione del deposito nazionale e del parco tecnologico.
(5-00013)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

Centro comune di ricerca

gestione dei rifiuti