ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00008

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 8 del 07/05/2018
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/04/2018


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/04/2018
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/05/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00008
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Lunedì 7 maggio 2018, seduta n. 8

   GALLINELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   nel 2011, nel pieno delle politiche di spending review, venne varato dal Governo Monti il cosiddetto «decreto Salva Italia» che, tra le diverse proposte di risparmi di denaro pubblico, contemplava la possibilità da parte dell'Inps di erogare ai dipendenti pubblici il Tfr (trattamento di fine rapporto) a distanza di diverso tempo rispetto alla fine del rapporto di lavoro;

   la norma, nata appunto in un momento di crisi economica molto forte per il nostro Paese, prevedeva un tempo di 24 mesi (spesso anche oltrepassati) per erogare la cosiddetta liquidazione nel settore pubblico, mentre nel settore privato la stessa deve essere erogata tra i 30 e 40 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro;

   tale provvedimento è stato inizialmente accolto con positività, nonostante l'evidente penalizzazione, ma ora, a distanza di 7 anni dal «Salva Italia», i dipendenti pubblici non vedono più quella necessità e urgenza e pretendono quindi la revisione della norma, al fine di poter accedere immediatamente al proprio Tfr;

   negli ultimi mesi sono state intentate diverse cause da parte dei sindacati; in particolare a marzo 2018 il tribunale di Roma, a seguito del ricorso di una dipendente del Ministero di giustizia, ha inviato le carte alla Consulta, sollevando la questione di legittimità costituzionale della norma del 2011 ancora in vigore;

   le motivazioni vanno ricercate sia nella fine dello stato di emergenza che ha reso necessaria la norma, sia soprattutto nella eccessiva penalizzazione dei dipendenti pubblici che, di fatto, vedono la propria liquidazione letteralmente «sequestrata» dall'ente di previdenza, entrandone in possesso a distanza di troppo tempo dalla fine del rapporto di lavoro;

   i sindacati sottolineano come la non immediatezza nella corresponsione del Tfr rischi di vanificarne la sua adeguatezza e sufficienza; inoltre, si palesa una violazione del principio di eguaglianza di cui all'articolo 3, nonché dell'articolo 36 della Costituzione; alla luce di tali previsioni, allontanando nel tempo la liquidazione della somma, la stessa perde progressivamente la proporzione rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro prestato in ragione diretta del tempo trascorso e della conseguente erosione del potere di acquisto della moneta –:

   se, in base a quanto esposto in premessa, non intenda assumere iniziative per procedere immediatamente alla revisione della normativa attualmente in vigore in materia di erogazione del trattamento di fine rapporto al personale del settore pubblico.
(5-00008)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cessazione d'impiego

revisione della legge

impiegato dei servizi pubblici