ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12565

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 724 del 12/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: FICARA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/07/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2022
MARTINCIGLIO VITA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2022
PAPIRO ANTONELLA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2022
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2022
RAFFA ANGELA MOVIMENTO 5 STELLE 12/07/2022


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/07/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 19/07/2022
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12565
presentato da
FICARA Paolo
testo di
Martedì 12 luglio 2022, seduta n. 724

   FICARA, CANCELLERI, MARTINCIGLIO, PAPIRO, MARZANA e RAFFA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   con nota del 30 aprile 2022 il primo firmatario del presente atto, unitamente alla delegazione siracusana del Movimento Cinque Stelle, rivolgeva un primo appello al Presidente del Consiglio dei ministri per mettere in luce le problematiche del triangolo industriale siracusano, legate anche e soprattutto al conflitto tra Russia e Ucraina e alle conseguenti sanzioni contro Mosca, coinvolgendo su questa tematica, in questi giorni anche ai Ministri competenti;

   è del 1° di giugno la notizia che l'Unione europea ha raggiunto l'accordo sull'embargo al petrolio russo. Il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca prevede lo stop al greggio e ai prodotti raffinati, trasportati via mare tra otto mesi;

   l'inevitabile conseguenza è che questo sistema produttivo rischia la chiusura. Questa ipotesi potrebbe portare senza dubbio al collasso dell'intera zona industriale di Siracusa, che si ricorda essere sede del polo petrolchimico più grande d'Europa, che dà lavoro, tra personale diretto e indotto, a quasi 10 mila persone. Il polo siracusano ospita anche la raffineria di Isab-Lukoil, uno degli stabilimenti più grandi che assicura una parte importante del prodotto interno lordo siciliano, oltre a contribuire per circa il 22 per cento alla capacità di raffinazione complessiva del Paese; sarebbe la fine per il Porto di Augusta che movimenta ogni anno milioni di tonnellate di merci, in cui i prodotti Isab hanno un peso determinante. Si rischiano conseguenze disastrose per l'intera Sicilia e non solo;

   il 31 maggio 2022 si è svolto un primo incontro convocato dalla Viceministra Todde, un importante momento di confronto con le varie componenti locali sulla richiesta della Regione Siciliana di istituire l'area di crisi complessa, di fronte ad un settore, quello della raffinazione, che vive già da tempo una fase critica di sistema e deve fare i conti con una transizione energetica oggettivamente difficile;

   le ripercussioni che le sanzioni avrebbero su Isab-Lukoil rischiano di dare il colpo finale, considerando anche che, in seguito all'invasione russa, la raffineria ha dovuto coprire quasi tutto il fabbisogno di petrolio greggio importandolo dalla Russia, perché il sistema bancario ha smesso di far credito alla società Isab-Lukoil, che non può acquistare greggio altrove, le banche non concedono più anticipi sulle fatture e dunque le imprese sono costrette ad aspettare 90 giorni per poter essere pagate per i lavori fatti o per le forniture. In questo quadro le importazioni dalla Russia sono più che raddoppiate, con un incremento del 118,8 per cento;

   sempre di questi giorni è il paradosso per cui ai lavoratori in questione le banche rifiutano mutui e prestiti, pur in presenza di un solido storico di buste paga, per il solo fatto di essere dipendenti Isab-Lukoil;

   le ricadute di una interruzione delle attività di Isab-Lukoil sarebbero devastanti se si considera, infine, che dall'Isab dipende in gran parte anche il comparto industriale Enel, Air Liquide, Priolo Servizi e in parte Versalis, Sonatrach e Sasol –:

   quali concrete e urgenti iniziative il Governo intenda porre in essere, nell'immediato, al fine di consentire alla società Isab di approvvigionarsi di greggio ed al polo siracusano di proseguire la produzione, salvaguardando la zona industriale di Siracusa e scongiurando il rischio di una vera e propria emergenza sociale a livello locale ed energetica a livello nazionale.
(4-12565)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

importazione comunitaria

sicurezza marittima

petrolio greggio